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Una nuova pubblicazione UE esplora 15 progetti di trasformazione Erasmus+ e del Corpo europeo di solidarietà. Mostra il loro impatto sulle vite colpite dalla guerra in Ucraina.

Lo rende noto il sito del Portale europeo della gioventù.

Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà svolgono un ruolo essenziale nel sostenere individui e comunità, compresi coloro che si trovano ad affrontare sfide senza precedenti, come quelle colpite dalla guerra in Ucraina.

Oltre a riprendere gli studi, questi programmi possono aiutare a acquisire nuove competenze, a combattere la disinformazione e a favorire l’integrazione dei rifugiati. Una nuova pubblicazione mette in luce le storie di vita reale di 15 progetti completati e in corso sostenuti nell’ambito di questi due programmi.

Queste storie mostrano come l’istruzione, la cooperazione e la solidarietà possano essere catalizzatori di trasformazione, facendo una differenza significativa. Coordinatori, immergetevi in ​​queste storie per trarre ispirazione ed esplorate le opportunità di Erasmus+ e del Corpo europeo di solidarietà. Diamo il via ad un cambiamento positivo insieme! Leggi la pubblicazione
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Il Parlamento europeo nei giorni scorsi ha adottato in via definitiva nuove regole per garantire che i pagamenti arrivino immediatamente nei conti bancari dei clienti e delle imprese in tutta l’UE.

Il nuovo regolamento europeo mira a garantire che i clienti e le imprese, in particolare le PMI, non debbano attendere per lungo tempo il denaro proveniente dai bonifici bancari, e a migliorare la sicurezza dei trasferimenti monetari. Le banche e gli prestatori di servizi di pagamento (PSP) dovranno garantire che i bonifici vengano immediatamente processati. Il testo, già concordato con i governi dell’UE, aggiorna le attuali norme dell’area unica dei pagamenti in euro (in inglese “Single Euro Payments Area”, SEPA).

Un bonifico istantaneo dovrà essere processato, indipendentemente dal giorno o dall’ora, e il denaro arrivare sul conto del beneficiario entro dieci secondi. Il pagatore riceverà inoltre la conferma dell’esecuzione del pagamento a favore del beneficiario designato entro dieci secondi.

Gli Stati membri la cui moneta non è l’euro dovranno comunque applicare le norme per i conti bancari che già hanno la possibilità di effettuare operazioni in euro, anche se dopo un tempo di transizione più lungo rispetto a quelli della zona euro. Vi sarà inoltre una deroga all’effettuazione del bonifico entro dieci secondi per i suddetti conti bancari se effettuati al di fuori dell’orario lavorativo, date le condizioni variabili circa l’accesso alla liquidità in euro.

Gli oneri applicati da un PSP alle operazioni di bonifico istantaneo in euro non possono essere superiori a quelli applicati alle operazioni di trasferimento di credito “non istantanee” in euro.

Per garantire la sicurezza, i PSP dovranno disporre di misure di individuazione e prevenzione delle frodi solide e aggiornate, al fine di evitare che i bonifici passino sul conto sbagliato a causa di frodi o errori. A tal fine, i PSP che operano nell’UE dovranno immediatamente, senza costi o oneri aggiuntivi, fornire un servizio per verificare l’identità del destinatario. Come ulteriore salvaguardia contro le frodi, i PSP dovranno consentire ai loro clienti di fissare un importo massimo per i bonifici istantanei in euro.

Se un PSP non adempie ai suoi obblighi di prevenzione delle frodi e ciò comporta danni finanziari, un cliente può chiedere di essere risarcito dal PSP, secondo le nuove norme.

I PSP che offrono bonifici istantanei dovranno infine verificare se uno dei loro clienti è soggetto a sanzioni o ad altre misure restrittive connesse al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.



Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Gli Stati membri avranno 12 mesi per applicare il regolamento.
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La Gazzetta ufficiale serie C del 6 febbraio ha pubblicato il Parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sul tema «Politiche e strategie energetiche nella regione euromediterranea».

La regione mediterranea sarà colpita in modo sproporzionato dalla crisi climatica ed è già stata identificata come uno dei punti nevralgici della crisi climatica globale. La sua drammatica situazione evidenzia l’assoluta necessità di raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. Dato che il settore dell’approvvigionamento energetico è quello che maggiormente contribuisce alle emissioni di gas a effetto serra, è una priorità accelerare la transizione energetica dai combustibili fossili a un settore energetico a zero emissioni di carbonio nella regione del Mediterraneo.

LEGGI IL PARERE COMPLETO DEL CESE
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Le infrazioni gravi al codice della strada, come l’eccesso di velocità o la guida in stato di ebbrezza, dovrebbero comportare il ritiro della patente di guida in tutta l’UE.

La posizione del Parlamento europeo sulle norme che regolano l’applicazione a livello UE di alcune decisioni di ritiro della patente di guida è stata adottata nei giorni scorsi.

Attualmente, se un conducente perde la patente in seguito a un’infrazione stradale commessa in un Paese dell’UE diverso da quello che ha rilasciato la patente, nella maggior parte dei casi la sanzione sarà applicabile solo nel Paese in cui è stata commessa l’infrazione e non comporterà alcuna restrizione nel resto dell’UE.

Per garantire che la sospensione, la restrizione o la revoca della patente di guida di una persona non residente sia applicata in tutti i Paesi UE, le nuove norme, una volta adottate in via definitiva, imporranno la trasmissione della decisione al paese che ha rilasciato la patente.

