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C’è tempo fino al 24 marzo per inviare la tua richiesta di finanziamento nell’ambito del Programma CERV dell’Unione europea (Cittadini, uguaglianza, diritti e valori).

CERV mira a proteggere e promuovere i diritti e i valori dell’Unione europea sanciti dai trattati dell’Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali.

Inoltre, è finalizzato a contribuire a sostenere e sviluppare ulteriormente società aperte, basate sui diritti, democratiche, eque e inclusive basate sullo stato di diritto.

Il Programma può fornire fino a 30.000 euro per gemellaggi tra città e finanziamenti senza alcun limite massimo per le reti di città.
I risultati saranno condivisi tra giugno e luglio 2022 dopo la valutazione delle proposte.


L’ 8 febbraio si terrà una sessione informativa dalle 10:00 alle 12:00 (in inglese) che spiegherà il contenuto e le condizioni dell’invito a presentare proposte, oltre a dare ai partecipanti spazio per porre domande.
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Un sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento europeo svela che:
i cittadini UE vogliono che il Parlamento difenda la democrazia: un terzo degli intervistati (32%) considera questo il valore più importante da preservare, seguito da libertà d’espressione e di pensiero (27%) e protezione dei diritti umani (25%)
Le priorità politiche dovrebbero invece essere: salute pubblica (42%), povertà ed esclusione sociale (40%) e cambiamento climatico (39%)
Il 58% dei cittadini del l’UE desidera un ruolo più importante per il Parlamento in futuro.



Secondo il nuovo sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento europeo, quasi un terzo degli intervistati (32%) ha scelto la democrazia come valore europeo di primo piano da difendere, seguita dalla libertà d’espressione e di pensiero (27%) e dalla tutela dei diritti umani nell’UE e nel mondo (25%, in Italia il 20%).
Tale dato conferma i risultati dell’ultimo sondaggio sul Futuro dell’Europa, pubblicato dal Parlamento europeo e dalla Commissione a metà gennaio 2022, in cui nove europei su dieci concordano sul fatto che c’è ancora del lavoro da fare per rafforzare la democrazia nell’UE. L’Eurobarometro del Parlamento europeo dell’autunno 2021 è stato effettuato tra il 1 novembre e il 2 dicembre 2021 in tutti i 27 Stati membri dell’UE. br>
Undici Stati membri pongono al primo posto la difesa della democrazia: Svezia, Germania, Finlandia, Italia, Danimarca, Austria, Lussemburgo, Malta, Polonia, Repubblica ceca e Ungheria. In Slovacchia e Ungheria la protezione dei diritti del l’uomo è al primo posto.

Per l’Italia, quindi, la difesa della democrazia risulta il primo valore che il Parlamento europeo dovrebbe impegnarsi a difendere, scelto dal 36% (4 punti in più della media UE) degli intervistati, seguita sempre dalla libertà di pensiero (29%, +2). Per gli italiani è però l’uguaglianza tra uomini e donne il terzo valore da difendere, al 25% (media UE al 24%), seguita dalla solidarietà tra gli Stati membri e le sue regioni e dalla libertà di movimento, entrambi al 21%, un punto sopra la tutela dei diritti umani nella UE e nel mondo.

Nel complesso, i cittadini europei considerano la sanità pubblica con il 42% come la principale priorità politica per il Parlamento, seguita da vicino dalla lotta contro la povertà e l’esclusione sociale (40%) e dall’azione contro il cambiamento climatico (39%). In media nell’UE, i giovani considerano la lotta contro il cambiamento climatico la loro priorità assoluta per il Parlamento, insieme alla loro attenzione per il futuro dell’Europa.

Anche per gli italiani la sanità pubblica è principale priorità politica, ma con sostegno del 59%, di 17 punti superiore alla media UE, mentre al secondo posto indicano il supporto Ue all’economia e alla creazione dei nuovi posti di lavoro (46%, contro il 32% della media europea). Quindi l’azione contro il cambiamento climatico, al 37%, supera di un punto la lotta alla povertà e l’esclusione sociale.

I cittadini europei vogliono essere informati su come funziona l’Unione e come sono utilizzati i fondi UE.

