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Il Parlamento europeo (PE) il 18 gennaio ha chiesto giustizia per le uccisioni di giornalisti e hanno accolto con favore l’accordo inter-istituzionale raggiunto sulla nuova legge sulla libertà dei media (Media Freedom Act in inglese). Il PE Ribadisce la sua preoccupazione per l’uso di spyware, sottolineando la necessità di regolamentare rigorosamente il settore, e invitano i paesi dell’UE, in particolare Grecia, Ungheria, Polonia, Spagna e Cipro, a seguire le raccomandazioni del Parlamento.

Nel testo, si evidenzia che la violenza di genere è molto diffusa in tutti i paesi dell’UE, e si condanna fermamente il rapido regresso in materia dei diritti delle donne e delle persone LGBTIQ+ in diversi Stati membri, compresa la negazione dell’accesso all’aborto sicuro e legale in Polonia.

Nel caso dell’Ungheria, il Parlamento invita il Consiglio europeo a determinare se l’Ungheria abbia commesso gravi e persistenti violazioni dei valori dell’UE a norma dell’articolo 7 paragrafo 2 del Trattato UEù, e condanna l’uso sistematico, da parte delle autorità ungheresi, della comunità LGBTIQ+ come capro espiatorio. Il Parlamento ribadisce che i negoziati sulla direttiva per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica si concludano rapidamente, e che la violenza di genere sia inclusa nell’elenco dei reati dell’UE.

Il Parlamento di Strasburgo inoltre esprime profonda preoccupazione per il crescente livello di corruzione in diversi paesi dell’UE, e ribadisce la sua condanna per i presunti incidenti che coinvolgono funzionari e politici di alto livello, compresi gli attuali e gli ex deputati. Il quadro anticorruzione dell’UE e la direttiva sulla protezione degli informatori devono essere pienamente attuati negli Stati membri ed è necessario un organismo etico indipendente a livello dell’UE. Il Parlamento si oppone inoltre ai tentativi dei governi di influenzare l’indipendenza della magistratura, e chiede un sistema efficace di bilanciamento dei poteri (in inglese checks and balances).

Tra gli altri settori che destano preoccupazione figurano:

le minacce alle libertà di associazione, di parola e di riunione, comprese le violenze della polizia e gli arresti di massa;

la disinformazione e gli attacchi alla libertà artistica;

gli incidenti causati dall’appartenenza religiosa e su base razzista, e il fatto che non tutti gli Stati membri hanno pienamente recepito la decisione quadro sul razzismo e sulla xenofobia;

la violenza della polizia contro il popolo rom;

le violazioni diffuse dei diritti fondamentali di migranti e rifugiati, e la codificazione dei respingimenti nel diritto nazionale;

La disparità nel riconoscimento della genitorialità nell’UE;

il rischio di pregiudizi incorporati nelle nuove tecnologie, compresa l’IA;

gli attacchi ai diritti sociali, economici e ambientali (ad esempio povertà ed esclusione sociale, povertà digitale);

la protezione delle garanzie istituzionali (compresa l’istituzione dell’Agenzia UE per i diritti fondamentali come autorità indipendente per i diritti umani).

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La Commissione europea rende noto in un comunicato stampa di aver accolto e con favore l’accordo politico raggiunto nei giorni scorsi tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea sulla legge europea sulla libertà dei media, proposto dalla Commissione in Settembre 2022.

Queste nuove regole proteggeranno meglio l’indipendenza editoriale e il pluralismo dei media, garantiranno la trasparenza e l’equità e favoriranno una migliore cooperazione tra le autorità dei media attraverso un nuovo comitato europeo dei media. Comprende garanzie senza precedenti affinché i giornalisti possano svolgere il proprio lavoro in modo libero e sicuro. Questo nuovo insieme di norme garantirà inoltre che i media – pubblici e privati ​​– possano operare più facilmente a livello transfrontaliero nel mercato interno dell’UE, senza indebite pressioni e tenendo conto della trasformazione digitale dello spazio mediatico.

Pagina informativa: Legge europea sulla libertà dei media

Scheda informativa: Legge europea sulla libertà dei media

Proposta e raccomandazione della legge europea sulla libertà dei media

Valutazione d’impatto della legge europea sulla libertà dei media
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La Commissione europea ha pubblicato un nuovo invito a presentare proposte nell’ambito del programma Europa creativa, dal titolo “Partenariati per il giornalismo”, che assegnerà un totale di 11 milioni di €a due azioni distinte: da un lato, il finanziamento di collaborazioni transfrontaliere nel settore dei mezzi d’informazione e, dall’altro, la creazione di programmi di sovvenzione per i media che contribuiscono direttamente alla vita democratica.

La prima azione, del valore di 6 milioni di €, sosterrà la collaborazione transfrontaliera tra le organizzazioni dei mezzi di informazione che desiderano sviluppare insieme modelli imprenditoriali innovativi e/o realizzare congiuntamente progetti giornalistici. Il finanziamento è destinato a consorzi di organizzazioni attive nel settore dei media (vale a dire organi di informazione pubblici, privati e senza scopo di lucro, associazioni dei media, ONG, ecc.) e incoraggia la trasformazione dei media, l’informazione di qualità e lo sviluppo delle competenze dei professionisti del settore.

