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Dopo due sessioni (a fine marzo e a inizio aprile) durante le quali sono state discusse le proposte preliminari presentate dai nove gruppi di lavoro, la Plenaria della Conferenza approverà le proposte finali il 29 e 30 aprile prossimi a Strasburgo. Lo rende noto il sito del Parlamento europeo. La riunione plenaria di sabato sarà incentrata sulle valutazioni e sulle posizioni in merito alle proposte dei rappresentanti dei cittadini.

Le proposte riguardano i seguenti temi:

Salute

Democrazia europea

Migrazione

Valori e diritti, Stato di diritto e sicurezza

Istruzione, cultura e gioventù.

Economia più forte, giustizia sociale e lavoro

Cambiamento climatico e ambiente

L’UE nel mondo

Trasformazione digitale

Per saperne di più sulla composizione, lo scopo e il lavoro della plenaria e per scaricare tutti i documenti pertinenti (compreso l’ordine del giorno) per il prossimo fine settimana, consultare la pagina web della plenaria della Conferenza.

Il 9 maggio a Strasburgo il comitato esecutivo consegnerà la relazione finale della Conferenza ai presidenti delle istituzioni UE.
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Nelle Conclusioni del Consiglio dell’Unione europea e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio sul tema «Lo sport e l’attività fisica: strumenti promettenti per trasformare i comportamenti a favore di uno sviluppo sostenibile» pubblicate dalla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C170 del 2 aprile si sottolinea come “Lo sport offre importanti occasioni di apprendimento informale e non formale ed è quindi un potente strumento per mettere in rilievo comportamenti esemplari e, di conseguenza, diffondere la responsabilità sociale, consentendo il coinvolgimento di tutti, in particolare dei giovani quali attori del cambiamento. Svolge inoltre una funzione di comunicazione nell’ottica di sensibilizzare i cittadini circa l’importanza di preservare gli ecosistemi, fare un uso armonioso e sostenibile delle risorse naturali e mitigare i cambiamenti climatici”.

Per il Consiglio “l’integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nello sport potrebbe indurre le persone ad aderire allo sport e continuare a praticarlo, in particolare i giovani, in quanto molti di loro mostrano un interesse e un coinvolgimento particolari per tali questioni”.

E’importante ridurre al minimo l’impatto negativo di tutti i tipi di attività sportive sulla biodiversità, sull’ambiente e sulle dinamiche dell’attuale processo di cambiamento climatico. È importante che tutti i portatori di interesse, dagli enti pubblici e privati ai cittadini, siano consapevoli della loro responsabilità individuale e collettiva, nonché delle conseguenze delle loro azioni nella pratica o nell’organizzazione delle attività sportive.

Per il Consiglio dell’Unione è “opportuno assicurare che il settore dello sport contribuisca agli obiettivi climatici e ambientali dell’Unione europea fissati nel Green Deal europeo. A tal fine, sono necessari vari tipi di sostegno per consentire al settore dello sport di effettuare la transizione verso pratiche più responsabili”.

Per costruire una società inclusiva e sana, continua il Consiglio, è essenziale consentire a ogni individuo di praticare regolarmente lo sport e l’attività fisica in un ambiente sano e sicuro, indipendentemente dall’età, dal genere, dalle condizioni mentali e fisiche, dal contesto socioeconomico o dall’origine geografica.

Per questo, il Consiglio invita gli Stati membri dell’Unione ad allineare e coordinare le politiche e le strategie pubbliche riguardanti lo sport con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e con i traguardi ad essi associati.

Inoltre per il Consiglio occorre “fornire ai cittadini l’accesso a pratiche ed eventi sportivi sicuri, inclusivi e sostenibili secondo le loro esigenze, ad esempio attraverso strutture sportive locali rispettose dell’ambiente, accessibili mediante infrastrutture per la mobilità attiva”.

Si invitano gli Stati membri dell’Unione ad esaminare modalità per dotare le autorità nazionali competenti di strumenti per osservare gli effetti dei cambiamenti climatici sullo sport al fine di elaborare strategie per anticipare, adattare e sostenere gli ecosistemi sportivi che saranno maggiormente influenzati dai cambiamenti climatici nel lungo termine, ad esempio perseguendo la transizione verso pratiche più resilienti e responsabili e avviando un dialogo con il movimento sportivo per sviluppare calendari più adeguati.

LEGGI IL DOCUMENTO IN ITALIANO (PDF)
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Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie L 121 del 22 aprile è pubblicata Decisione relativa alla Politica Estera di Sicurezza Comune (PESC) del Consiglio dell’Unione europea per una misura di assistenza sotto forma di un programma generale di sostegno all’Unione africana nell’ambito dello strumento europeo per la pace per il periodo 2022-2024

Il Consiglio riconosce la costante importanza strategica del partenariato Africa-UE per la pace e la sicurezza, nell’ambito della strategia comune Africa-UE, in particolare il quadro di cooperazione istituito nell’ambito del Fondo per la pace in Africa (APF) e il ruolo guida dell’Unione africana (UA) nel preservare la pace e la sicurezza nel continente africano.

