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Dal 10 al 12 dicembre si è tenuta la terza e ultima sessione del Gruppo dei cittadini europei su democrazia europea / Valori e diritti, stato di diritto, sicurezza.
Nella sessione che si è svolta a Firenze cittadini di diversa età e provenienza, provenienti da tutti gli Stati membri, hanno adottato 39 raccomandazioni per il futuro dell’Europa nei campi della democrazia europea, dei valori e diritti, stato di diritto e sicurezza. Guarda le registrazioni delle riunioni plenarie del Panel di venerdì e domenica.

I relatori si sono basati sul lavoro precedente di due sessioni, tenutesi a Strasburgo il 24-26 settembre e online il 12-14 novembre, e si sono concentrati sui seguenti temi: garantire i diritti e la non discriminazione; proteggere la democrazia e lo stato di diritto; riformare l’UE; costruzione dell’identità europea; e rafforzare la partecipazione dei cittadini.

Le raccomandazioni dei Panel dei Cittadini Europei saranno presentate e discusse alla Conferenza Plenaria. Ottanta rappresentanti del panel (20 di ciascuno dei panel dei cittadini europei, di cui almeno un terzo ha un’età compresa tra i 16 e i 25 anni) sono membri della plenaria della conferenza. Lì presenteranno i risultati delle rispettive tavole rotonde e li dibatteranno con i membri del Parlamento europeo, i rappresentanti del governo e del parlamento nazionale, i commissari europei e altri membri della plenaria degli organismi dell’UE, delle autorità regionali e locali, delle parti sociali e della società civile.

A proposito della Conferenza sul futuro dell’Europa, ricordiamo che a Strasburgo ad ottobre si è svolta la plenaria della conferenza sul futuro dell’Europa.
In questa riunione hanno presso posto gli 80 rappresentanti dei Panel dei cittadini europei, selezionati tra gli 800 riuniti a Strasburgo nei mesi di settembre e ottobre. La Plenaria ha discusso i contributi dei cittadini derivanti dalle diverse componenti della Conferenza nello stato attuale.Tra i partecipanti 18 rappresentanti del Comitato delle regioni e 18 del Comitato economico e sociale, 6 rappresentanti eletti delle autorità regionali e 6 rappresentanti eletti delle autorità locali, 12 rappresentanti delle parti sociali e 8 della società civile.
Manuela Bora, Consigliere regionale delle Marche, è stata uno dei 12 delegati, organizzati dal Comitato delle Regioni che rappresenteranno gli enti locali e regionali al gruppo di lavoro della Conferenza sul futuro dell’Europa. Manuela Bora è di nomina AICCRE nel CEMR che ha rappresentanza al CdR.

La prossima conferenza plenaria si svolgerà entro la fine di gennaio a Strasburgo. Nel frattempo, il prossimo venerdì 17 dicembre, i Gruppi di lavoro plenari si riuniranno in formato remoto. I cittadini di tutta Europa possono continuare a partecipare alla conferenza attraverso la piattaforma digitale multilingue . Anche i restanti gruppi di cittadini europei adotteranno le loro raccomandazioni nel prossimo futuro, nei seguenti settori:
Panel 1 – Un’economia più forte, giustizia sociale e posti di lavoro / Istruzione, cultura, gioventù, sport / Trasformazione digitale (che si terrà a Dublino, Irlanda)
Panel 3 – Cambiamento climatico, ambiente/salute (che si terrà a Natolin, Polonia)
Panel 4 – L’UE nel mondo / Migrazione (che si terrà a Maastricht, Paesi Bassi).

Processo della Conferenza sul futuro dell’Europa
Cronologia della conferenza sul futuro dell’Europa
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Sulla Gazzetta ufficiale comunitaria C506 del 15 dicembre è stata pubblicata una risoluzione del Parlamento europeo sulla protezione del suolo.

La risoluzione sottolinea l’importanza di proteggere il suolo e di promuovere la salubrità dei suoli nell’Unione, tenendo conto del persistere del degrado di tale ecosistema vivente, di tale componente della biodiversità e di tale risorsa non rinnovabile, nonostante l’azione limitata e diseguale in alcuni Stati membri; sottolinea i costi dell’inazione riguardo al degrado del suolo, con stime che nell’Unione superano i 50 miliardi di EUR all’anno.

Il Parlamento mette l’accento sul ruolo multifunzionale del suolo (approvvigionamento alimentare, pozzo di assorbimento del carbonio, piattaforma per le attività umane, produzione di biomassa, riserva di biodiversità, prevenzione delle inondazioni e della siccità, fonte di materie prime, risorse farmaceutiche e genetiche, ciclo dell’acqua e dei nutrienti, stoccaggio e filtraggio, conservazione del patrimonio geologico e archeologico ecc.) e la conseguente necessità di proteggerlo, gestirlo in modo sostenibile e ripristinarlo, nonché di preservare la sua capacità di svolgere i suoi molteplici ruoli mediante una cooperazione stabile a livello europeo e transfrontaliero tra gli Stati membri e con i paesi terzi.

Strasburgo sottolinea che è essenziale disporre di suoli sani per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo quali la neutralità climatica, il ripristino della biodiversità, l’ambizione di azzerare l’inquinamento per un ambiente privo di sostanze tossiche, sistemi alimentari sani e sostenibili e un ambiente resiliente.

