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Nel luglio 2023 l’Italia ha presentato una richiesta per un contributo del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) per finanziare le operazioni di emergenza e di recupero a seguito delle inondazioni che hanno colpito la regione Emilia-Romagna nel maggio di quest’anno.

la Commissione europea ha adottato il 1 novembre la decisione di versare all’Italia un anticipo di 94,7 milioni di euro, per alleviare l’onere finanziario causato dal disastro. Il finanziamento può essere utilizzato per operazioni essenziali di emergenza e di recupero come la riparazione di infrastrutture danneggiate, il finanziamento di servizi di salvataggio, misure di protezione del patrimonio culturale e operazioni di bonifica.

Il pagamento anticipato verrà effettuato nei giorni successivi, mentre il saldo è previsto nel 2024. L’importo totale dell’assistenza è soggetto alla disponibilità di bilancio, poiché l’entità e la frequenza dei disastri naturali negli ultimi anni ha gravemente esaurito i finanziamenti disponibili. Per questo motivo, a giugno la Commissione ha proposto di aumentare il massimale della riserva di solidarietà per le emergenze e gli aiuti (SEAR) nel contesto della revisione di medio termine del quadro finanziario pluriennale (QFP). I 2,5 miliardi di euro proposti dovranno essere ripartiti tra i due strumenti della SEAR – il FSUE e la riserva per le emergenze e gli aiuti (EAR) – durante i restanti quattro anni del QFP 2021-27.
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Notizie
A seguito di una nuova richiesta di assistenza da parte dell’Italia, l‘UE ha mobilitato offerte di attrezzature di pompaggio provenienti da Austria, Bulgaria, Germania, Francia, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE per aiutare le autorità italiane a far fronte a forti inondazioni. La richiesta arriva dopo che le gravi condizioni meteorologiche in Italia hanno provocato nei giorni scorsi alluvioni e smottamenti, interessando in particolare l’Emilia Romagna centro-settentrionale.

Lo annuncia un comunicato stampa della Commissione europea.

Il 21 maggio le autorità italiane hanno attivato il meccanismo di protezione civile dell’UE. La richiesta di assistenza riguarda attrezzature di pompaggio ad alta capacità del Pool europeo di protezione civile.

Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE è stato in costante contatto con le autorità italiane, che stanno attualmente valutando le offerte, e l’UE è pronta a fornire ulteriore aiuto se necessario.

Il servizio Copernicus dell’UE ha inoltre fornito la mappatura satellitare di emergenza delle aree colpite, a seguito di una richiesta dell’autorità di protezione civile italiana del 16 maggio.

Meccanismo di protezione civile dell’UE

Pool europeo di protezione civile

Centro di coordinamento della risposta alle emergenze
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La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 120 milioni di € a sostegno delle imprese attive nella regione Emilia-Romagna nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 23 marzo 2022 e modificato il 20 luglio 2022 e il 28 ottobre 2022.

La misura sarà accessibile alle imprese di tutte le dimensioni attive in tutti i settori, con una serie di eccezioni quali la produzione agricola primaria. Nell’ambito del regime, l’aiuto consisterà in aiuti di importo limitato in una delle seguenti forme: i) sovvenzioni dirette; ii) contributi in conto interessi; e iii) prestiti. L’obiettivo del regime è affrontare le carenze di liquidità delle imprese attive nella regione Emilia-Romagna, colpite dalla guerra della Russia contro l’Ucraina e dal conseguente aumento dei costi di energia elettrica, combustibili, gas e materie prime.

La Commissione ha constatato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare, l’aiuto i) non supererà 300 000 € per beneficiario attivo nei settori della pesca e dell’acquacoltura e 2 milioni di € per beneficiario attivo in tutti gli altri settori; e ii) sarà concesso entro il 31 dicembre 2023.

La Commissione ha concluso che il regime italiano è necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio al grave turbamento dell’economia di uno Stato membro, in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni del quadro temporaneo di crisi. Su queste basi la Commissione ha approvato la misura in conformità delle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.

Maggiori informazioni sul quadro temporaneo di crisi e sulle altre misure prese dalla Commissione per fronteggiare l’impatto economico della guerra della Russia contro l’Ucraina sono disponibili qui.
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La Commissione europea comunica di aver approvato il 19 dicembre, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, la modifica di un regime italiano volto a incoraggiare il trasferimento modale del trasporto merci dalla strada alla ferrovia nella regione Emilia-Romagna.

