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La Commissione europea propone di prorogare il regolamento che consente ai fornitori di servizi online di individuare e segnalare volontariamente abusi sessuali online

Il regolamento provvisorio, è una soluzione temporanea per consentire il proseguimento di tali attività volontarie fino all’entrata in vigore di nuove norme permanenti dell’UE.

Se entro il 3 agosto 2024, data di scadenza del regolamento, non fossero entrate in vigore nuove norme, da quel giorno i fornitori di servizi online non disporrebbero più di una base giuridica nell’UE per individuare e segnalare gli abusi sessuali sui minori sulle loro piattaforme.

Ciò renderebbe più facile per i predatori condividere materiale pedopornografico, adescare i minori nell’UE e rimanere impuniti. Il tutto mentre si moltiplicano le prove di abusi sessuali su minori, sia in termini di quantità che di gravità. Le segnalazioni svolgono un ruolo fondamentale per agevolare le indagini su tali reati, salvare i minori ed assicurare i responsabili alla giustizia. Ne deriva quindi la necessità di prorogare il regolamento provvisorio.

Nel maggio 2022 la Commissione ha proposto un quadro legislativo a lungo termine per affrontare questa grave questione: una proposta di regolamento che stabilisce norme per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale su minori.

I negoziati interistituzionali su questa proposta sono in corso. Per evitare una lacuna legislativa nell’individuazione e nella segnalazione di abusi sessuali su minori online, la Commissione europea ha ora proposto una proroga della durata del regolamento provvisorio. In tal modo verrà coperto il periodo fino all’approvazione della legislazione a lungo termine mirata a contrastare l’abuso sessuale sui minori online, presentata dalla Commissione nel 2022. La proroga proposta oggi si applicherebbe a decorrere dal 4 agosto 2024, per un periodo massimo di 2 anni.

La Commissione continua a sostenere i colegislatori nel raggiungimento di un accordo per una soluzione sostenibile volta a combattere l’abuso sessuale sui minori e a proteggere i bambini.
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In occasione della Giornata europea per la protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali (18 novembre), la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić ha chiesto agli Stati membri del Consiglio d’Europa di intensificare il loro impegno con le vittime e i sopravvissuti di casi di violenza sessuale minorile per aiutare a eliminare i tabù che ruotano attorno alla denuncia di violenze sessuali e migliorare così la protezione dei minori.

La Giornata europea è stata lanciata dal Consiglio d’Europa nel 2015. Nel 2022, nell’ambito di un’iniziativa globale di sensibilizzazione e sostegno, anche le Nazioni Unite hanno scelto il 18 novembre come Giornata mondiale per la prevenzione e la guarigione dallo sfruttamento, dagli abusi e dalla violenza sessuali sui minori.

“È essenziale unire le forze a livello globale per assicurare la protezione dei minori dalla violenza sessuale in tutto il mondo. Sono orgogliosa che la nostra giornata sia diventata universale e sono lieta di annunciare che la nostra Organizzazione ha aderito a WeProtect Global Alliance, una coalizione di governi, organizzazioni della società civile, aziende e organizzazioni internazionali impegnata a combattere lo sfruttamento e gli abusi sessuali sui minori”, ha sottolineato Marija Pejčinović Burić.

La Convenzione sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, nota anche come Convenzione di Lanzarote, è ampiamente riconosciuta come standard di riferimento a livello globale per combattere questi atroci reati.

“Lo sfruttamento o l’abuso sessuale minorile non avviene mai per colpa del minore, ma nella maggior parte dei casi il senso di vergogna e lo stigma impediscono ai minori di rivelare il loro trauma prima dell’età adulta. Questo lascia i minori senza protezione e i responsabili dei reati impuniti. Rompere il circolo vizioso del silenzio, incoraggiare i sopravvissuti a parlare e imparare da loro è di vitale importanza poiché possono apportare un grande contributo all’elaborazione delle politiche”, ha concluso Marija Pejčinović Burić.
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In vista della Giornata europea sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (18 novembre), il Segretario generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić ha invitato gli Stati membri del Consiglio d’Europa a intensificare il loro impegno con le vittime e i sopravvissuti alla violenza sessuale infantile per contribuire a sollevare tabù relativi alle denunce di violenza sessuale per proteggere meglio i bambini.

La Giornata Europea è stata istituita dal Consiglio d’Europa nel 2015. Nel 2022, nell’ambito di un impegno globale di sensibilizzazione e advocacy, le Nazioni Unite hanno inoltre istituito il 18 novembre come Giornata mondiale per la prevenzione e la guarigione dei bambini. sfruttamento sessuale, abuso e violenza.

“È fondamentale unire le forze a livello globale per garantire la protezione dei bambini contro la violenza sessuale in tutto il mondo. Sono orgogliosa che la nostra giornata sia diventata universale e felice di annunciare che la nostra Organizzazione ha aderito alla WeProtect Global Alliance , una coalizione di governi, organizzazioni della società civile, aziende e organizzazioni internazionali impegnate a combattere lo sfruttamento e gli abusi sessuali sui minori”, ha evidenziato Marija Pejčinović Burić.

La Convenzione sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali , nota anche come Convenzione di Lanzarote, è ampiamente riconosciuta come lo standard di riferimento a livello mondiale per combattere questi crimini atroci.

“Lo sfruttamento o l’abuso sessuale dei minori non è mai colpa del bambino, ma nella maggior parte dei casi il sentimento di vergogna e lo stigma impediscono ai bambini di rivelare il loro trauma prima dell’età adulta. Ciò li lascia senza protezione e i responsabili impuniti. Spezzare il circolo vizioso del silenzio, incoraggiare i sopravvissuti a parlare apertamente e imparare da loro è di vitale importanza perché possono apportare importanti spunti al processo decisionale”, ha concluso Marija Pejčinović Burić.
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