E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie

Accordo UE per proteggere lavoratori da esposizione al piombo

La Commissione europea comunica di aver accolto con favore l’accordo politico raggiunto il 15 novembre tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta della Commissione di modificare due direttive: per il piombo, la direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ad agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici durante il lavoro, e per il piombo e i diisocianati, la Direttiva sulla protezione dei lavoratori dai rischi connessi agli agenti chimici durante il lavoro.

L’aggiornamento, scrive la Commissione, migliorerà la protezione dei lavoratori dai rischi per la salute legati all’esposizione a sostanze chimiche pericolose: piombo e diisocianati. Nel caso del piombo, limiti di esposizione significativamente ridotti contribuiranno a prevenire problemi di salute dei lavoratori, che incidono ad esempio sulle funzioni riproduttive e sullo sviluppo fetale. Per i diisocianati, nuovi limiti di esposizione impediranno casi di asma professionale e altre malattie respiratorie.

Questo accordo, sottolinea Bruxelles, segna un passo importante verso l’attuazione del piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali per quanto riguarda la sicurezza e la salute sul lavoro, nonché del quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro per il periodo 2021-2027 per ridurre ulteriormente l’esposizione dei lavoratori a sostanze chimiche pericolose.

Nell’ambito dell’accordo ci saranno anche linee guida che supporteranno gli Stati membri nell’attuazione delle due direttive modificate, ad esempio per quanto riguarda la protezione delle donne in età fertile o per quanto riguarda l’esposizione combinata a miscele di sostanze. L’accordo aggiunge chiarimenti anche per quanto riguarda la raccolta dei dati sull’esposizione al piombo, il sostegno da dare alle piccole e medie imprese (Pmi) e alle microimprese per conformarsi alle norme.

Dopo l’approvazione formale dell’accordo da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, gli Stati membri avranno due anni per recepire la Direttiva UE nel diritto nazionale.

Author