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Negli ultimi anni i social network hanno avuto un’influenza crescente sulla nostra vita quotidiana. Le persone che partecipano ai social network (creando un profilo utente, pubblicando messaggi o altri contributi su Facebook, X, Instagram, Snapchat, TikTok, ecc.) erano in media del 59% tra gli individui dell’UE. Lo rende noto Eurostat, l’ufficio statistiche dell’UE.

Quando si tratta della percentuale di individui dell’UE che hanno partecipato ai social network, la Danimarca è stato il paese che ha riportato la quota più alta con il 91%, seguito da Cipro (83%) e Ungheria (81%).

Le percentuali più basse di partecipazione ai social network sono state segnalate da Francia (44%), Germania (49%) e Italia (53%).

In 224 regioni dell’UE su 273, la partecipazione ai social network è stata superiore al 50%. Le quote più alte sono state registrate in 6 regioni danesi: Midtjylland (93%), Hovedstaden (la regione della capitale) (92%), Syddanmark (90%), Nordjylland e Sjælland (entrambi 89%).

Anche altre regioni dell’UE hanno segnalato quote elevate di utilizzo di Internet per i social media, come nelle tre regioni ungheresi di Budapest (86%), Közép-Magyarország (85%) e Pest (84%), nonché Flevoland (84 %) In Olanda.

Le quote più basse, uguali e inferiori al 40%, si sono registrate soprattutto in Francia e Germania. In Francia si tratta della Guyana (22%), della Martinica (29%), della Guadalupa (30%), della Bretagna (38%), dell’Alta Normandia (39%) e della Borgogna (40%). In Germania si tratta delle regioni Sachsen-Anhalt (35%), Brandeburgo (36%), Thüringen (38%) e Meclemburgo-Pomerania Anteriore (40%).

Articolo Eurostat sull’economia digitale e le statistiche della società: famiglie e individui

Sezione tematica Eurostat su economia e società digitale

Banca dati Eurostat sull’economia e la società digitale
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La Gazzetta ufficiale dell’unione europea C 177 pubblica la Risoluzione del Parlamento europeo (PE) sul divario digitale: le differenze sociali create dalla digitalizzazione.

Il PE tra l’altro Sottolinea che il quadro normativo dell’UE deve garantire che la digitalizzazione sia antropocentrica e che i diritti fondamentali siano pienamente rispettati nell’economia digitale, in particolare per i lavoratori.

Strasburgo ricorda che la vita democratica e i servizi pubblici online devono essere inclusivi e pienamente accessibili a tutti e che la discriminazione tecnologica è una forma di povertà e di esclusione sociale che priva alcuni cittadini di risorse essenziali per lo sviluppo e la generazione di ricchezza; sottolinea che tutti dovrebbero beneficiare di un ambiente digitale di massima qualità, con servizi e strumenti di facile utilizzo, efficienti e personalizzati, che offrano elevati standard di sicurezza e tutela della vita privata, garantendo al contempo salvaguardie contro qualsiasi potenziale discriminazione nell’accesso ai servizi di base che richiedano l’uso di competenze digitali.

LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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