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Con l’elezione a Presidente del Parlamento europeo della maltese Roberta Metsola si rafforza ulteriormente la presenza femminile ai vertici dell’Unione europea. La nuova presidente si va ad affiancare alle presidenti della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e della Bce, Christine Lagarde, portando a tre su quattro le principali posizioni apicali ricoperte da donne (il belga Charles Michel resta per ora presidente del Consiglio Europeo).

La 43enne maltese è inoltre la più giovane tra quanti – comprese le francesi Simon Veil nel 1979 e Nicole Fontaine nel 1999 – sono arrivati a guidare la casa della democrazia europea.

Tra i 27 leader dei Paesi dell’Unione europea al momento però le donne sono solo quattro e tutte del Nord, poiché dopo l’uscita di scena di Angela Merkel a sedere intorno al tavolo del Consiglio Europeo sono rimaste le premier di Danimarca, Finlandia, Estonia e Svezia. E le cose non vanno molto meglio nei Parlamenti nazionali, dove secondo gli ultimi dati la quota rosa è ferma al 32%. Per questo ha fatto notizia la circostanza che nel nuovo esecutivo olandese la metà dei ministri – 10 su 20 – siano donne.

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Avete nel vostro territorio università e altre istituzioni educative che insegnano giornalismo a livello universitario e universitario?

La Commissione europea ricerca potenziali beneficiari che svilupperanno un curriculum e materiali didattici per un corso sull’Unione europea e sulla politica di coesione dell’UE per studenti di giornalismo, istituiranno una strategia di diffusione, creeranno una rete di istituti di istruzione e attueranno il corso.

I candidati devono risiedere in uno Stato membro dell’UE ed essere accreditati secondo la legislazione di quel paese. La Commissione coprirà il 95% del costo del progetto.

Il termine per la presentazione delle domande è il 21 aprile 2022.

IL BANDO

Modulo di domanda
Modulo di bilancio
Modello di convenzione di sovvenzione
Dichiarazione sull’onore
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I premi New European Bauhaus 2022 premieranno le idee dei giovani talenti così come i progetti esistenti per la sostenibilità, l’inclusività e l’estetica portando il Green Deal europeo alle persone e alle comunità locali.

Verranno assegnati premi a progetti e idee che contribuiscono a creare luoghi belli, sostenibili e inclusivi, in quattro categorie:

riconnettersi con la natura;
ritrovare il senso di appartenenza;
dando priorità ai luoghi e alle persone che ne hanno più bisogno;
promuovere il pensiero a lungo termine, il ciclo di vita e integrato nell’ecosistema industriale.
>br> Le candidature saranno valutate in riferimento ai tre valori cardine dell’iniziativa: sostenibilità, estetica e inclusione. I candidati provenienti da tutti gli Stati membri e da tutto il mondo sono incoraggiati a presentare domanda purché i loro progetti/idee si trovino nell’Unione Europea.

In ciascuna delle categorie, ci sono due filoni di concorrenza paralleli:
I “New European Bauhaus Awards” – per gli esempi completati esistenti negli ultimi due anni;
e I “Nuovi astri nascenti del Bauhaus europeo” – per concetti o idee presentati da giovani creatori di età inferiore ai 30 anni.

Oltre ai 16 premi assegnati dalla giuria (un vincitore e un secondo classificato per ogni categoria e filone), due ulteriori premi saranno selezionati da un voto pubblico tra i primi classificati. In totale, 18 vincitori riceveranno un premio in denaro fino a € 30.000, nonché un pacchetto di comunicazione per aiutarli a sviluppare ulteriormente e promuovere le loro iniziative.

Le domande sono aperte fino al 28 febbraio 2022

Sito dei premi
Comunicazione della Commissione sul nuovo Bauhaus europeo
La Commissione Europea annuncia i vincitori del New European Bauhaus Prize (2021)
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La Commissione europea ha adottato il 18 gennaio due nuove iniziative: una strategia europea per le università e una proposta della Commissione di raccomandazione del Consiglio su costruire ponti per un’efficace collaborazione a livello europeo nel campo dell’istruzione superiore.