La misura è stata inizialmente approvata dalla Commissione nell’ottobre 2019 e dovrebbe scadere nel dicembre 2022. L’obiettivo del regime è promuovere il trasferimento modale del trasporto merci dalla strada alla ferrovia, la quale rappresenta un modo di trasporto più ecologico, e contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e la congestione stradale.

L’Italia ha notificato alla Commissione diverse modifiche al regime, tra cui: una proroga fino alla fine del 2027; un aumento di bilancio di 25 milioni di €, che porta il bilancio complessivo a 31 milioni di €; un aumento dell’importo massimo annuo dell’aiuto per beneficiario da 150 000 € a 500 000 €; e un aumento dell’importo unitario massimo dell’aiuto da 0,7 € a 1,16 € per tonnellata trasportata per i chilometri percorsi all’interno del territorio regionale. Le modifiche mirano a rafforzare il sostegno al trasferimento modale fornendo agli operatori maggiori incentivi a passare al trasporto ferroviario e una maggiore flessibilità per adattarsi ai possibili cambiamenti nella catena intermodale.

La Commissione ha valutato le modifiche apportate al regime ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 93 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e delle linee guida sugli aiuti di Stato alle imprese ferroviarie. La Commissione ha ritenuto che il regime continui a essere necessario e adeguato per promuovere l’uso del trasporto ferroviario nella regione Emilia-Romagna densamente popolata e fortemente industrializzata al crocevia di tre corridoi della rete transeuropea di trasporto (TEN-T). Bruxelles ha inoltre concluso che la misura continua ad essere proporzionata, in quanto limitata al minimo necessario, e ad avere un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri. Su tale base, la Commissione ha constatato che la modifica del regime è conforme alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato.
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Come già scritto nella nota sul nostro sito Gunn Marit Helgesen è il nuovo Presidente del CEMR, eletta dai membri del comitato politico del CEMR durante la loro riunione costitutiva a Parigi, il 5 e 6 dicembre scorsi.



Succede a Stefano Bonaccini, Presidente AICCRE e della Regione Emilia Romagna che sul proprio profilo instagram ha scritto: “Sono stati sei anni molto intensi, purtroppo attraversati dalla pandemia prima e dalla guerra in Ucraina ora, durante i quali abbiamo rafforzato il ruolo degli enti locali nei confronti dell’Unione Europea e dei governi nazionali“.

Orgoglioso di essere stato il primo Presidente italiano (per due mandati consecutivi) a ricoprire tale incarico. Un enorme grazie ai tanti amministratori locali e ai dirigenti e tecnici della sede di Bruxelles e a quelli delle associazioni nazionali, senza il cui prezioso e competente contributo non ce l’avrei mai potuta fare”.
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​​​​In occasione del Solutions Day alla COP27, una serie di organizzazioni, tra le quali il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CEMR), il Comitato Europeo delle Regioni, l’ICLEI, le Città e Governi Locali Uniti (UCLG), EUROCITIES hanno invitato i governi nazionali, le parti e le organizzazioni internazionali a sostenere pienamente le autorità locali e regionali nella realizzazione di un’azione per il clima sul campo.

Lo rende noto il 17 novembre il sito del Comitato europeo delle Regioni.
Le città e le regioni di tutto il mondo stanno assumendo la leadership politica ai colloqui sul clima della COP27 poiché i governi nazionali non riescono a raggiungere alcun accordo significativo
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Come ribadito nell’ultimo rapporto dell’IPCC, i governi locali e regionali hanno un ruolo crescente nell’attuazione dell’azione per il clima. Tuttavia, i governi subnazionali – unificati sotto la circoscrizione dei governi locali e delle autorità municipali (LGMA) alle Nazioni Unite – mancano ancora di un ruolo formale nei negoziati sul clima globale e nell’attuazione dell’accordo di Parigi.

Rafforzare la cooperazione multilivello, i fondi diretti e l’assistenza tecnica per i governi subnazionali e un sistema globale per raccogliere e monitorare le riduzioni delle emissioni di carbonio delle città e delle regioni sono tra le rivendicazioni chiave per le quali i governi subnazionali si stanno battendo alla COP27.

Stefano Bonaccini, Presidente del CEMR e dell’Emilia-Romagna, ha dichiarato:
“L’attuazione dell’Accordo di Parigi è in ritardo ed è fondamentale agire ora per raggiungere gli obiettivi a tutti i livelli di governo: mitigazione, adattamento, transizione energetica e salvaguardia della biodiversità. Per fare questo servono risorse adeguate, un sostegno quadro normativo e di governance, localizzazione e territorializzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, cooperazione decentrata e scambio di esperienze tra comuni e regioni di tutto il mondo: si tratta di una sfida globale che può essere affrontata al meglio se agiamo tutti a livello locale e in modo responsabile, inclusivo, equo modo equo e collaborativo.”​

Contributo alla LGMA COP28 Roadmap: Dichiarazione “EU Green Deal: from local to global”.
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La Commissione europea, insieme all’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC JU), al ministero italiano dell’Università e della ricerca e al consorzio CINECA, ha inaugurato il 24 novembre l’ultimo supercomputer europeo: LEONARDO, situato presso il Tecnopolo di Bologna.

