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Alla vigilia dell’adozione delle conclusioni sul futuro della politica di coesione da parte degli Stati membri, il Comitato europeo delle Regioni (CdR) esorta i governi dell’UE e la Commissione europea a riconoscere l’importanza fondamentale di questa politica per affrontare le disparità territoriali, promuovere la doppia transizione verde e digitale e difendere i valori democratici europei in tutti i territori dell’Unione.

Le proposte per il rinnovamento della politica di coesione post 2027 sono incluse in un parere elaborato dal Presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, e dal presidente della commissione COTER, Emil Boc, adottato il 29 novembre dalla plenaria del CdR.

È cominciato il dibattito su come riformare la politica di coesione al termine dell’attuale periodo di bilancio dell’UE 2021-27. Le istituzioni dell’UE stanno valutando l’impatto e i risultati della politica di coesione nell’affrontare le crisi più recenti e nello stimolare la duplice transizione verde e digitale. Il CdR ha presentato alcune richieste per ridefinire una politica che vale un terzo del bilancio dell’UE, e che dovrebbe rimanere prioritaria in quanto pietra angolare dello sviluppo economico, sociale e territoriale in tutti i territori europei.

Per affrontare crisi eccezionali e catastrofi climatiche, come alluvioni e incendi boschivi, i leader locali e regionali propongono la creazione di un meccanismo che possa essere attivato a livello territoriale. Da un lato, questo renderebbe possibile – in tali circostanze – utilizzare in modo flessibile i fondi disponibili. Dall’altro, il nuovo meccanismo eviterebbe revisioni costanti dei programmi operativi, come successo più volte nel periodo 2014-2020, salvaguardando così gli investimenti a lungo termine.

Le regioni e le città chiedono inoltre un “patto di partenariato europeo” che definisca un corpus unico di norme e obiettivi per tutti i fondi in regime di gestione concorrente – cioè condivisa fra autorità europee, nazionali e territoriali – garantendo coerenza e semplificazione. Il patto ingloberebbe il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e anche nuovi strumenti in regime di gestione ibrida, come il Fondo sociale per il clima, che dovrebbe essere istituito nel prossimo futuro.

Altre richieste contenute nel parere

tutte le regioni europee devono continuare a essere ammissibili a ricevere finanziamenti;

il modello di gestione concorrente, la governance multilivello e il principio di partenariato vanno mantenuti come principi guida della politica di coesione anche dopo il 2027;

la sospensione dei fondi legati alla politica di coesione per effetto di violazioni delle norme di bilancio dell’UE da parte dei governi nazionali (la cosiddetta “condizionalità macroeconomica”) andrebbe abrogata. Gli investimenti a lungo termine non possono essere tenuti in ostaggio delle decisioni nazionali;

gli investimenti nazionali e regionali necessari per i progetti cofinanziati a titolo della politica di coesione dell’UE non dovrebbero essere equiparati a spesa – e, quindi, a debito – nel quadro delle norme di bilancio dell’UE;

l’obiettivo della coesione territoriale deve essere vincolante per tutte le politiche europee secondo il principio di “non nuocere alla coesione”; l’architettura complessiva dei finanziamenti dovrebbe essere semplificata per superare il proliferare degli strumenti d’investimento direttamente o indirettamente destinati alla coesione.

Le prossime fasi

Il parere sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e trasmesso ai deputati al Parlamento europeo, ai commissari europei pertinenti e ai rappresentanti dei 27 Stati membri.

La commissione del Parlamento europeo competente per i problemi economici e monetari (ECON) ha in agenda il voto su un progetto di relazione che, se sostenuto dagli eurodeputati, sarà in linea con la richiesta del CdR di evitare che la riforma del Patto di stabilità e crescita porti a equiparare a spesa – e quindi includere nel calcolo del debito – gli investimenti nei progetti cofinanziati a attraverso la politica di coesione.

Il parere è stato adottato dai membri del CdR al termine di un dibattito con la commissaria europea per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira, con la sottosegretaria del governo spagnolo per i Fondi europei Mercedes Caballero Fernández (la Spagna detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio dell’UE), con il presidente della commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo Younous Omarjee e con il presidente della regione Vallonia ed ex primo ministro belga Elio Di Rupo, il quale presiederà le riunioni dei ministri competenti in materia di coesione durante il prossimo semestre di presidenza belga del Consiglio, nella prima metà del 2024.

Insieme alle principali associazioni europee di città e regioni, il CdR è partner fondatore della #CohesionAlliance (Alleanza per la coesione) della quale il CCRE-CEMR è partner, la cui missione consiste nell’affermare la coesione quale valore fondamentale dell’Unione europea e obiettivo essenziale di tutte le sue politiche e i suoi investimenti.

