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La Commissione comunica sul proprio sito di aver accolto con favore l’ accordo provvisorio raggiunto nei giorni scorsi tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla legge sul ripristino della natura.

Una volta adottata e applicata negli Stati membri dell’UE, la legge, secondo la Commissione, “rappresenterà un contributo chiave per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e aumentare la preparazione e la resilienza dell’Europa agli effetti dei cambiamenti climatici”.

La legge dovrebbe avviare un processo per il recupero continuo e duraturo della natura nel territorio e nei mari dell’UE. Come obiettivo generale da raggiungere a livello dell’UE, gli Stati membri metteranno in atto misure di ripristino in almeno il 20% delle aree terrestri dell’UE e nel 20% dei mari entro il 2030. Entro il 2050 tali misure dovrebbero essere attuate per tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino.

La legge, precisa Bruxelles, aiuterà l’UE e i suoi Stati membri a raggiungere l’obiettivo di ripristino che si sono impegnati nell’ambito del quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montréal alla COP15 sulla biodiversità del dicembre 2022.

Pagina web UE sulla legge sul ripristino della natura

Strategia per la biodiversità per il 2030
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La Commissione europea rende noto in un comunicato di aver approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, un regime italiano da 1,7 miliardi di € messo a disposizione in parte attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) per sostenere gli impianti agrivoltaici. La misura rientra nella strategia italiana per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la quota di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi strategici dell’UE relativi al Green Deal europeo.

Il regime, che durerà fino al 31 dicembre 2024, sarà parzialmente finanziato tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza, in seguito alla valutazione positiva del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia effettuata dalla Commissione e adottata dal Consiglio.

Il regime sostiene la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1 300 GWh/anno. I sistemi agrivoltaici consentono l’utilizzo simultaneo dei terreni sia per la produzione di energia fotovoltaica attraverso l’installazione di pannelli solari sia per lo svolgimento di attività agricole.

Nell’ambito del regime, l’aiuto sarà concesso ai produttori agricoli, cumulativamente, sotto forma di: sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,1 miliardi di €, che coprono fino al 40% dei costi di investimento ammissibili; e

tariffe incentivanti, con un bilancio stimato di 560 milioni di €, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni. Le tariffe saranno determinate mediante una procedura di gara competitiva secondo il principio “pay-as-bid” (pagamento in base al prezzo di offerta) e assumeranno la forma di contratti bidirezionali per differenza. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e i prezzi dell’energia. In caso di prezzi elevati dell’energia interviene un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.

I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara competitiva trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. Per beneficiare del regime, i beneficiari devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026.

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Al 30 settembre 2023, quasi 4,2 milioni di cittadini extra-UE, fuggiti dall’Ucraina a seguito dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, godevano dello status di protezione temporanea nei paesi dell’UE. Lo annuncia il sito di Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

I principali paesi dell’UE che hanno ospitato beneficiari di protezione temporanea dall’Ucraina sono stati la Germania (1.194.900 persone; 28,3% del totale), Polonia (958.655; 23,1%) e Repubblica ceca (357.960; 8,8%).

Rispetto alla fine di agosto 2023, il numero di beneficiari di protezione temporanea dall’Ucraina nell’UE è aumentato di 31.920 (+0,8%). I maggiori aumenti assoluti sono stati osservati in Germania (+19.205; +1,6%), Paesi Bassi (+3.685; +2,8%) e Irlanda (+2.875; 3,2%).

Cinque paesi hanno invece registrato una diminuzione del numero di persone sotto protezione temporanea: Repubblica Ceca (-7 125; -2%), Francia (-2 155; -3,2%), Polonia (-1 895, -0,2% ), Slovenia (-405; -4,6%) e Lussemburgo (-10; -0,2%).

I dati presentati in questo articolo si riferiscono all’attribuzione dello status di protezione temporanea sulla base della decisione di esecuzione 2022/382 del Consiglio del 4 marzo 2022 , che stabilisce l’esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall’Ucraina a causa della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, e avendo l’effetto dell’introduzione della protezione temporanea. Il 28 settembre 2023 il Consiglio europeo ha deciso di prorogare la protezione temporanea per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina dal 4 marzo 2024 al 4 marzo 2025.