Lo rende noto un comunicato stampa della Commissine europea.
LEONARDO è un sistema di supercalcolo di livello mondiale, sviluppato e assemblato in Europa. Quando sarà completamente operativo, avrà una potenza di calcolo di quasi 250 petaflop (250 milioni di miliardi di calcoli al secondo). LEONARDO è attualmente classificato come il quarto supercomputer più potente al mondo Si tratta di un investimento congiunto di 120 milioni di euro, metà dei quali provenienti dalla Commissione e l’altra metà dal Ministero dell’Università e della Ricerca italiano e dal consorzio CINECA composto da altri cinque paesi EuroHPC partecipanti (Austria, Grecia, Ungheria, Slovacchia e Slovenia).

LEONARDO è il secondo dei supercomputer pre-esascala europei ad essere messo in funzione, dopo LUMI a Kajaani, in Finlandia. Combina componenti di calcolo ad alte prestazioni all’avanguardia e l’uso dell’intelligenza artificiale per eseguire compiti altamente complessi . In quanto tale, consentirà una ricerca senza precedenti sul cancro e la scoperta di farmaci, la comprensione del funzionamento del cervello umano, la scoperta di tecnologie energetiche pulite, l’elaborazione di modelli climatici più precisi, nonché l’aiuto nella previsione e nel monitoraggio di disastri naturali e pandemie.

Il sistema di supercalcolatore LEONARDO punta sulla sostenibilità ambientale ed è dotato di strumenti che consentono un adeguamento dinamico del consumo energetico, garantendo così un equilibrio intelligente e ottimale tra risparmio energetico e prestazioni . Inoltre, utilizza un sistema di raffreddamento ad acqua per una maggiore efficienza energetica.

I servizi informatici forniti da CINECA con LEONARDO saranno ulteriormente potenziati dall’integrazione di un computer quantistico, poiché CINECA è stata selezionata anche come entità ospitante per uno dei primi computer quantistici costruiti in Europa.

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Nell’ambito del programma dell’UE per la cooperazione urbana e regionale internazionale (IURC), guidato dalla direzione generale della Politica regionale e urbana (DG REGIO) e dal servizio Strumenti di politica estera (FPI) della Commissione europea, sei regioni dell’UE e cinque prefetture giapponesi hanno stato selezionato per partecipare al progetto di cooperazione per l’innovazione UE-Giappone da regione a regione.

Le regioni dell’Unione europea sono: Auvergne-Rhône-Alpes (Francia)
Paesi Baschi (Spagna)
Catalogna (Spagna)
Emilia-Romagna
Regione urbana di Lubiana (Slovenia)
Val d’Oise (Regione di Parigi) (Francia)

Le Prefetture giapponessi sono: Prefettura di Aichi
Prefettura di Kyoto
Prefettura di Osaka
Prefettura di Hiroshima
Prefettura di Oita.

L’obiettivo del progetto è supportare le regioni europee e le prefetture giapponesi nello scambio di migliori pratiche e conoscenze per migliorare e internazionalizzare le rispettive strategie di innovazione regionali promuovendo al contempo le catene del valore internazionali. La cooperazione si baserà sulle strategie di specializzazione intelligente delle regioni dell’UE e sulle politiche regionali di innovazione e competitività delle prefetture giapponesi. Si concentreranno sulle priorità politiche comuni nell’UE e in Giappone come la transizione verde, la trasformazione industriale, la digitalizzazione e l’innovazione sociale.

Le prefetture dell’UE e del Giappone parteciperanno a visite di studio e seminari e incontri congiunti. La prima visita di studio delle regioni dell’UE in Giappone si svolgerà dal 13 al 19 novembre 2022. Saranno divisi in due gruppi, ciascuno in visita rispettivamente alle prefetture di Aichi e Hiroshima e alle prefetture di Osaka e Oita, ed entrambi i gruppi si incontreranno per visitare insieme Prefettura di Kyoto. Avranno incontri di lavoro con ciascuna prefettura per lo scambio di conoscenze sulle politiche regionali di innovazione e condurranno visite in loco per osservare progetti e tecnologie innovative all’avanguardia.
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