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La Commissione europea, attraverso il sito della Rappresentanza italiana rende noto di aver messo a disposizione 122 milioni di € nell’ambito dell’iniziativa “Ecosistemi europei dell’innovazione”, parte di Orizzonte Europa, e dello strumento di investimento interregionale per l’innovazione (I3), parte del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Questi inviti a presentare proposte mirano a rafforzare e promuovere gli ecosistemi europei dell’innovazione, collegando tutti i territori dell’UE allo scopo di rispondere alle sfide sociali e promuovere una maggiore coesione. Contribuiscono inoltre a un’iniziativa chiave della “nuova agenda europea per l’innovazione”, volta a promuovere “valli regionali dell’innovazione” interconnesse in tutta l’UE.

La Commissaria per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira, ha dichiarato a proposito: “Questi inviti costituiscono uno sforzo congiunto dei fondi della politica di coesione e di Orizzonte Europa per sostenere gli attori dell’innovazione nelle regioni con livelli diversi di sviluppo economico e di risultati in termini di innovazione. Questa opportunità consente alle regioni europee di unire le forze e di proporre progetti di innovazione interregionali nel quadro di strategie di specializzazione intelligente, allo scopo di colmare il divario in termini di innovazione e apportare benefici tangibili a tutte le regioni.”
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La Gazzetta ufficiale C218 del 2 giugno pubblica la Relazione speciale della Corte dei Conti europea n. 8/2022 “Il sostegno del FESR a favore della competitività delle PMI – Le debolezze nell’impostazione riducono l’efficacia dei finanziamenti”.

La Corte ha valutato se il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ha contribuito a migliorare la competitività delle piccole e medie imprese (PMI) nel periodo 2014-2020 ed ha riscontrato che gli Stati membri miravano a finanziare un gran numero di PMI piuttosto che prendere di mira i fattori chiave che limitano la competitività delle PMI.

La maggior parte dei bandi ha finanziato investimenti produttivi specifici senza alcun impatto duraturo sulla competitività. I progetti sono stati per lo più aggiudicati attraverso procedure di selezione e sovvenzioni non competitive.

Il sostegno, continua la Corte, ha stimolato la volontà delle PMI di investire, anche se molte avrebbero effettuato gli stessi investimenti senza finanziamenti pubblici. In alcuni casi, il sostegno ha influito negativamente sulle prospettive economiche di altre PMI che competono negli stessi mercati. La Corte dei conti conclude raccomandando di migliorare la progettazione degli inviti per le PMI, rivedere le procedure di selezione del FESR per l’assegnazione delle sovvenzioni e dare priorità all’uso degli aiuti rimborsabili.

LA RELAZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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