La strategia europea per le università
L’Europa ospita quasi 5 000 istituti di istruzione superiore, 17,5 milioni di studenti nell’istruzione terziaria, 1,35 milioni di docenti nell’istruzione terziaria e 1,17 milioni di ricercatori. Questa strategia intende sostenere tutte le università europee e permettere loro di adattarsi all’evoluzione delle condizioni, di prosperare e di contribuire alla resilienza e alla ripresa dell’Europa. Essa propone una serie di azioni importanti volte a sostenere le università europee nella realizzazione di quattro obiettivi:
rafforzare la dimensione europea dell’istruzione superiore e della ricerca;
consolidare il ruolo delle università quali centri di riferimento dello stile di vita europeo mediante azioni di sostegno incentrate sulle carriere in ambito accademico e nel settore della ricerca, sulla qualità e sulla pertinenza per competenze adeguate alle esigenze future, sulla diversità, sull’inclusione, sulle pratiche democratiche, sui diritti fondamentali e sui valori accademici;
dare alle università gli strumenti per diventare agenti fondamentali di cambiamento nella duplice transizione verde e digitale;
rafforzare le università quali motori del ruolo e della leadership dell’UE a livello mondiale. Costruire ponti per un’efficace collaborazione a livello europeo nel campo dell’istruzione superiore.

La proposta della Commissione di raccomandazione del Consiglio intende consentire una cooperazione più stretta e approfondita fra gli istituti europei di istruzione superiore e agevolare l’attuazione di attività e programmi transnazionali congiunti nel campo dell’istruzione, che prevedano la messa in comune di capacità e risorse o il conferimento di diplomi comuni.
Gli Stati membri sono invitati ad adottare misure e a creare le condizioni adeguate a livello nazionale per permettere tale cooperazione transnazionale più stretta e sostenibile come pure un’attuazione più efficace di attività congiunte nei settori dell’istruzione e della ricerca e degli strumenti dello spazio europeo dell’istruzione superiore (Bologna). La proposta faciliterà il flusso di conoscenze e creerà un legame più stretto tra istruzione, ricerca e comunità industriali innovative.
L’obiettivo, scrive in un comunicato stampa la Commissione, “è specialmente quello di sostenere l’offerta di opportunità di apprendimento permanente di qualità elevata per tutti, con particolare attenzione alle abilità e alle competenze maggiormente richieste per far fronte alle attuali esigenze dell’economia e della società”.

La dimensione europea dell’istruzione superiore e della ricerca sarà rafforzata da quattro iniziative faro entro la metà del 2024:
arrivare a 60 Università europee, coinvolgendo oltre 500 istituti di istruzione superiore, entro la metà del 2024, con un bilancio indicativo Erasmus+ pari a 1,1 miliardi di € per il periodo 2021-2027.
L’obiettivo è sviluppare e stabilire una cooperazione strutturale, sostenibile e sistemica comune a lungo termine in materia di istruzione, ricerca e innovazione, istituendo campus interuniversitari europei in cui studenti, personale e ricercatori di tutte le parti d’Europa possano beneficiare agevolmente della mobilità e creare nuove conoscenze insieme, in una prospettiva che superi i confini tra paesi e discipline;
lavorare all’elaborazione di uno statuto giuridico per le alleanze degli istituti di istruzione superiore che consenta a tali istituti di mettere in comune le loro risorse e capacità e i loro punti di forza, con un progetto pilota Erasmus+ a partire dal 2022;
lavorare alla creazione di un diploma europeo comune per riconoscere il valore delle esperienze transnazionali nel titolo di istruzione superiore conseguito dagli studenti e ridurre la burocrazia per la realizzazione di programmi comuni;
potenziare l’iniziativa relativa alla carta europea dello studente con l’introduzione di un identificativo univoco di studente europeo disponibile per tutti gli studenti in mobilità nel 2022 e per tutti gli studenti delle università d’Europa entro la metà del 2024, al fine di agevolare la mobilità a tutti i livelli.

