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Il nuovo regolamento sulla cibersicurezza,che stabilisce misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nelle istituzioni, negli organi e negli organismi dell’Unione, è entrato in vigore il 7 gennaio.

Il regolamento stabilisce misure per l’istituzione un quadro interno di gestione, di governance e di controllo dei rischi per la cibersicurezza relativamente a ciascun soggetto dell’Unione e istituisce un nuovo comitato interistituzionale per la cibersicurezza (IICB) per monitorare e sostenere la sua attuazione da parte dei soggetti dell’Unione.

Inoltre amplia il mandato della squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’UE (CERT-EU), che fungerà da piattaforma di intelligence relativa alle minacce, di scambio di informazioni sulla cibersicurezza e di coordinamento della risposta in caso di incidenti, da organo consultivo centrale e da prestatore di servizi.

Il CERT-UE sarà rinominato “Servizio di cibersicurezza per le istituzioni, gli organi e gli organismi dell’Unione” per rispecchiare il suo nuovo mandato, mantenendo nel contempo l’abbreviazione “CERT-UE” ai fini del riconoscimento.

Maggiori informazioni sono disponibili nel comunicato stampa della Commissione europea.
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Nel 2024, il progetto del Consiglio d’Europa/Unione Europea “Combattere il discorso dell’odio nello sport” lancerà la campagna #SportISRespect in Francia, Germania, Grecia, Italia, Montenegro e Spagna.

Nel mondo dello sport, in rapida evoluzione, il discorso dell’odio è emerso come un sintomo preoccupante di tensioni sociali più profonde, radicate nella cultura, nell’economia e nella politica, scrive il Consiglio d’Europa. “Gli eventi sportivi sono ancora troppo spesso un forum per la discriminazione basata sul colore, sulla lingua, sulla religione, sulla nazionalità, sull’origine nazionale o etnica, sull’età, sulla disabilità, sul sesso, sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale”.

La campagna #SportISRespect punta a essere parte della soluzione che promuove l’inclusione e la diversità per gli atleti professionisti e dilettanti a livello nazionale e locale, creando spazi per lo sport in cui tutti si sentano accolti e al sicuro: organizzazioni sportive, parti interessate e tifosi insieme.

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I negoziatori del Parlamento europeo (PE) e del Consiglio dell’Unione hanno concordato orientamenti aggiornati per la rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) per promuovere l’attuazione dei grandi progetti entro il 2030.

Le linee guida concordate rappresentano il piano dell’UE per costruire una rete di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio collegate attraverso porti e terminali in tutta l’Unione europea. Gli attuali progetti TEN-T spaziano dalla Rail Baltica, che collega Helsinki e Varsavia, al tunnel di base del Brennero, che collega Austria e Italia, o alla linea ferroviaria ad alta velocità Lisbona-Madrid.

Scadenze L’accordo ribadisce l’impegno dell’UE a completare i principali progetti di infrastrutture di trasporto sulla rete centrale TEN-T entro la fine del 2030 e su una rete globale entro la fine del 2050, incentrati sull’eliminazione delle strozzature e dei collegamenti di trasporto mancanti. Per accelerare l’implementazione dei progetti, i negoziatori hanno concordato una scadenza intermedia del 2040.

Trasporto intermodale.

Il PE ha garantito una maggiore attenzione al trasporto intermodale effettuato principalmente tramite ferrovia, vie navigabili interne o trasporto marittimo a corto raggio. Ciò sarà rafforzato dalle ferrovie elettrificate nella rete centrale TEN-T, che correranno a una velocità di 160 km/h per il trasporto passeggeri e di 100 km/h per il trasporto merci, e che attraverseranno le frontiere interne dell’UE in media in meno di 25 minuti entro la fine del 2030. Inoltre, le ferrovie dell’UE dovranno migrare allo scartamento nominale standard europeo (1.435 mm) ed entro la fine del 2040 passare a un sistema unico di gestione del traffico.

Mobilità militare

Per garantire il trasferimento senza intoppi di truppe ed equipaggiamenti militari, il PE ha convinto i governi dell’UE a tenere conto delle esigenze militari (peso o dimensioni del trasporto militare) quando costruiscono o migliorano le infrastrutture che si sovrappongono alla rete di trasporto militare. Entro un anno dall’entrata in vigore di queste nuove regole, la Commissione europea dovrà condurre uno studio sui movimenti su larga scala con breve preavviso in tutta l’UE, per facilitare la pianificazione della mobilità militare.

Partenariato con paesi terzi

Il testo concordato taglia anche i progetti di infrastrutture di trasporto con Russia e Bielorussia e rafforza invece i collegamenti di trasporto con Ucraina e Moldavia. Per mitigare il rischio per la sicurezza derivante dalla partecipazione di imprese extra-UE ai principali progetti TEN-T, gli Stati membri dovranno informare la Commissione europea delle misure adottate per mitigare tale rischio, si legge nell’accordo.

