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Un comitato PACE (Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa) ha recentemente chiesto leggi per proteggere i bambini riducendo la loro esposizione a contenuti dannosi online senza violare le loro opportunità di trarre vantaggio da Internet.

La Commissione Affari Sociali dell’Assemblea ha affermato che “l’interesse superiore del bambino” deve essere fondamentale nella definizione della politica. Tra le altre cose, ha esortato i governi europei a:

richiedere la verifica dell’età sui siti web che forniscono beni o servizi non destinati ai bambini;

vietare i “deepfake” dannosi e garantirne la rimozione dalle piattaforme digitali;

implementare programmi scolastici per proteggere i bambini e informare e coinvolgere genitori e tutori;

attuare un’educazione sessuale completa;

creare “database hash” per identificare e localizzare i bambini soggetti a sfruttamento o abuso sessuale.

Dovrebbero inoltre collaborare con gli attori del settore tecnologico per sviluppare politiche volte ad affrontare il cyberbullismo, le molestie e l’odio online e integrare funzionalità di sicurezza predefinite nei prodotti per bambini.

Il Comitato ha inoltre esortato gli Stati che non l’hanno fatto ad aderire alle Convenzioni del Consiglio d’Europa per proteggere i bambini dagli abusi sessuali e contrastare la criminalità informatica e a scambiare informazioni sui casi di abusi sessuali su minori tramite l’Interpol.

La relazione dovrebbe essere discussa a tempo debito dall’intera Assemblea plenaria.
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La Commissione europea propone di prorogare il regolamento che consente ai fornitori di servizi online di individuare e segnalare volontariamente abusi sessuali online

Il regolamento provvisorio, è una soluzione temporanea per consentire il proseguimento di tali attività volontarie fino all’entrata in vigore di nuove norme permanenti dell’UE.

Se entro il 3 agosto 2024, data di scadenza del regolamento, non fossero entrate in vigore nuove norme, da quel giorno i fornitori di servizi online non disporrebbero più di una base giuridica nell’UE per individuare e segnalare gli abusi sessuali sui minori sulle loro piattaforme.

Ciò renderebbe più facile per i predatori condividere materiale pedopornografico, adescare i minori nell’UE e rimanere impuniti. Il tutto mentre si moltiplicano le prove di abusi sessuali su minori, sia in termini di quantità che di gravità. Le segnalazioni svolgono un ruolo fondamentale per agevolare le indagini su tali reati, salvare i minori ed assicurare i responsabili alla giustizia. Ne deriva quindi la necessità di prorogare il regolamento provvisorio.

Nel maggio 2022 la Commissione ha proposto un quadro legislativo a lungo termine per affrontare questa grave questione: una proposta di regolamento che stabilisce norme per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale su minori.

I negoziati interistituzionali su questa proposta sono in corso. Per evitare una lacuna legislativa nell’individuazione e nella segnalazione di abusi sessuali su minori online, la Commissione europea ha ora proposto una proroga della durata del regolamento provvisorio. In tal modo verrà coperto il periodo fino all’approvazione della legislazione a lungo termine mirata a contrastare l’abuso sessuale sui minori online, presentata dalla Commissione nel 2022. La proroga proposta oggi si applicherebbe a decorrere dal 4 agosto 2024, per un periodo massimo di 2 anni.

La Commissione continua a sostenere i colegislatori nel raggiungimento di un accordo per una soluzione sostenibile volta a combattere l’abuso sessuale sui minori e a proteggere i bambini.
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La Commissione europea ha proposto il 28 luglio un regolamento sulla sicurezza dei giocattoli che rivede le norme vigenti per proteggere i bambini dai potenziali rischi dei giocattoli. I giocattoli immessi sul mercato dell’UE sono già tra i più sicuri al mondo.

Le norme proposte miglioreranno ulteriormente questa protezione, in particolare dalle sostanze chimiche nocive. Mirano inoltre a ridurre l’elevato numero di giocattoli non sicuri ancora venduti nell’UE, soprattutto online, aumentando la parità di condizioni tra i giocattoli fabbricati nell’UE e quelli importati. Allo stesso tempo, continueranno a garantire la libera circolazione dei giocattoli all’interno del mercato unico.
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