La seconda azione, del valore di 5 milionidi €, mira a sostenere i mezzi di informazione particolarmente importanti per il dibattito democratico e la partecipazione dei cittadini. L’obiettivo è istituire programmi di finanziamento (ad esempio fondi) che distribuiranno sovvenzioni ai media locali o regionali, al giornalismo di inchiesta e ai media specializzati in informazioni di interesse pubblico. L’invito è quindi aperto alle organizzazioni (associazioni di media, ONG, società civile, centri di ricerca, università, ecc.) con esperienza nel settore dei media e che possono fungere da intermediari per sostenere le organizzazioni più bisognose.

Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è il 14 febbraio 2024 e l’avvio dei progetti è previsto verso la fine del 2024. I candidati possono scegliere l’azione pertinente per il loro interesse o presentare domanda per entrambe. I media selezionati preserveranno piena libertà editoriale. Il 6 dicembre si terrà una sessione informativa e una panoramica del sostegno dell’UE al settore dei mezzi di informazione è disponibile qui.

Dopo il lancio del primo invito nel 2021, seguito da quelli del 2022 e del 2023, si tratta ormai del 4º invito a sostegno del partenariato per il giornalismo. La Commissione ha deciso di rafforzare il sostegno al settore dei media nell’ambito del piano d’azione per la democrazia europea e del piano d’azione per i media e l’audiovisivo. L’aumento dei finanziamenti per il settore va di pari passo con iniziative legislative quali la legge europea per la libertà dei mediaù.
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“L’Europa purtroppo non è un rifugio sicuro per la libertà dei media, e questo deve cambiare. Gli Stati membri del Consiglio d’Europa dovrebbero applicare gli standard che hanno approvato e impegnarsi maggiormente a livello internazionale per sostenere la libertà dei media; È tempo di agire” ha affermato Mogens Jensen, relatore generale dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) sulla libertà dei media e la protezione dei giornalisti.

“Ogni anno, a maggio, celebriamo la Giornata mondiale della libertà di stampa e vogliamo ricordare quanto sia importante la libertà dei media nel sostenere i nostri valori condivisi. I giornalisti e i media liberi svolgono un ruolo chiave nel tenere informati i cittadini, sensibilizzarli e incoraggiare il pensiero critico sulle principali questioni sociali e questioni di interesse pubblico. Siamo abituati a dire che non c’è vera democrazia senza un’effettiva libertà dei media; ma anno dopo anno la Giornata mondiale della libertà di stampa ci ricorda anche dozzine di giornalisti uccisi, centinaia incarcerati, migliaia sottoposti a minacce, intimidazioni e violenze, in tutto il mondo, anche in Europa“, ha affermato Jensen.

Nel 2022 la Piattaforma del Consiglio d’Europa per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti ha segnalato 289 casi riguardanti 37 Stati membri del Consiglio, ha ricordato. “Inoltre, solo pochi avvisi vengono seguiti dagli Stati membri e pochi casi vengono infine risolti”, ha aggiunto.

“Alcune tendenze sono particolarmente preoccupanti: l’impunità per i responsabili di atti criminali contro i giornalisti; minacce alle giornaliste donne, in particolare molestie online; molestie legali e criminalizzazione del giornalismo; regresso sull’indipendenza dei media di servizio pubblico; e ‘cattura mediatica’ da parte di governi che non accettano l’esistenza di voci critiche”, ha sottolineato Jensen.

“Mentre la guerra in Ucraina continua a infuriare, il lavoro dei giornalisti nel più grande conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale, mettendo a rischio le loro vite, è fondamentale per tenere informata l’opinione pubblica. Desidero anche esprimere la mia solidarietà ai giornalisti in Bielorussia e Russia”, ha concluso il relatore generale dell’APCE.
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La Commissione europea ha adottato il 16 settembre un European Media Freedom Act, un nuovo insieme di regole per proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei media nell’UE.

La proposta di regolamento prevede, tra l’altro, salvaguardie contro l’ingerenza politica nelle decisioni editoriali e contro la sorveglianza. Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione.

Si concentra sull’indipendenza e sul finanziamento stabile dei media di servizio pubblico, nonché sulla trasparenza della proprietà dei media e dell’allocazione della pubblicità statale. Stabilisce inoltre misure per proteggere l’indipendenza degli editori e rivelare i conflitti di interesse. Infine, la legge affronterà la questione delle concentrazioni dei media e creerà un nuovo consiglio europeo indipendente per i servizi dei media, composto dalle autorità nazionali dei media. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione complementare per incoraggiare le salvaguardie interne per l’indipendenza editoriale.

L’European Media Freedom Act garantirà che i media, pubblici e privati, possano operare più facilmente a livello transfrontaliero nel mercato interno dell’UE, senza indebite pressioni e tenendo conto della trasformazione digitale dello spazio dei media.

La Commissione propone di istituire un nuovo consiglio europeo indipendente per i servizi mediatici composto dalle autorità mediatiche nazionali. Il consiglio promuoverà l’applicazione efficace e coerente del quadro normativo dell’UE in materia di media, in particolare assistendo la Commissione nella preparazione di orientamenti in materia di regolamentazione dei media. Sarà inoltre in grado di emettere pareri su misure e decisioni nazionali che incidono sui mercati dei media e sulle concentrazioni del mercato dei media.

Proposta e raccomandazione della legge europea sulla libertà dei media
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