Una volta completati i lavori a livello tecnico, il Parlamento e il Consiglio dovranno approvare formalmente l’accordo prima che possa entrare in vigore.
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Dal 1º gennaio al 30 giugno il Belgio assume la Presidenza del Consiglio dell’UE.

All’insegna del motto “Proteggere. Rafforzare. Preparare.”, il Belgio si concentrerà su sei aree tematiche per i suoi lavori durante la presidenza:

difendere lo Stato di diritto, la democrazia e l’unità

potenziare la competitività

perseguire una transizione verde e giusta

rafforzare l’agenda sociale e sanitaria

proteggere le persone e le frontiere

promuovere un’Europa globale

Durante il suo semestre, il Belgio proseguirà anche gli obiettivi stabiliti nel programma del trio di presidenza che condivide con la Spagna (che ha presieduto il Consiglio dell’UE fino al 31 dicembre 2023) e Ungheria (che presiederà nel secondo semestre 2024), sviluppando le iniziative messe in atto durante la presidenza spagnola.

Vai al sito della Presidenza belga
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Un dibattito organizzato dal Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha evidenziato che, nonostante le recenti iniziative, gli uomini continuano a essere la maggioranza nei settori delle scienze, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica. L’UE deve adottare nuove misure specifiche per promuovere la partecipazione delle donne e garantire così una transizione verde e digitale giusta.

I settori all’avanguardia delle nuove tecnologie continuano a essere tra gli ambiti di lavoro a minor tasso di diversità e inclusione. Le scienze, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica, le cosiddette “STEM”, sono ancora a predominanza maschile, e le attuali politiche in materia di occupazione verde rischiano di rafforzare ulteriormente le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro e di ostacolare una transizione giusta.

Il dibattito tematico sul tema Le donne in una transizione equa sotto il profilo del genere, organizzato recentemente dalla sezione Trasporti, energia, infrastrutture e società dell’informazione (TEN) del CESE, ha messo in luce dati allarmanti.

La ricerca dimostra che nel settore dell’energia circa l’80 % della forza lavoro è costituito da uomini. Per quanto riguarda in particolare le energie rinnovabili, le donne rappresentano in media il 35 % della manodopera, una quota leggermente più elevata ma ancora significativamente squilibrata.

Questo divario non riflette necessariamente la mancanza di partecipazione femminile all’istruzione nelle discipline STEM. La maggior parte degli studenti di master nelle materie scientifiche sono donne, ma rispetto agli uomini esse tendono ad abbandonare il settore in percentuali più elevate, un fenomeno noto con il termine leaky pipeline (“conduttura che perde”).

Inoltre, come nel resto del mercato del lavoro, permangono i consueti divari di genere, e le donne sono ancora sovrarappresentate nei settori a bassa retribuzione e sottorappresentate nelle posizioni decisionali.

Nel complesso, sebbene esistano ancora disuguaglianze, negli ultimi anni l’UE ha compiuto progressi significativi. Nel 2020 la Commissione europea ha adottato la strategia per la parità di genere 2020‑2025, nella quale si evidenziano le norme sociali discriminatorie e gli stereotipi sulle competenze delle donne e degli uomini e si mette in rilievo la sottovalutazione del lavoro femminile in determinati settori.

L’obiettivo finale è quello di un’Europa equa dal punto di vista del genere, un’Unione in cui le donne e gli uomini siano liberi di seguire il percorso scelto nella vita in tutta la loro diversità e abbiano pari opportunità nella società europea.

Inoltre, nel contesto dell’Anno europeo delle competenze 2023, la Commissione ha fissato l’obiettivo di abbinare le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità sul mercato del lavoro, invitando a colmare il divario tra le donne laureate e la loro occupazione nelle carriere STEM.

Analogamente, nella revisione del 2023 dei piani nazionali per l’energia e il clima, gli Stati membri sono stati invitati a indicare piani d’azione specifici per promuovere posti di lavoro per le donne nel campo dell’energia pulita e ridurre gli squilibri di genere in tale settore.

L’UE ha un ruolo fondamentale da svolgere nel rafforzamento della parità di genere e dell’inclusione, e necessita di maggiori iniziative su questo percorso, in particolare per contrastare il fenomeno della leaky pipeline e garantire una transizione giusta sotto il profilo del genere.

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Il Segretario Generale del Comitato Europeo delle Regioni (CdR) invita i Gruppi europei di cooperazione territoriale a presentare la propria candidatura per l’edizione 2024 del Premio “Costruire l’Europa oltre le frontiere” – Premio per i GECT. Lo rende noto il sito del CdR.