I deputati di Strasburgo propongono di aggiungere la guida senza una patente valida all’elenco delle infrazioni stradali gravi, come la guida in stato di ebbrezza o l’incidente stradale mortale, che fanno scattare l’obbligo di scambio di informazioni sul ritiro della patente. Anche la guida a 50 km/h oltre il limite di velocità dovrebbe rientrare tra le infrazioni gravi che potrebbero comportare il ritiro della patente.

I deputati europei propongono inoltre una soglia più basa per le aree residenziali, per cui superare di 30 km/h il limite di velocità già dovrebbe poter comportare la perdita o la sospensione della patente.

Il Parlamento europeo suggerisce di fissare un termine di massimo dieci giorni lavorativi entro il quale i Paesi UE dovranno informarsi reciprocamente sulle decisioni relative al ritiro della patente di guida, e un altro termine di 15 giorni lavorativi per decidere se il ritiro della patente di guida sarà applicato in tutta l’UE. Il conducente interessato dovrebbe essere informato della decisione finale entro sette giorni lavorativi.

Il Parlamento di Strasburgo, con questo voto, ha chiuso la sua prima lettura. Poiché il Consiglio UE non ha ancora adottato la sua posizione negoziale, sarà il nuovo Parlamento eletto nel giugno 2024 a continuare il lavoro su questa legge.

Le norme sul ritiro della patente fanno parte del pacchetto di proposte sulla sicurezza stradale presentato dalla Commissione nel marzo 2023, che contiene anche norme sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni stradali. Le proposte mirano a migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada e ad avvicinarsi il più possibile all’obiettivo di zero vittime nel trasporto stradale dell’UE entro il 2050.
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La Commissione europea ha reso noto di aver accolto con favore l’accordo politico raggiunto recentemente tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione sulle nuove norme per il codice frontiere Schengen. Il regolamento rafforzerà il coordinamento dell’UE per affrontare le sfide alle frontiere esterne dell’UE e le minacce transfrontaliere alla salute e alla sicurezza.

Negli ultimi anni lo spazio Schengen ha dovuto far fronte a diverse sfide, dalla pandemia di Covid-19 alle minacce alla sicurezza quali il terrorismo, il traffico di droga e la criminalità organizzata, fino alla migrazione irregolare, scrive la Commissione nel comunicato. Tali sviluppi richiedono un regolamento Schengen aggiornato.

La Commissione ha proposto di aggiornare e rivedere il codice frontiere Schengen nel dicembre 2021. L’obiettivo della riforma è completare la gamma di strumenti necessari per garantire il corretto funzionamento dello spazio Schengen, sia alle frontiere esterne che a quelle interne.

L’accordo odierno prevede le seguenti misure per rafforzare il codice frontiere Schengen:

Frontiere esterne più forti, con misure alle frontiere per affrontare la strumentalizzazione dei migranti.

Quadro rafforzato per il ricorso alla cooperazione transfrontaliera di polizia nelle regioni frontaliere come alternativa ai controlli alle frontiere interne.

Un quadro rivisto per l’eventuale reintroduzione dei controlli alle frontiere interne come misura di ultima istanza, in un sistema strutturato con limiti temporali definiti e maggiori garanzie.

Nuova procedura di trasferimento per i migranti irregolari , per assistere gli Stati membri nella gestione dei movimenti secondari all’interno dell’UE.

Restrizioni agli spostamenti per i cittadini di paesi terzi alle frontiere esterne dell’UE durante le gravi emergenze sanitarie con norme comuni e semplificate per limitare gli spostamenti dei cittadini extra-UE.

Il regolamento deve ora essere adottato formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Proposta di modifica del codice frontiere Schengen

Attraversamento delle frontiere – Commissione europea (europa.eu)

Rapporto sullo stato di Schengen 2023
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La reazione del CEMR all’obiettivo 2040 della Commissione Europea

Il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CEMR) comunica attraverso il proprio sito di aver accolto con favore la raccomandazione della Commissione Europea per una riduzione netta del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2040: una mossa decisiva che garantisce prevedibilità ai comuni e alle regioni d’Europa nel raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

I poteri locali sono fattori chiave delle politiche climatiche europee e richiedono uno scambio inclusivo con i decisori europei sull’attuazione dell’obiettivo 2040, scrive il CEMR

In questo momento cruciale, il CEMR sottolinea l’importanza di obiettivi ambiziosi e sostiene una legislazione europea che possa rispondere efficacemente alla diversità dei contesti regionali e locali europei, evitando un approccio “one size fits all”.

Allo stesso tempo, le recenti polarizzazioni intorno alle politiche ambientali evidenziano chiaramente la necessità di un coinvolgimento integrato di tutte le parti interessate.

La transizione sostenibile deve essere una responsabilità condivisa e, per evitare che venga politicizzata, tutte le parti coinvolte dovrebbero contribuire a definire nuove norme post-elettorali.

In questo contesto, i governi locali e regionali, che detengono un mandato significativo, sono responsabili dell’attuazione di quasi il 70% delle politiche climatiche ed energetiche.

Per garantire una transizione di successo, conclud il CEMR, è fondamentale che l’UE ascolti coloro che comprendono meglio l’economia del proprio territorio, garantendo un approccio equo che promuova la coesione delle nostre regioni.

Riferimenti:
La Commissione presenta una raccomandazione per l’obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2040 per tracciare il percorso verso la neutralità climatica nel 2050

Powering the Future:Driving Europe’s Climateand Energy Policies throughRegions and MunicipalitiesMultilevel Governance,Exemplary Policies, andFinancial Dynamics
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