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La Commissione europea ha annunciato in un comunicato stampa del 17 maggio le 63 regioni, sette città e quattro Stati membri selezionati nel progetto pilota per i partenariati per l’innovazione regionale, un’iniziativa sviluppata insieme al Comitato delle regioni ddll’Unione europea. I partecipanti all’azione pilota sono aperti a condividere buone pratiche e a co-sviluppare e testare strumenti per mobilitare molteplici fonti di finanziamento e politiche e collegare i programmi regionali e nazionali alle iniziative dell’UE per le trasformazioni verdi e digitali.

Questi partenariati confluiranno nella nuova agenda dell’innovazione per l’Europa, in cui l’innovazione guida la trasformazione per la sostenibilità, collegando le strategie locali con iniziative a livello dell’UE.

L’invito ha attirato un’ampia rappresentanza dell’ecosistema dell’innovazione dell’UE, che spazia da Stati membri come la Slovacchia che partecipano a livello nazionale e un’ampia varietà di regioni dell’UE, come Andalusia, Azzorre, Hauts-de-France, Ostrobothnia, Podkarpackie, North Aegean, Emilia Romagna e tanti altri. L’invito ha anche avviato un processo di collaborazione e networking dal basso, riunendo già molti partecipanti nell’ambito di reti multiregionali. Ciò include, ad esempio, la regione del Mar Baltico, la struttura Bioregions e un Consortium Cities 4.0 ampliato (Leuven, Bologna Turku) che coinvolge anche Eindhoven (NL), Espoo (FI) e Cluj-Napoca (RO).
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Lo sapevate che il Comune di Imola ha promosso un’azione in favore di un maggior equilibrio nella distribuzione di toponimi femminili e maschili nel territorio? Da quale presupposto arriva questa originale azione che nasce dopo uno studio della Commissione pari opportunità del Comune? Visto che l’intitolazione di spazi urbani a personaggi che hanno rivestito un ruolo significativo per la comunità locale e per la società ha valore simbolico e di riferimento identitario della comunità stessa e che i toponimi servono ad orientarsi e conoscere il territorio, il consiglio comunale e la giunta comunale hanno approvato dal 2015 con proprie deliberazioni l’adozione di una politica di genere nella toponomastica con l’attribuzione dei nomi delle donne della Costituente ed altre protagoniste della nostra storia. Lo studio della Commissione parità è stato sostenuto da alcuni istituti scolastici imolesi aderenti al progetto nazionale “sulle vie della parità” indetto da Toponomastica femminile. Per la cronaca, prima di queste delibere lo squilibrio tra toponimi maschili e femminili era clamoroso: 387 a 21! La fonte di questa notizia è tratta dalla nostra pubblicazione “Le buone pratiche in Italia della Carta europea”
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