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In un comunicato stampa, il Movimento Federalista Europeo (MFE) e l’Unione dei Federalisti europei(UEF) salutano il 22 novembre “con grande speranza lo storico voto sulla riforma dei Trattati europei votata oggi dal Parlamento europeo“.

Con oggi, scrivono i federalisti, “inizia un lungo cammino per rispondere alle richieste dei cittadini e costruire un futuro più solido dell’Unione europea”. Il Movimento federalista Europeo, con l’Unione dei Federalisti Europei, sostiene con forza le proposte di modifica dei Trattati avanzate dal Parlamento europeo.

Nei giorni scorsi i federalisti hanno lanciato una campagna capillare di sensibilizzazione per incoraggiare l’impegno dei cittadini e fare pressione sugli eurodeputati in vista del voto in plenaria al Parlamento europeo.

Il 22 novembre, il Parlamento europeo ha approvato il Rapporto sulle proposte del Parlamento europeo per la modifica dei Trattati redatta dai membri del Gruppo Spinelli Guy Verhofstadt, Sven Simon, Gabriele Bischoff, Daniel Freund e Helmut Scholz.

Si è trattato, scrivono i fedralsti, di un “voto storico, che vede il Parlamento europeo tornare a svolgere un ruolo di primo piano dopo quarant’anni, dal Progetto di Trattato ispirato da Altiero Spinelli, nel tentativo di rafforzare l’architettura politica e decisionale dell’Europa per renderla protagonista delle sfide del suo tempo“.

Il voto “cade in un momento politico drammatico a livello internazionale, e mentre è in corso un processo di profonda trasformazione delle nostre società. Tutto questo ci impone di agire uniti come europei, di rafforzare la nostra casa comune perché sia più efficace e al tempo stesso più capace di dare risposte ai bisogni dei cittadini”.

A sostegno di “questa coraggiosa iniziativa del Parlamento europeo”, che è in linea con gli impegni presi dalle istituzioni europee al termine della Conferenza sul futuro dell’Europa, “l’Unione dei Federalisti Europei (UEF) e le sue sezioni in tutta Europa hanno incontrato i cittadini in più di 30 città europee e online per informarli sul voto cruciale del 22 novembre”.

Dal 6 al 19 novembre 2023, i federalisti hanno organizzato manifestazioni e dibattiti, nelle strade e sui social media. Per saperne di più sulle loro azioni, visitare il sito web dell’UEF e guardate il livestream di lunedì 20 novembre, con gli organizzatori di queste azioni locali. L’UEF invita anche a guardare l’azione fotografica all’interno del Parlamento europeo a Strasburgo, martedì 21 novembre.

Il Presidente dell’UEF Domènec Ruiz Devesa ha inviato il 21 novembre una lettera insieme al Presidente del Gruppo Spinelli, l’eurodeputato Sandro Gozi, ai loro colleghi del Parlamento europeo, affermando che: “Un voto a favore mercoledì 22 novembre sul Rapporto sulle proposte del Parlamento europeo per la modifica dei Trattati è esattamente la risposta di cui la nostra Unione e i cittadini hanno bisogno. Spero che insieme, come rappresentanti dei cittadini europei, otterremo un’ampia maggioranza nel voto in plenaria, inviando un chiaro messaggio al Consiglio e sollecitandone la trasmissione al Consiglio europeo sotto la Presidenza spagnola. Avremo così l’opportunità di discutere le priorità dei cittadini per un’Unione europea più efficace già nella riunione del Consiglio europeo del 15 dicembre 2023″.

L’UEF esorta ora la Presidenza spagnola dell’Unione europea a trasmettere immediatamente il dossier al Consiglio dell’Unione europea e chiede a Charles Michel, in qualità di Presidente del Consiglio europeo, di inserire la decisione sulla richiesta di una Convenzione nell’ordine del giorno della riunione del 15 dicembre.

Il progetto di relazione sulla modifica dei trattati è la risposta del Parlamento europeo alla Conferenza sul futuro dell’Europa, un esercizio democratico senza precedenti che ha riunito 800 cittadini europei. Questi cittadini hanno formulato raccomandazioni per le riforme istituzionali dell’Unione europea e molte di esse sono confluite nella relazione votata oggi. Il voto di oggi è stato l’ultimo passo per richiedere formalmente una Convenzione per la riforma del Trattato, ma è solo l’inizio del processo di riforma.
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Il Parlamento europeo ha recentemente adottato numerose modifiche alle norme sulla pubblicità politica per rendere le elezioni europee più trasparenti e resistenti alle interferenze.

Le modifiche apportate alla proposta della Commissione europea richiedono che solo i dati personali esplicitamente forniti per la pubblicità politica online possano essere utilizzati dai fornitori di pubblicità. Ciò crea un divieto de facto del micro-targeting, una strategia che utilizza i dati dei consumatori e i dati demografici per identificare gli interessi di individui specifici.

Inoltre, il comitato ha introdotto tutta una serie di altre disposizioni per regolamentare ulteriormente la più ampia attività di targeting, come un divieto assoluto di utilizzare i dati dei minori.

Sono state apportate notevoli modifiche alla proposta per consentire di rendere facilmente disponibili molte più informazioni ai cittadini, alle autorità e anche ai giornalisti. Verrebbe inoltre creato un archivio online contenente tutti gli annunci politici online e i relativi dati.

Il testo modificato renderebbe più facile ottenere informazioni su chi finanzia un annuncio, quanto è stato pagato e da dove proviene il denaro. Verranno inoltre pubblicate informazioni sull’eventualità che un annuncio sia stato sospeso per violazione delle regole, sui gruppi specifici di individui presi di mira e quali dati personali sono stati utilizzati per questo, nonché le visualizzazioni e l’impegno con l’annuncio. I deputati vogliono anche dare ai giornalisti un diritto specifico di ottenere tali informazioni.

Il Parlamento europeo introduce la possibilità di sanzioni periodiche da applicare per una violazione ripetuta e l’obbligo per i grandi fornitori di servizi pubblicitari di sospendere i propri servizi per 15 giorni con un determinato cliente in caso di violazioni gravi e sistemiche. La Commissione ha il potere di introdurre sanzioni minime a livello di UE.

Il testo adottato rafforza inoltre i poteri delle autorità nazionali e consente al comitato europeo per la protezione dei dati di assumere un’indagine su una violazione e far rispettare le norme.

L’Assemblea di Strasburgo propone inoltre di vietare agli attori non residenti nell’UE di poter pagare per pubblicità politica nell’UE.

Il relatore del Parlamento europeo Sandro Gozi ha dichiarato: “La nostra sfida è combattere più efficacemente tutte le forme di disinformazione e di interferenza esterna nei nostri processi democratici, preservando l’apertura che caratterizza il dibattito pubblico europeo. Una volta in vigore, speriamo entro il 2023, le elezioni nell’UE saranno più trasparenti e resistenti alla manipolazione, come testimoniato dallo scandalo Cambridge Analytica.

Questo rapporto renderà la pubblicità politica abusiva online un ricordo del passato rendendo impossibile sfruttare le debolezze specifiche delle persone. Renderà anche gli attori politici più responsabili delle pubblicità che diffondono. E quando le regole verranno violate, saremo in grado di imporre sanzioni migliori in modo equo in tutta l’UE”.

Il testo sarà ora presentato nella sessione plenaria del 1° e 2 febbraio per ottenere da tutta la Camera un mandato negoziale basato su questo testo. Successivamente, possono iniziare i negoziati tra il Consiglio e il Parlamento.
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