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La Commissione europea informa in un comunicato stampa di aver recentemente ricevuto dall’Italia la quinta richiesta di pagamento per 10,6 miliardi di EUR sotto forma di sovvenzioni e prestiti (al netto dei prefinanziamenti).

La quinta richiesta di pagamento dell’Italia riguarda un totale di 22 traguardi e 30 obiettivi.

Questi, informa Bruxelles, comprendono riforme trasformative in settori quali gli appalti pubblici, i quadri per la revisione della spesa pubblica, il sistema di proprietà industriale, il diritto della concorrenza, la gestione dei rifiuti e l’istruzione, nonché misure di follow-up per proseguire gli sforzi di attuazione relativi alle riforme già adottate nei settori della giustizia.

La richiesta riguarda anche importanti investimenti in settori quali la digitalizzazione e i servizi digitali per i cittadini, l’istruzione e la costruzione di nuove scuole, i trasporti pubblici, il turismo, l’infrastruttura idrica e la digitalizzazione delle amministrazioni responsabili per le pensioni e la sicurezza sociale, nonché dei ministeri della Giustizia, della Difesa, dell’Interno e del Consiglio di Stato.

La Commissione europea valuterà ora la richiesta e invierà quindi al comitato economico e finanziario del Consiglio la sua valutazione preliminare riguardo al conseguimento da parte dell’Italia dei traguardi e degli obiettivi richiesti per questo pagamento.

Il piano complessivo per la ripresa e la resilienza dell’Italia sarà finanziato con 194,4 miliardi di EUR (71,8 miliardi di EUR in sovvenzioni e 122,6 miliardi di EUR in prestiti). Ulteriori informazioni sul trattamento delle richieste di pagamento nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza sono disponibili in queste D&R. Ulteriori informazioni sul piano di ripresa e resilienza dell’Italia sono disponibili qui.

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Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha adottato in plenaria una relazione di valutazione sull’attuazione del dispositivo di ripresa e resilienza (RRF) dell’UE, uno strumento temporaneo fondamentale – introdotto nel febbraio 2021 – di 723,8 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni a disposizione dei cittadini. sostenere le riforme e gli investimenti intrapresi dagli Stati membri per emergere più forti e più resilienti dalla pandemia di Covid-19.

La valutazione del CESE evidenzia diversi punti chiave riguardanti l’efficacia di questo strumento e la sua rilevanza per il raggiungimento dei suoi obiettivi, nonché il coinvolgimento e il valore aggiunto delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile (società civile organizzata) nella sua attuazione.

Efficacia del RRP: il rapporto rileva che, sebbene la stragrande maggioranza degli intervistati ritenga che gli investimenti siano stati attuati con maggior successo, si registrano ritardi significativi nell’attuazione dei RRP in tutti i pilastri. La società civile organizzata teme che i piani non possano essere adeguatamente attuati a lungo termine a causa dei ritardi nell’assorbimento dei fondi, della durata limitata dei piani e della mancanza di capacità amministrativa negli Stati membri. Inoltre, i requisiti eccessivi e la burocrazia sono stati citati come ostacoli all’accesso delle PMI ai fondi RRF.

Pertinenza dello strumento nel raggiungimento dei suoi obiettivi: la società civile organizzata ritiene pertinenti i sei pilastri e i relativi obiettivi e ritiene che questo strumento offra opportunità per incoraggiare gli investimenti e le riforme negli Stati membri, cosa che senza di esso non sarebbe stata possibile. Tuttavia, vi sono preoccupazioni circa l’allineamento tra l’impatto atteso della RRF e le strategie nazionali. È pertanto essenziale garantire un migliore allineamento strategico e coordinamento tra di essi.

Coinvolgimento e valore aggiunto delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile : la società civile organizzata deplora la mancanza di trasparenza nel processo di definizione e attuazione del piano e chiede un dialogo strutturato e trasparente, circuiti di feedback e un coinvolgimento proattivo attraverso un monitoraggio attivo commissione spiega la relazione del CESE. Manca un solido quadro istituzionale per condurre consultazioni e coinvolgere la società civile organizzata nello sviluppo e nell’attuazione dei PRR. Inoltre, la mancanza di informazioni pubbliche sull’attuazione dei piani è un problema persistente, con quasi la metà degli intervistati che sottolinea la mancanza di accesso a informazioni aggiornate da parte delle autorità nazionali su riforme, investimenti e relativi costi.

Sulla base del feedback delle parti interessate, il rapporto fornisce diverse raccomandazioni per affrontare le sfide identificate e migliorare l’efficacia e la pertinenza della RRF. Ecco i principali:

Migliore accesso e aggiornamento delle informazioni: il CESE sottolinea la necessità di informazioni regolari, aggiornate, di migliore qualità, tempestive e coerenti sullo stato di avanzamento dei PRR. Ciò include informazioni dettagliate sui beneficiari intermedi e finali, che coprono almeno l’importo totale del contratto, la portata e la conclusione.

Semplificazione dell’attuazione dei progetti: il CESE invita la Commissione e i governi nazionali a semplificare le procedure, ridurre la burocrazia e fornire sostegno per garantire un’attuazione efficace e rapida, in particolare per le PMI.

Maggiore flessibilità: il CESE chiede maggiore flessibilità nella sezione dei progetti, nell’assegnazione dei fondi e nelle scadenze per adattarsi alle mutevoli circostanze e alle esigenze emergenti. La società civile organizzata sostiene un’estensione del periodo di attuazione per garantire che tutti i fondi siano utilizzati in modo efficace.

Monitoraggio e valutazione : il Comitato sottolinea l’importanza di istituire meccanismi di monitoraggio e valutazione più efficaci e obbligatori per valutare la sostenibilità e l’impatto a lungo termine della RRF, ai quali la società civile organizzata deve partecipare attivamente.
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