Il Consiglio, recita il documento, mantiene il suo impegno a favore dello sviluppo di capacità dell’UA in questo settore, della prestazione di assistenza alle operazioni di sostegno alla pace a guida africana e del rafforzamento dell’architettura africana di pace e di sicurezza in vista della sua piena operatività, in linea con il memorandum d’intesa tra l’Unione africana e l’Unione europea su pace, sicurezza e governance del 23 maggio 2018, nonché a favore del sostegno ai meccanismi di cooperazione consolidati, in particolare un approccio integrato basato su partenariato, consultazione e coordinamento strategico rafforzato.

Il Consiglio, quindi, ha deciso di istituire una misura di assistenza sotto forma di un programma generale di sostegno all’Unione africana (UA), finanziata nell’ambito dello strumento europeo per la pace (EPF) («misura di assistenza»). La misura di assistenza finanzia le azioni approvate dal comitato politico e di sicurezza (CPS) entro il 31 dicembre 2024.

Gli obiettivi generali della misura di assistenza sono ridurre l’incidenza, la durata e l’intensità dei conflitti violenti in Africa e rafforzare il ruolo dell’UA per quanto riguarda la pace e la sicurezza nel continente africano. L’obiettivo specifico della misura di assistenza consiste nel migliorare la gestione dei conflitti attraverso lo spiegamento di componenti militari delle operazioni di sostegno alla pace da parte della Commissione dell’UA e delle organizzazioni regionali africane.

L’importo di riferimento finanziario destinato a coprire le spese connesse alla misura di assistenza è di 600 000 000 EUR.

LA DECISIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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Oggi 22 aprile, dalle 17.00 alle 19.00, si svolgerà a Roma, presso lo Spazio Vittoria in Via Vittoria Colonna 11, “Il Futuro è tuo – Io rispondo Europa”, un evento organizzato dal Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG) nell’ambito delle attività svolte dal CNG per l’Anno europeo dei giovani, in collaborazione con il Parlamento europeo in Italia, la Rappresentanza italiana della Commissione europea e il Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’evento rientra nelle iniziative previste per la Conferenza sul futuro dell’Europa.

In questa occasione verrà presentato il report finale con le proposte raccolte durante le agorà locali organizzate dalle associazioni giovanili del CNG e poi elaborate dai giovani.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube e sulle pagine Facebook del Parlamento europeo in Italia e del Consiglio Nazionale Giovani e su Ansa Europa, Repubblica TV e sulla pagina FB di Europa Today.
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Il 9 maggio, festa dell’Europa, scende in campo la forza federalista: AICCRE, Movimento Federalista europeo (MFE) e Movimento europeo hanno organizzato una diretta Facebook con parlamentari europei alle ore 14 e 30 per rilanciare il processo di integrazione europea, messo ulteriormente a dura prova dalle iniziale incertezze dell’UE nell’affrontare la crisi legata alla pandemia del COVID-19.
Per l’AICCRE parteciperà il Presidente Stefano Bonaccini.

Tra gli ospiti: gli europarlamentari Sandro Gozi e Brando Benifei; Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei deputati; Tommaso Nannicini, intergruppo fedelarista del Senato; Bruno Tabacci, integruppo federalista della Camera; Antonio Misiani, viceministro dell’economia; Debora Serracchiani, parlamentare; Daniela Rondinelli (Parlamento europeo),Domenec Devesa, Gruppo Spinelli al Parlamento europeo; Monica Frassoni dei Verdi europei; Giuseppe Gallo, Presidente Fondazione Tarantelli.

Abbiamo constatato quanto una Unione legata a logiche intergovernative abbia fatto emergere ancora una volta egoismi ed incertezze, proprio in un momento in cui sarebbero state necessarie come non mai solidarietà, unità e coesione.

E’ tempo di riformare l’Unione e farlo in senso federalista. A 70 anni dalla Dichiarazione Schuman, come ribadito anche dal documento congiunto, la forza federalista si appella al Parlamento europeo perché colga l’occasione dell’anniversario per rivendicare – a nome delle cittadine e dei cittadini che lo hanno eletto – quel potere costituente che possa aprire la strada ad una costituzione federale per l’Europa.

Sarà molto importante, in questa prospettiva, anche il ruolo degli enti locali e regionali che, attraverso l’AICCRE ed il CCRE/CEMR, hanno offerto dal secondo dopoguerra in poi un decisivo contributo politico al processo di integrazione europea ed al radicamento della democrazia e della cultura europeista nei territori. Basti pensare alla lunga battaglia dell’AICCRE e del CCRE/CEMR, iniziata negli anni 50 dello scorso secolo e sostenuta da migliaia di amministratori locali europei, affinché il Parlamento europeo fosse eletto dai cittadini.

