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Il portavoce per l’ambiente e il cambiamento climatico del Congresso dei poteri locali e Regionali del Consiglio d’Europa, Cemal Baş ha partecipato recentemente alla riunione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) della Rete dei parlamentari di contatto per un ambiente sano a Smirne.

“È chiaro che i piani climatici nazionali e internazionali possono avere successo solo se sviluppati con il coinvolgimento degli enti locali e regionali”, ha affermato. Sottolineando l’importanza della cooperazione tra Congresso dei poteri locali e regionali e PACE sul diritto alla salute, Baş ha espresso il sostegno del Congresso a un protocollo aggiuntivo alla Carta europea delle autonomie locali in materia ambientale, che sancirebbe il diritto delle autorità locali di partecipare al processo decisionale in materia ambientale, dato che, in molti Stati membri, il loro ruolo nella politica ambientale non è esplicitamente riconosciuto.

Il portavoce del Congresso ha anche richiamato l’attenzione sull’impegno del Congresso per l’ambiente: in particolare, il suo prossimo terzo volume del Manuale sui diritti umani per gli enti locali e regionali sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile e il rapporto congiunto del Comitato di sorveglianza e del Comitato per gli affari correnti “Un diritto fondamentale all’ambiente: una questione per gli enti locali e regionali” , che sarà sottoposto ad adozione durante la 43a sessione del Congresso il 26 ottobre 2022.

“Nel contesto attuale, non possiamo più pensare a una buona governance locale e regionale senza pensare al verde. Le città e le regioni devono intraprendere un’azione preventiva, non essere reattive”, ha proseguito, sottolineando il ruolo delle città e delle regioni come “primi soccorsi” agli effetti del cambiamento climatico.
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La Commissione europea ha annunciato in un comunicato stampa del 17 maggio le 63 regioni, sette città e quattro Stati membri selezionati nel progetto pilota per i partenariati per l’innovazione regionale, un’iniziativa sviluppata insieme al Comitato delle regioni ddll’Unione europea. I partecipanti all’azione pilota sono aperti a condividere buone pratiche e a co-sviluppare e testare strumenti per mobilitare molteplici fonti di finanziamento e politiche e collegare i programmi regionali e nazionali alle iniziative dell’UE per le trasformazioni verdi e digitali.

Questi partenariati confluiranno nella nuova agenda dell’innovazione per l’Europa, in cui l’innovazione guida la trasformazione per la sostenibilità, collegando le strategie locali con iniziative a livello dell’UE.

L’invito ha attirato un’ampia rappresentanza dell’ecosistema dell’innovazione dell’UE, che spazia da Stati membri come la Slovacchia che partecipano a livello nazionale e un’ampia varietà di regioni dell’UE, come Andalusia, Azzorre, Hauts-de-France, Ostrobothnia, Podkarpackie, North Aegean, Emilia Romagna e tanti altri. L’invito ha anche avviato un processo di collaborazione e networking dal basso, riunendo già molti partecipanti nell’ambito di reti multiregionali. Ciò include, ad esempio, la regione del Mar Baltico, la struttura Bioregions e un Consortium Cities 4.0 ampliato (Leuven, Bologna Turku) che coinvolge anche Eindhoven (NL), Espoo (FI) e Cluj-Napoca (RO).
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