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La Commissione europea rende noto in un comunicato di aver pubblicato linvito a presentare candidature per l’istituzione dell’Osservatorio dell’agricoltura e della filiera alimentare.

La creazione di tale osservatorio, che esaminerà costi di produzione, margini e pratiche commerciali, è stata annunciata a metà marzo come una delle misure volte a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare e ad accrescere la fiducia tra tutti gli attori della filiera. L’obiettivo è aumentare la trasparenza dei prezzi, della struttura dei costi e della distribuzione dei margini e del valore aggiunto nella filiera, nel rispetto delle norme in materia di riservatezza e concorrenza.

Il lavoro dell’Osservatorio sosterrà lo sviluppo di metodologie per valutare e monitorare la struttura dei costi e la distribuzione dei margini e del valore aggiunto lungo la filiera alimentare.

L’Osservatorio avrà un massimo di 80 membri, in rappresentanza delle autorità nazionali responsabili di agricoltura, pesca e acquacoltura o della filiera alimentare, nonché organizzazioni che rappresentano le parti interessate attive in varie fasi della filiera, quali agricoltori, fornitori di fattori produttivi, rappresentanti dell’industria alimentare, commercianti, addetti ai trasporti, alla logistica e al commercio al dettaglio e consumatori. La prima riunione dell’Osservatorio dovrebbe tenersi a luglio 2024.

L’invito a presentare candidature scade il 13 maggio. Per essere nominate, le organizzazioni che si candidano devono essere iscritte nel registro per la trasparenza.

Maggiori informazioni sono disponibili nell’annuncio onlineù.
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Mantenendo l’impegno di alleggerire gli oneri amministrativi per gli agricoltori dell’UE, la Commissione europea ha proposto nei giorni scorsi di rivedere alcune disposizioni della politica agricola comune (PAC), con l’obiettivo di apportare semplificazioni pur mantenendo una politica forte, sostenibile e competitiva per l’agricoltura e l’alimentazione dell’UE.

Lo rende noto una comunicazione della
Queste proposte, relative alla condizionalità e ai piani strategici della PAC, mirano a ridurre l’onere relativo ai controlli per gli agricoltori dell’UE e fornire loro una maggiore flessibilità per conformarsi a determinate condizionalità ambientali. Anche le amministrazioni nazionali beneficeranno di una maggiore flessibilità nell’applicazione di determinati standard.

La proposta legislativa è una risposta diretta alle centinaia di richieste ricevute dalle organizzazioni rappresentative degli agricoltori e dagli Stati membri e integra le azioni a breve termine della Commissione già in corso per contribuire a ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori.

“La proposta trova il giusto equilibrio tra la necessità di mantenere il ruolo della PAC nel sostenere la transizione dell’agricoltura europea verso un’agricoltura più sostenibile, le aspettative degli agricoltori e degli Stati membri e l’obiettivo di raggiungere rapidamente un accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE”, scrive Bruxelles.

Per rispondere a tutte le preoccupazioni espresse nelle ultime settimane, la Commissione europea informa che sta inoltre inviando al Consiglio UE e al Parlamento europeo un documento di riflessione che delinea diverse misure per migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare. Questo elenco di possibili azioni sarà discusso con i ministri dell’Agricoltura nella prossima riunione del Consiglio.

Il pacchetto di sostegno per gli agricoltori dell’UE tiene conto delle ultime conclusioni del Consiglio europeo che ha invitato la Commissione e il Consiglio ad affrontare le sfide cui deve far fronte il settore agricolo dell’UE.

Proposta legislativa

Domande e risposte

La Commissione europea presenta opzioni di semplificazione per ridurre l’onere per gli agricoltori dell’UE

La Commissione europea invita gli agricoltori a partecipare al sondaggio online sulla semplificazione

Agricoltori europei esentati dalle norme sui terreni lasciati a riposo
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La Commissione europea ha adottato il 25 luglio un elenco di servizi essenziali negli undici settori contemplati dalla direttiva sulla resilienza delle entità critiche (CER), entrata in vigore il 16 gennaio 2023. Le entità critiche forniscono servizi essenziali per sostenere le funzioni sociali fondamentali, sostenere l’economia, garantire la salute e la sicurezza pubblica e preservare l’ambiente.

Gli Stati membri dovranno identificare le entità critiche per i settori stabiliti nella direttiva CER entro il 17 luglio 2026. Useranno questo elenco di servizi essenziali per effettuare valutazioni del rischio e per identificare successivamente le entità critiche. Una volta identificate, le entità critiche dovranno adottare misure per migliorare la loro resilienza.

La Commissione europea ha proposto un elenco non esaustivo di servizi che sono fondamentali per il mantenimento delle funzioni sociali vitali, delle attività economiche, della salute pubblica e della sicurezza o dell’ambiente, per gli undici settori e sottosettori contemplati dalla direttiva, come segue:

Settore energetico, con servizi quali la produzione di energia elettrica e lo stoccaggio di energia;

Settore trasporti, con servizi quali gestione e manutenzione di infrastrutture aeroportuali o ferroviarie;

Settore bancario, con servizi essenziali come la raccolta di depositi e prestiti;

Settore delle infrastrutture del mercato finanziario, con servizi quali la gestione delle sedi di negoziazione e dei sistemi di compensazione;

Settore sanitario, con distribuzione, produzione, fornitura di assistenza sanitaria e servizi medici;

Settore acqua potabile, con approvvigionamento e distribuzione di acqua potabile;

Settore acque reflue, con servizi di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque reflue;

>Settore delle infrastrutture digitali , con servizi quali la fornitura e la gestione del servizio di punto di scambio Internet, sistema dei nomi di dominio, dominio di primo livello, cloud computing e data center; Servizi del settore della pubblica amministrazione;

Settore spaziale, con la gestione dei servizi infrastrutturali a terra;

Produzione, trasformazione e distribuzione del settore alimentare, con la produzione e la trasformazione di alimenti industriali su larga scala, servizi di filiera alimentare e servizi di distribuzione alimentare all’ingrosso.

L’atto delegato adottato dalla Commissione entrerà in vigore solo se nessuna obiezione è stata espressa dal Parlamento europeo o dal Consiglio entro un termine di due mesi dalla sua notifica o se, prima della scadenza di tale termine, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno entrambi informato la Commissione che non si opporranno. Tale termine può essere prorogato di due mesi su iniziativa del Parlamento europeo o del Consiglio.
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