“La crisi che stiamo vivendo può essere una straordinaria opportunità di rinascita e di rilancio del progetto europeo, se si capiscono e si correggono gli errori di fondo”, ha commentato Carla Rey, Segretario generale dell’AICCRE. “Per quanto concerne la futura UE chiediamo più Europa con un Governo politico europeo, controllato dal Parlamento europeo, una unione fiscale, un governo economico ed un ruolo politico più importante per gli enti locali e regionali, che devono essere coinvolti strutturalmente e permanentemente nelle decisioni che li riguardano”.

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Intervista del 1 aprile del “Quotidiano Nazionale” al Presidente della Regione Emilia-Romagna, dell’ AICCRE e del CCRE/CEMR Stefano Bonaccini.

📌 Governatore, con l’eurodeputato Carlo Calenda, il governatore Giovanni Toti e altri sindaci ha pubblicato una lettera sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, chiedendo solidarietà alla Germania. Perché?
«Siamo davanti a una pandemia globale. Il compito dell’Europa è affrontare insieme questa fase di emergenza e soprattutto realizzare misure straordinarie per sostenere le imprese e le famiglie del continente. Guai, se una volta rialzati, non avessimo già a disposizione gli strumenti necessari per la ripresa».
📌 Eppure la sensazione pare più quella del ‘Ognuno si salva da solo’.
«In questo caso, saremmo tutti travolti. Se l’Europa non sarà parte della soluzione allora sarà parte del problema. Purtroppo, al momento la Germania dà spazio a chi si appella solo alle ragioni di bilancio e degli egoismi nazionali, Olanda in testa. Per questo le chiediamo di prendere una strada diversa. L’Europa nasce dalle macerie della guerra, dalla fratellanza, dalla solidarietà. Fino a quando l’interesse comune ha guadagnato spazio sugli egoismi nazionali tutti i Paesi sono cresciuti; da quando invece è iniziato a prevalere l’interesse di parte siamo diventati la parte del mondo che cresce di meno e che invecchia di più».
📌 Insisterete sugli eurobond?
«Attraverso l’emissione di bond europei, un debito comune e quindi non dei singoli Stati, chiediamo che si finanzi un grande piano di misure sanitarie, sociali ed economiche».
📌 Molti dei nostri anziani trovano similitudini fra la situazione attuale e il periodo di guerra: all’epoca si ripartì con la solidarietà, ad esempio con l’accordo del ’53 che aiutò proprio la Germania riducendone il debito. I tedeschi dovrebbero ripassare un po’ la storia?
«La storia deve essere fonte di insegnamento per tutti, tedeschi compresi. Mi lasci dire una cosa: come Emilia-Romagna abbiamo un rapporto di collaborazione storico con il Land tedesco dell’Assia, fondato sulla cooperazione e la solidarietà. Nei giorni scorsi ci hanno proposto di accogliere nei loro ospedali pazienti positivi della nostra regione. Sono convinto che la Germania sia anche questo».
📌 Ma il disinteresse del Nord Europa (anche Olanda e Svezia) si espande. Da cosa deriva?
«Per troppo tempo la politica ha alimentato paure ed egoismi, basta guardare a casa nostra. Ora ciascun governo vede bene che c’è una difficoltà comune, un interesse comune, un’opportunità comune; solo che teme di sentirsi rinfacciare dalla propria opinione pubblica gli stessi messaggi sbagliati che per anni ha elargito a piene mani e in modo irresponsabile. Ricordiamoci che mentre qualcuno qui diceva ‘Prima gli italiani’, altrove altri ripetevano ‘Prima gli olandesi’, ‘Prima i tedeschi’. Per questo oggi è così difficile cambiare».
📌 Quale può essere una proposta, se continuerà il no agli eurobond dedicati al virus?
«L’Italia sta lavorando per una soluzione comune. Siamo di fronte alla crisi più grave dalla Seconda guerra mondiale, servirà un impiego di risorse enorme e non credo ci siano alternative a un’operazione di reperimento fondi a costi azzerati e spalmata sul lunghissimo periodo».
📌 Se continueranno queste divisioni, l’Europa non rischia di soccombere, come ha detto Jacques Delors?
«La risposta è semplice: sì, il rischio è esattamente questo. Pur in una situazione drammatica, l’Unione europea e le istituzioni comunitarie hanno forse l’ultima occasione per dimostrare di avere un’anima, quella da cui e per cui è nata».
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Al via la XIII edizione dei premi Regiostars, il riconoscimento assegnato annualmente dalla Commissione europea ai progetti regionali più innovativi finanziati attraverso la politica di coesione. C’è tempo fino al 9 maggio per inviare la documentazione richiesta e candidarsi a vincere in una delle seguenti cinque categorie: Transizione industriale per un’Europa intelligente (crescita intelligente);
Economia circolare per un’Europa verde (crescita sostenibile);
Competenze e istruzione per un’Europa digitale (crescita inclusiva);
Coinvolgimento dei cittadini per città europee coese (sviluppo urbano);
30 anni di Interreg: responsabilizzazione dei giovani per la cooperazione transfrontaliera (argomento dell’anno).
Clicca qui per la guida completa al premio
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