Il premio intende riconoscere i risultati concreti dei GECT esistenti, mostrando il valore aggiunto comunitario di questo strumento e promuovendoli come esempi per altri gruppi o strutture simili transfrontaliere, interregionali e transnazionali.

Possono partecipare solo i GECT istituiti prima del 1° gennaio 2023. L’istituzione del GECT deve essere stata notificata al Comitato Europeo delle Regioni ai sensi del Regolamento GECT.

La scadenza per la presentazione delle domande è il 17 aprile 2024.

Il modulo di domanda è disponibile qui

La decisione del Segretario generale che dettaglia le condizioni può essere trovata qui. Il CdR raccomanda di leggerlo prima di candidarsi.

La domanda deve essere inviata al CdR in formato digitale all’indirizzo egtc@cor.europa.euù utilizzando l’indirizzo di posta elettronica ufficiale del richiedente.
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Sono entrate in vigore con il nuovo anno le nuove norme innovative dell’UE che introducono un’aliquota minima di imposizione effettiva del 15% per le società multinazionali attive negli Stati membri dell’UE.

Il quadro, secondo Bruxelles, apporterà maggiore equità e stabilità al panorama fiscale nell’UE e a livello mondiale, rendendolo nel contempo più moderno e più adatto al mondo digitale globalizzato. L’entrata in vigore delle norme minime in materia di imposizione effettiva, concordate all’unanimità dagli Stati membri nel 2022, formalizza l’attuazione da parte dell’UE delle cosiddette norme del secondo pilastro concordate nell’ambito dell’accordo globale sulla riforma fiscale internazionale del 2021.

Sebbene quasi 140 giurisdizioni in tutto il mondo abbiano ora aderito a tali norme, l’UE è stata all’avanguardia nel tradurle in leggi vincolanti. Riducendo l’incentivo per le imprese a trasferire gli utili verso giurisdizioni a bassa imposizione fiscale, il secondo pilastro limita la cosiddetta “corsa al ribasso”, ossia la battaglia tra i paesi per abbassare le aliquote dell’imposta sul reddito delle società al fine di attrarre investimenti. Il secondo pilastro sta già dando risultati, con una serie di giurisdizioni a tassazione zero che hanno annunciato l’introduzione di un’imposta sul reddito delle società per le società che rientrano nell’ambito di applicazione.

Le norme si applicheranno ai gruppi di imprese multinazionali e ai gruppi nazionali su larga scala nell’UE con ricavi finanziari complessivi superiori a 750 milioni di € l’anno. Si applicheranno a qualsiasi grande gruppo, nazionale o internazionale, la cui società madre o una controllata sia ubicata in uno Stato membro dell’UE.

La direttiva comprende un insieme comune di norme sulle modalità di calcolo e di applicazione di un’imposta integrativa dovuta in un determinato paese qualora l’aliquota d’imposta effettiva sia inferiore al 15%. Se una controllata non è soggetta all’aliquota effettiva minima in un paese estero in cui ha sede, lo Stato membro della società madre applica anche un’imposta integrativa su quest’ultima. La direttiva garantisce inoltre un’imposizione effettiva nel caso in cui la società madre sia situata al di fuori dell’UE in un paese a bassa imposizione che non applica norme equivalenti.

Questo atto storico realizza l’impegno dell’UE ad essere tra i primi ad attuare la riforma fiscale dell’OCSE. Garantire un livello globale minimo per la tassazione delle società è uno dei due filoni di lavoro dell’accordo globale dell’OCSE (secondo pilastro), l’altro è la parziale ridistribuzione dei diritti di imposizione (il cosiddetto primo pilastro). Grazie a quest’ultimo saranno adattate le norme internazionali sulle modalità di ripartizione tra più paesi dei diritti di imposizione sugli utili societari delle multinazionali più grandi e più redditizie, allo scopo di riflettere la natura dinamica dei modelli aziendali e la capacità delle imprese di operare senza una presenza fisica.
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Dal 12 al 19 aprile si svolgerà la Settimana Europea della Gioventù 2024 (EYW), organizzata dalla Commissione Europea per promuovere l’impegno, la partecipazione e la cittadinanza attiva dei giovani. Questa volta il focus sarà su Democrazia ed elezioni europee, poiché l’evento si terrà 2 mesi prima delle elezioni europee previste dal 6 al 9 giugno.

Lo rende noto il Portale europeo della Gioventù, della Commissione europea.

Aderendo all’EYW, si potrà:

– organizzare e prendere parte ad ogni tipo di attività in tutta Europa e oltre;

– discutere argomenti rilevanti per te e i tuoi amici;

– impegnarsi in dialoghi significativi con le politiche e i decisori;

– saperne di più sulle opportunità offerte dall’UE come Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà;

– scoprire perché il voto è importante per le prossime elezioni europee.

Utilizza la mappa delle attività del Portale europeo della Gioventù:

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