Il docuemento invita la Commissione a elaborare un quadro giuridico comune a livello dell’UE, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, per la protezione e l’uso sostenibile del suolo, che affronti tutte le gravi minacce per il suolo e comprenda, tra l’altro:
definizioni comuni per quanto concerne il suolo, le sue funzioni e i criteri per il suo buono stato e uso sostenibile;
b) obiettivi, indicatori, tra cui indicatori armonizzati, e una metodologia per monitorare costantemente lo stato del suolo e riferire in merito;
c) obiettivi intermedi e finali misurabili con insiemi di dati armonizzati e misure per contrastare tutte le minacce individuate e tempistiche adeguate, tenendo conto delle migliori pratiche tratte dagli sforzi del ruolo di «pioniere» e rispettando i diritti di proprietà dei terreni;
d) chiarimenti sulle responsabilità delle diverse parti interessate;
e) un meccanismo per la condivisione delle migliori pratiche e la formazione nonché adeguate misure di controllo;
f) adeguate risorse finanziarie;
g) un’efficace integrazione con i pertinenti obiettivi e strumenti strategici.

La risoluzione invita la Commissione a includere in tale quadro comune misure efficaci in materia di prevenzione e/o riduzione al minimo dell’impermeabilizzazione del suolo e qualsiasi altro uso del suolo che influisce sulle sue prestazioni, dando priorità al riuso dei terreni e del suolo dismessi e al riuso dei siti abbandonati rispetto all’uso di terreni non impermeabilizzati, al fine di conseguire l’obiettivo di non degrado del terreno entro il 2030 e di occupazione netta di terreno pari a zero al più tardi entro il 2050, con un obiettivo intermedio entro il 2030, per raggiungere un’economia circolare, nonché a includere il diritto a una partecipazione e consultazione effettive e inclusive del pubblico riguardo alla pianificazione dell’uso del territorio e a proporre misure che prevedano tecniche di costruzione e drenaggio che consentano di preservare quanto più possibile le funzioni del suolo, laddove sia presente l’impermeabilizzazione del suolo.

L’Assemblea di Strasburgo invita la Commissione ad aggiornare gli orientamenti sulle migliori pratiche per limitare, mitigare o compensare l’impermeabilizzazione del suolo in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

La risoluzione sottolinea che la protezione del suolo, il suo uso circolare e sostenibile e il suo ripristino devono essere integrati e resi coerenti in tutte le pertinenti politiche settoriali dell’UE al fine di prevenire un ulteriore degrado, garantire un livello elevato e uniforme di protezione, e di ripristino laddove possibile, ed evitare sovrapposizioni, incoerenze e incongruenze tra la legislazione e le politiche dell’UE; invita la Commissione, a tale riguardo, a rivedere le pertinenti politiche al fine di garantire la coerenza delle politiche con la protezione del suolo.

Inoltre, si sottolinea l’importanza di realizzare una cosiddetta «Water-Smart Society» a sostegno del ripristino e della protezione del suolo, nonché di esplorare lo stretto rapporto esistente tra la salubrità del suolo e l’inquinamento dell’acqua; invita la Commissione a incoraggiare l’uso di appositi strumenti digitali per monitorare lo stato dell’acqua e del suolo e l’efficacia degli strumenti strategici.

Il Parlamento europeo invita la Commissione ad assegnare al centro dati europeo sul suolo il compito di monitorare i residui di pesticidi, di valutare la quantità di carbonio immagazzinata nei suoli europei e di stabilire obiettivi per il ripristino e il miglioramento della qualità del suolo, anche attraverso l’aumento della sostanza organica, in linea con le raccomandazioni dell’IPCC e con i requisiti degli OSS.

pratiche non sostenibili che comportano perdita di carbonio organico nel suolo e che contribuiscono ai cambiamenti climatici debbano essere evitate; si rammarica che le stime relative al contenuto di carbonio siano limitate all’orizzonte superficiale del suolo e invita gli Stati membri e la Commissione a generare dati pertinenti sul contenuto di carbonio negli strati inferiori del suolo, il che migliorerebbe la comprensione del potenziale complessivo del suolo per la ritenzione e l’incremento del contenuto di carbonio.

Si invita quindi la Commissione e gli Stati membri a fornire un sostegno finanziario e incentivi adeguati per promuovere la protezione del suolo, la sua gestione sostenibile, la conservazione e il ripristino, nonché l’innovazione e la ricerca, attraverso la politica agricola comune, la politica di coesione, Orizzonte Europa e altri strumenti finanziari disponibili; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a identificare le aree soggette a erosione e a basso contenuto di carbonio organico e le aree soggette a compattazione che potrebbero beneficiare di finanziamenti mirati.

Strasburgo sostiene le iniziative volte a migliorare la consapevolezza e la comprensione da parte del pubblico dell’impatto positivo delle funzioni e della protezione del suolo, comprese quelle connesse alla gestione sostenibile, alla protezione e al ripristino del suolo, alla salute pubblica e alla sostenibilità ambientale.

Si invita la Commissione, in quanto leader mondiale in materia di ambiente, a includere nella nuova strategia dell’UE relativa al suolo la protezione e l’uso sostenibile del suolo in tutti gli aspetti pertinenti della sua politica esterna e, in particolare, a tenere pienamente conto di questo aspetto al momento di concludere accordi internazionali pertinenti e di rivedere quelli esistenti.

Il documento raccomanda lo sviluppo di nuove aree verdi, forestali e agroforestali, specialmente nelle regioni urbane, per compensare gli impatti negativi dell’attuale elevato livello di impermeabilizzazione del suolo nelle città europee.

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