APPROFONDIMENTI

Comunicazione della Commissione su una strategia europea per le università
Proposta della Commissione di raccomandazione del Consiglio
“Costruire ponti per un’efficace collaborazione a livello europeo nel campo dell’istruzione superiore”
Comunicazione sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025
Comunicazione “Un nuovo SER per la ricerca e l’innovazione”
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La Gazzetta ufficiale L12 del 19 gennaio pubblica la decisione della Commissione europea che stabilisce l’elenco dei programmi Interreg e indica l’importo totale dell’intero sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale e di ciascuno strumento di finanziamento esterno dell’Unione per ciascun programma e l’elenco degli importi trasferiti tra le componenti dell’obiettivo «Cooperazione territoriale europea» per il periodo 2021-2027.

Molti programmi interreg riguardano l’Italia: Interreg VI-A Grecia-Italia, Interreg VI-A Italia-Francia, Interreg VI-A Italia-Svizzera, Interreg VI-A Italia-Slovenia, Interreg VI-A Italia-Croazia, Interreg VI-A Italia-Malta, Interreg VI-A Italia Albania Montenegro (Adriatico meridionale, Interreg VI-A NEXT Italia Tunisia, Interreg VI-B Area alpina, Interreg VI-B, Interreg VI-B Regione atlantica, Interreg VI-B Interreg Europa.

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Le regioni di Stoccolma in Svezia, Etela-Suomi in Finlandia e Oberbayern in Germania si confermano “innovatori leader” in Europa, spartendosi a pari merito il primato con un punteggio di 192. Lo rileva la Commissione europea nel suo indice annuale sull’innovazione. In generale, l’indice mostra che le prestazioni europee continuano a migliorare.

A trascinare l’Unione europea sono tutti i Paesi con prestazioni oltre il punteggio di 140, ben superiori alla media europea di 113. Seguono gli “innovatori forti” (tra 120 e 140 punti), tra cui Germania e Francia. L’Italia (108 punti) è, insieme ad altri otto Stati, un “innovatore moderato”.

Rispetto al 2020, l’Italia accelera soprattutto grazie allo sviluppo della banda larga, e scala la classifica europea portandosi sempre più vicina alla media europea. Frenata soprattutto da investimenti deboli nel capitale umano e a sostegno di ricerca e sviluppo nel settore pubblico.

Alcune Regioni italiane fanno eccezione. Come l’Emilia-Romagna, considerata un “forte innovatore” che, scalzando il Trentino e il Friuli Venezia Giulia, arriva prima e supera anche la media nazionale e quella europea. L’Emilia-Romagna, con i suoi 134 punti, ha registrato un aumento di 18 punti rispetto all’anno scorso grazie a punti di forza come il design e le imprese innovative in chiave occupazionale.

A seguire, la provincia autonoma di Trento (passata da 114 a 130 punti in un anno) e il Friuli Venezia Giulia (che nel 2020 era primo tra le italiane con 117 punti e nel 2021 è arrivato a 129). Altre regioni nostrane considerate “innovatori forti” sono Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio.

INFOGRAFICA: LE REGIONI LEADER DELL’INNOVAZIONE IN EUROPA
fonte: ednHUB
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Venerdì 21 gennaio e sabato 22 gennaio si svolgerà presso il Parlamento europeo di Strasburgo la plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa.

La plenaria farà il punto sulle 90 raccomandazioni dei comitati su “Democrazia europea / Valori e diritti, stato di diritto, sicurezza” e “Cambiamento climatico, ambiente / Salute” e sulle relative raccomandazioni dei comitati nazionali di cittadini.

L’apertura della includerà anche un omaggio al defunto Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, scomparso l’11 gennaio.
L’agenda completa dei lavori

Ricordiamo che tutti noi possiamo continuare a contribuire al dibattito tramite la piattaforma digitale multilingue.

Cronologia della conferenza sul futuro dell’Europaa
Foto, video e materiale audio gratuiti dal Centro multimediale del Parlamento
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