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“Se la democrazia locale verrà rafforzata, se i diritti umani saranno attuati a tutti i livelli, se i giovani riacquisteranno il gusto per il coinvolgimento politico e se le nostre democrazie metteranno in atto nuove forme di partecipazione dei cittadini, ciò significherà che stiamo garantendo un reale seguito rispettare sul campo gli impegni assunti a Reykjavik – e il Congresso è pronto ad accogliere queste grandi sfide”, ha sottolineato il Presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Congresso d’Europa Marc Cools durante il suo scambio di opinioni con i Deputati del Comitato dei Ministri svoltosi nei giorni scorsi a Strasburgo.

Il Presidente ha accolto con favore la maggiore capacità del Congresso di proteggere la democrazia locale monitorando la Carta e osservando le elezioni.

Ha fatto inoltre riferimento al dialogo rafforzato ad alto livello sul decentramento e sulle elezioni locali in Ucraina, nonché alla promozione del Registro dei danni attraverso le sue reti per garantire il contributo delle autorità locali e dei cittadini, che figura anche tra le priorità del Congresso.

Il Presidente ha concluso sottolineando che quest’anno, che segna il 30° anniversario del Congresso e il 10° anniversario dell’iniziativa dei Delegati della Gioventù, si porrà l’accento sull’importanza di un maggiore coinvolgimento di tutte le forze che muovono il livello territoriale: autorità elette, associazioni, società civile, giovani e donne, con l’organizzazione in particolare della conferenza delle associazioni nazionali degli enti locali e regionali per diffondere il lavoro e i valori dell’Organizzazione a tutte le comunità locali e regioni d’Europa.
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Nel terzo trimestre del 2023, le emissioni di gas serra dell’economia dell’UE sono stimate a 787 milioni di tonnellate di CO 2 equivalenti (CO 2 -eq), una diminuzione del -7,1% rispetto allo stesso trimestre del 2022 (847 milioni di tonnellate di CO 2 -eq ). eq). Il prodotto interno lordo (PIL) dell’UE è rimasto stabile, registrando solo una piccola variazione (-0,2% nel terzo trimestre del 2023, rispetto allo stesso trimestre del 2022). Lo rende noto Eurostat, l’ufficio statistio ddell’UE.

Nel terzo trimestre del 2023, i settori economici responsabili delle maggiori riduzioni rispetto al terzo trimestre del 2022 sono stati la fornitura di elettricità e gas (-23,7%), le famiglie (-6,5%) e l’industria manifatturiera (-4,9%).

Nel terzo trimestre del 2023, si stima che le emissioni di gas serra siano diminuite in 23 paesi dell’UE, rispetto al terzo trimestre del 2022. Si stima un aumento per Malta (+7,7%), Cipro (+3,7%), Lettonia (+ 3,4%) e Slovacchia (0,9%). Tra questi 4 membri dell’UE, 3 hanno registrato un aumento del PIL: Malta (+7,1%), Cipro (+2,5%) e Slovacchia (+1,1%).

Le maggiori riduzioni dei gas serra sono stimate per Estonia (-30,7%), Bulgaria (-18,6%) e Germania (-12,2%).

Dei 23 membri dell’UE che si stima abbiano ridotto le proprie emissioni, 11 hanno registrato anche un calo del PIL (Irlanda, Estonia, Austria, Lussemburgo, Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Ungheria). L’Italia ha mantenuto il suo PIL allo stesso livello del terzo trimestre del 2022, riducendo al contempo le emissioni di gas serra. Si stima che gli altri 11 paesi dell’UE (Romania, Croazia, Grecia, Portogallo, Bulgaria, Belgio, Spagna, Slovenia, Polonia, Francia, Lituania) siano riusciti a ridurre le emissioni pur aumentando il loro PIL.

Articolo Eurostat sulle emissioni trimestrali di gas serra

Sezione tematica Eurostat sul cambiamento climatico

Banca dati Eurostat sui cambiamenti climatici
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