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CCRE/CEMR: “no ai tagli ai servizi pubblici”

Mentre l’Europa entra nella sua peggiore recessione economica dalla Grande Depressione, i governi locali e i sindacati ammoniscono i governi a non commettere gli stessi errori dell’ultima crisi finanziaria. Il CCRE/CEMR e European Public Services Union (EPSU) si oppongono ai tagli ai servizi pubblici e chiedono il mantenimento di buone condizioni di lavoro e il dialogo sociale.
Il CCRE/CEMR e EPSU hanno espresso la loro posizione comune in una dichiarazione congiunta. I due organismi osservano che le misure di austerità e le riforme strutturali decise durante la crisi finanziaria del 2010 hanno danneggiato i servizi pubblici e hanno avuto un impatto particolarmente negativo sulle donne. Le due organizzazioni “mettono fortemente in guardia contro il ripetersi di tali misure di austerità per riprendersi dalla crisi economica dopo COVID-19 e per evitare una crisi sociale“.
Inoltre, si invitano i governi nazionali a coinvolgere le parti sociali durante il processo di riapertura e a fornire sostegno finanziario ai governi locali. La dichiarazione esorta l’Unione Europea e i governi nazionali a rispettare le convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro che tutelano le buone condizioni di lavoro.
La dichiarazione è stata adottata nel corso di una riunione del comitato di dialogo sociale dell’UE alla presenza della Commissione europea. La posizione congiunta del CCRE/CEMR e dell’EPSU è stata condivisa con la Commissione e alimenterà il lavoro dell’esecutivo dell’UE.

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