Rispetto alla popolazione di ciascun paese dell’UE, il numero più elevato di beneficiari totali di protezione temporanea per mille persone alla fine di settembre 2023 è stato osservato in Repubblica Ceca (33,1), Estonia (26,2), Polonia (26,1), Bulgaria (25,8) e Lituania (25,5), mentre il dato corrispondente a livello comunitario è pari a 9,3 ogni mille abitanti.

Al 30 settembre 2023 i cittadini ucraini rappresentavano oltre il 98% dei beneficiari di protezione temporanea. Le donne adulte costituivano quasi la metà (46,5%) dei beneficiari di protezione temporanea nell’UE. I bambini rappresentavano poco più di un terzo (33,7%), mentre gli uomini adulti rappresentavano meno di un quinto (19,9%) del totale.

Per maggiori informazioni

Statistiche Eurostat sulla protezione temporanea per le persone in fuga dall’Ucraina

Articolo Eurostat sulle statistiche mensili sull’asilo

Articolo Eurostat sulle statistiche annuali sull’asilo

Sezione tematica Eurostat sulle statistiche sull’immigrazione e sull’asilo

Banca dati Eurostat sulle statistiche sull’asilo

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La città di Rennes e Rennes Métropole hanno ricevuto il premio “Miglior pratica nella partecipazione dei cittadini” dell’Osservatorio internazionale sulla democrazia partecipativa (IOPD) per l’Iniziativa dei cittadini europei: “Chiediamo all’Europa di dare ai migranti un’accoglienza dignitosa”.

Lo annuncia il sito di PLATFORMA, la coalizione paneuropea di città e regioni – e le loro associazioni nazionali, europee e globali – attive nella cooperazione allo sviluppo città-città e regione-regione.

L’esperienza è altamente riconosciuta per l’articolazione del locale con il (sovra)nazionale, per aver affrontato una questione critica come l’accoglienza dei migranti e per aver cercato la mobilitazione delle comunità, in particolare dei giovani.

Nell’edizione di quest’anno, IODP ha stabilito un nuovo record con 149 proposte , valutate da una giuria di esperti e da una votazione aperta tra le 40 nomination dei finalisti.

Maggiori informazioni sul sito web dell’IODP
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La Commissione europea in un comunicato stampa informa che ha deciso di destinare finanziamenti specifici agli Stati membri dell’UE per le sfide migratorie.

Questo sostegno finanziario rientra nelle misure individuate nella lettera della Presidente Ursula von der Leyen in vista del Consiglio europeo di febbraio 2023 per sostenere gli Stati membri a rafforzare la protezione delle frontiere e i sistemi di asilo e accoglienza. In tale contesto, la Commissione ha rivolto agli Stati membri dell’UE due inviti a presentare richieste di finanziamento nell’ambito dei fondi per gli affari interni.

La Commissione finanzierà con 141 milioni di € software e fibra ottica per migliorare lo scambio e il trattamento dei dati tra posti di frontiera e centri di comando (Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania e Ungheria), attrezzature per la sorveglianza elettronica ai posti di frontiera (Bulgaria, Lettonia e Lituania) e l’impiego di dispositivi mobili di controllo (Bulgaria, Lituania e Grecia), nell’ambito dell’invito a presentare proposte relativo allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti.

azioni di finanziamento sono state definite per gli Stati membri dell’UE che necessitano di sostegno (Romania, Polonia, Estonia, Bulgaria, Spagna e Lituania), che sarà fornito dalla Commissione in base alla disponibilità di finanziamenti nell’ambito dello Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti.

L’invito a presentare proposte nell’ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF), dal valore di 118 milioni di €, sosterrà i minori non accompagnati finanziando personale supplementare, la formazione per i tutori (Belgio, Cipro, Slovacchia e Spagna), l’accoglienza/l’assistenza familiare, l’assistenza nell’ambito della comunità e modalità di vita semiautonoma per gli adolescenti (Bulgaria, Cipro, Grecia, Italia e Spagna). Rafforzerà inoltre le strutture di accoglienza alle frontiere, finanziando la ristrutturazione dei centri di accoglienza esistenti (Italia, Lettonia, Lituania e Polonia) e la costruzione di nuovi centri di accoglienza (Cipro e Italia).

Il finanziamento farà parte dei programmi degli Stati membri. Le azioni possono iniziare immediatamente e saranno attuate dalle agenzie degli Stati membri o dalle organizzazioni partner della società civile, come le ONG e le Nazioni Unite.
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