E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie

CESE, Conferenza sugli anziani: “combattere l’ageismo”

Circa il 42% della popolazione anziana europea riferisce che la discriminazione basata sull’età è prevalente nel proprio paese, con un picco di discriminazione basata sull’età sul posto di lavoro. Poiché la percentuale di persone di età superiore ai 65 anni è destinata ad aumentare costantemente nei prossimi decenni, l’UE ha un disperato bisogno di una strategia globale che consenta un cambiamento fondamentale, sia nelle politiche che nella percezione degli anziani da parte della società. Lo scrive sul proprio sito il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).

L’invecchiamento attivo, la partecipazione flessibile al mercato del lavoro e solide politiche in materia di assistenza a lungo termine sono tra i principali prerequisiti per consentire alle persone di rimanere produttive dopo la pensione e di continuare a partecipare alla vita economica e sociale.

Tuttavia, secondo la conferenza Presente e futuro organizzata recentemente a Madrid dal CESE, la strada verso la non discriminazione dei cittadini anziani in Europa è ancora piena di ostacoli: eliminare i comportamenti legati all’età, soddisfare i bisogni sanitari e colmare il divario digitale sono in cima alla lista delle cose da fare dei politici europei e nazionali.

Sebbene numerose misure dell’UE abbiano affrontato i diritti degli anziani, si ha bisogno di una politica più completa in materia. Il CESE ritiene che uno strumento di questo tipo contribuirebbe a garantire l’inclusione degli anziani nella società e a sfruttare il loro potenziale sociale, economico e intellettuale, che spesso viene trascurato.

La conferenza ha riunito rappresentanti di alto livello della Commissione Europea, del Parlamento Europeo, del governo spagnolo e delle organizzazioni della società civile che sostengono la parità di diritti per le persone anziane.

La conferenza del CESE è destinata a fornire contenuti per una tabella di marcia per una futura politica dell’UE a favore degli anziani, sulla stessa linea della conferenza del CESE del 2007 sui diritti delle persone con disabilità, tenutasi durante la precedente presidenza spagnola e che ha contribuito a definire il Strategia europea sulla disabilità.

In un parere adottato a luglio, il CESE ha invitato la Commissione a elaborare una strategia europea a favore degli anziani. La strategia, che dovrebbe, tra le altre cose, affrontare le esigenze occupazionali, educative, sanitarie e assistenziali degli anziani, dovrebbe contribuire a cambiare l’attuale percezione degli anziani come un peso e un costo per la società.

La Commissione europea, scrive il CESE, ha già messo in atto una serie di strumenti che affrontano i diritti e le esigenze della popolazione anziana e ha stanziato fondi significativi a questo scopo in tutti i settori e le politiche. L’ultima aggiunta a questo riguardo è uno strumento demografico che affronta specificamente i diritti degli anziani attraverso una lente dinamica con l’obiettivo di consentire loro di essere membri produttivi della società. Le richieste del CESE per una nuova strategia sono state appoggiate dalle organizzazioni della società civile che rappresentano gli anziani, come AGE Platform Europe, che indirettamente rappresenta circa 200 milioni di anziani in Europa Un’altra sfida è la solitudine, presente non solo nelle zone rurali ma anche nelle città, che non solo comporta un pesante tributo emotivo per l’individuo ma genera anche costi per il settore sanitario. Secondo la scala di solitudine R-UCLA, la solitudine è segnalata dal 44,3% degli europei sopra i 55 anni. Il numero di anziani soli è più alto in Slovacchia (66,1%) e più basso in Danimarca (22,5%). Man mano che il mondo diventa digitale, coloro che hanno una conoscenza informatica limitata o non hanno accesso a Internet incontreranno sempre più ostacoli nell’utilizzo dei servizi finanziari o amministrativi, il che rende fondamentale colmare il divario digitale tra le generazioni. In media, nel corso della scorsa settimana nell’UE ha utilizzato Internet il 72% delle persone di età compresa tra 55 e 74 anni, con differenze significative tra gli Stati membri: tale cifra era del 96,4% in Danimarca e del 27,5% in Romania. I partecipanti alla conferenza hanno concordato sulla necessità di politiche coordinate con un approccio olistico e intersezionale all’invecchiamento e con l’integrazione in altre aree politiche.

Author