Gli intervistati dimostrano un deciso interesse a essere informati sul funzionamento dell’UE. In concreto, il 43% degli intervistati vorrebbe avere più informazioni sulle modalità di utilizzo dei fondi UE. I cittadini vogliono anche saperne di più sulle conseguenze concrete della legislazione europea nel loro paese (30%), sulle attività dei loro eurodeputati nazionali (29%) e su ciò che l’UE sta facendo per superare la pandemia da COVID-19 (29%).

Il sostegno dei cittadini all’Unione europea e, in particolare, al Parlamento europeo è aumentato notevolmente durante la pandemia da COVID-19. Un’ampia maggioranza di cittadini dell’UE (58%) sostiene un ruolo più importante per il Parlamento europeo in futuro, mentre la quota di cittadini dell’UE con un’immagine positiva del Parlamento europeo è cresciuta di 12 punti dal 2015, arrivando al 36%, con un aumento di 3 punti dal 2019. Il 45% degli intervistati ha una visione neutrale dell’istituzione e solo il 17% ha un’immagine negativa. Questa opinione positiva del Parlamento europeo si riflette anche nell’ultimo Eurobarometro standard 95.1 della Commissione europea, che riporta come i cittadini abbiano più fiducia nel Parlamento europeo, tra tutte le istituzioni dell’UE.

Aumento del sostegno all’adesione dell’Italia all’UE
La maggioranza dei cittadini dell’UE (62%, in Italia il 44%, ma con un incremento del 5% dal rilevamento di fine 2020) considera positiva l’adesione all’UE del proprio paese, con solo il 9% che afferma il contrario (in Italia il 14%, -2%). In ambito europeo si tratta del risultato più alto dal 2007.

Quasi tre quarti degli intervistati (72%, in Italia il 63%, con un aumento di ben 11 punti) affermano che il loro paese ha beneficiato del l’adesione al l’UE. In questa linea, la maggioranza degli intervistati (63%) afferma di essere ottimista sul futuro del l’UE.

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E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
In occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili (6 febbraio), l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione Josep Borrell Fontelles , vicepresidente per i valori e la trasparenza, Věra Jourová, Il vicepresidente per la Democrazia e la demografia, Dubravka Šuica , il commissario per l’uguaglianza, Helena Dalli, e il commissario per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, si sono uniti per riaffermare il forte impegno dell’UE a sradicare le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo e hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono un crimine e una violazione dei diritti umani delle donne. Dobbiamo fermarlo.

Non c’è alcuna giustificazione per una pratica così orribile. Ci sono, tuttavia, conseguenze negative molto gravi che incidono sulla salute fisica e mentale di donne e ragazze, tra cui infezioni, infertilità e dolore cronico. Questa pratica mette a rischio la vita e il benessere di migliaia di donne e ragazze e in alcuni casi può persino portare alla morte.

Mentre molte comunità hanno abbandonato le MGF e le norme culturali stanno cambiando, portando a una diminuzione delle MGF, la pandemia di COVID-19 ha rallentato i progressi verso la sua eradicazione. In tempi di confinamento, mantenere l’accesso ai servizi di prevenzione, protezione e cura rimane più importante che mai.

Porre fine a tutte le forme di violenza di genere, comprese le MGF, è al centro delle politiche di uguaglianza dell’UE. Dall’inizio del mandato di questa Commissione, abbiamo intensificato le nostre azioni in Europa e nel mondo con il piano d’azione dell’UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024, la strategia dell’UE per l’uguaglianza di genere 2020-2025 e il piano d’azione dell’UE per la parità di genere III.
Abbiamo presentato una strategia globale sui diritti dell’infanzia, che ha anche cercato di porre fine alla violenza contro i bambini, comprese le MGF. Quest’anno presenteremo una proposta legislativa per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, nonché una raccomandazione sulla prevenzione delle pratiche dannose.

Non possiamo tollerare la violenza contro donne e ragazze”.

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SITO WEB COMMISSIONE EUROPEA
Scheda informativa – Sfatare i miti – Mutilazione genitale femminile (MGF)
Studio MGF: più ragazze a rischio ma cresce l’opposizione della comunità
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