Scheda informativa sul contenuto del parere (EN)

Testo del parere

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Il Comitato europeo delle regioni (CdR) e la Conferenza nazionale dei corpi legislativi statali (NCSL) hanno ribadito oggi il loro impegno a rafforzare la cooperazione tra le autorità subnazionali dell’Unione europea e degli Stati Uniti d’America nel contesto dell’Agenda transatlantica.

In una lettera di intenti congiunta, firmata dai presidenti Vasco Alves Cordeiro del CdR e Robin Vos della NCSL, entrambi i presidenti hanno segnalato l’impegno delle loro organizzazioni a collaborare su vari fronti, promuovendo principi democratici, sviluppo sostenibile e scambi fruttuosi a beneficio dei loro membri e delle comunità che rappresentano.

La lettera di intenti è stata firmata a margine del Summit NCSL del 2023 e definisce tre principali aree di collaborazione:

​1. Proteggere la democrazia: riconoscendo l’importanza cruciale del sostegno dei valori e delle istituzioni democratiche, il CdR e l’NCSL intendono collaborare su iniziative che rafforzino la governance democratica, promuovano la partecipazione civica e salvaguardino lo Stato di diritto. Condividendo le migliori pratiche e conducendo progetti di ricerca congiunti, entrambe le organizzazioni cercano di preservare e rafforzare i sistemi democratici a tutti i livelli.

2. Migliorare lo sviluppo sostenibile: in quanto soggetti chiave nei rispettivi Stati, regioni e comuni, il CdR e l’NCSL hanno un interesse comune nel promuovere la crescita, il commercio e gli investimenti sostenibili. Discutendo su come le autorità subnazionali dell’UE e degli USA possano promuovere le relazioni economiche e commerciali, il CdR e l’NCSL mirano a contribuire alle relazioni transatlantiche complessive, sbloccare nuove opportunità e sostenere la creazione di un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo sostenibili.

3. Espansione degli scambi: riconoscendo il valore della condivisione delle conoscenze, della comprensione culturale e della cooperazione tra le organizzazioni, i suoi membri e il personale, il CdR e l’NCSL propongono di migliorare i loro programmi di scambio e di creare nuove strade di collaborazione in settori quali: sviluppo economico , ambiente e rafforzamento del ruolo degli organismi democratici subnazionali. Cercheranno inoltre sinergie nei nostri rispettivi programmi di cooperazione con gli enti locali e regionali di paesi terzi, come l’Ucraina. Questi scambi possono includere la promozione di visite di studio, programmi di formazione congiunti e l’organizzazione di conferenze e seminari per condividere esperienze e competenze. Promuovendo i contatti interpersonali e favorendo la comprensione, il CdR e l’NCSL possono stringere legami più forti e costruire partenariati duraturi.

I presidenti Vasco Alves Cordeiro e Robin Vos hanno espresso la loro fiducia nella capacità delle loro organizzazioni di raggiungere traguardi importanti e stabilire nuovi parametri di riferimento nella protezione della democrazia, nel rafforzamento delle relazioni umane ed economiche e nel miglioramento degli scambi tra i loro stati, regioni e città.

La Conferenza nazionale delle legislature statali è un’organizzazione bipartisan che fornisce supporto e servizi alle legislature statali in tutti gli Stati Uniti, promuovendo un dialogo significativo tra i legislatori e cercando soluzioni alle sfide che gli stati devono affrontare.

Per ulteriori informazioni, contattare:
Comitato europeo delle regioni:
Hannah Cornelsen
tel. +32 2 282 2502
hannah.cornelsen@cor.europa.eu
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OpenCoesione è una iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia, coordinata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri istituito in seguito alla trasformazione del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello sviluppo economico. Si rivolge a cittadini singoli e organizzati, amministratori, tecnici e imprenditori dell’innovazione, ricercatori e giornalisti perché tutti abbiano a disposizione dati e informazioni per valutare l’efficacia e la coerenza dell’impiego delle risorse delle politiche di coesione.

Una sezione del portale OpenCoesione dedicata al ciclo 2021-2027, annuncia il sito, è stata arricchita con la pubblicazione, per la prima volta, di una tabella che rappresenta le Risorse destinate alla politica di coesione nel nuovo periodo di programmazione.

Il dato, aggiornato al 31 dicembre 2021, considera tanto i finanziamenti nazionali quanto quelli comunitari. Le Risorse complessivamente assegnate risultano pari a 148.070,3 milioni di euro.

La tabella, annuncia il portale, si arricchirà nei prossimi mesi, con la definizione dei programmi collegati all’Accordo di partenariato 2021-2027 in fase di negoziato tra governo italiano e Commissione europea.

Contestualmente alla pubblicazione della nuova pagina, informa OpenCoesione, sul portale sono state aggiornate al 31 dicembre 2021 anche le tabelle dedicate alla Risorse relative ai due precedenti cicli di programmazione 2007-2013 e 2014-2020.

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