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PE: “enti locali, ruolo centrale nella formazione dei cittadini rispetto all’UE”

Nella Risoluzione sui dialoghi dei cittadini e la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’Unione europea pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C99 del 1 marzo si ricorda che la legislazione e le politiche europee sono attuate nella maggior parte dei casi dalle amministrazioni locali e regionali e che queste ultime, costituendo il livello di governo più vicino ai cittadini, sono in grado di raggiungerli più facilmente e svolgono un ruolo centrale nella loro formazione rispetto all’UE; sottolinea che un primo passo potrebbe consistere nell’aumento delle risorse assegnate agli uffici di collegamento delle istituzioni europee e nello sviluppo della loro rete territoriale in tutta Europa.

La Risoluzione sottolinea la necessità di riflettere su come l’Unione possa riuscire a coinvolgere più efficacemente i cittadini nel contesto dei fondamentali principi di democrazia rappresentativa dell’Unione; ritiene che i cittadini dovrebbero avere più voce in capitolo nei processi decisionali dell’UE, affinché questa rifletta maggiormente le opinioni dei cittadini e diventi più resiliente, democratica ed efficace; ritiene a tale riguardo che non dovrebbe essere preclusa la possibilità di una modifica del trattato, benché questa non debba essere considerata come un obiettivo in sé, e che la Conferenza sul futuro dell’Europa dovrebbe fornire l’opportunità per la creazione di un dialogo costruttivo con i cittadini su questi argomenti chiave.

Il Parlamento europeo ritiene che qualsiasi riforma dell’Unione, al fine di renderla più sociale, equa, coesa, unita, mirata, capace, sovrana e responsabile, sia rafforzata dall’impegno diretto con i cittadini attraverso meccanismi di partecipazione.

Strasburgo osserva che gli strumenti di partecipazione esistenti presentano diverse carenze e dovrebbero pertanto essere migliorati e che ne dovrebbero essere sviluppati di nuovi per rendere più accessibile, inclusiva, costruttiva ed efficace la partecipazione dei cittadini; ritiene che per agevolare la partecipazione pubblica al discorso politico più in generale e offrire ai cittadini l’opportunità di influenzare gli esiti politici, costruendo sinergie nei meccanismi esistenti, è indispensabile che il coinvolgimento dei cittadini sia strutturato in modo da rispondere alle loro aspettative; ritiene che questa agenda di partecipazione dal basso dovrebbe completare la democrazia rappresentativa all’interno dell’UE.

La Risoluzione osserva che la nozione e la pratica attuali dei dialoghi con i cittadini andrebbero potenziate e aggiornate e sottolinea i vantaggi di coinvolgere i cittadini e la società civile nello sviluppo di una sfera pubblica europea e nell’integrazione della legittimità democratica dell’UE che deriva dalle sue istituzioni rappresentative e procedure democratiche.

L’Assemblea di Strasburgo sottolinea che non tutte le parti interessate, in particolare i cittadini e i gruppi della società civile, sono ugualmente attive dal punto di vista politico e aperte e influenti; ritiene pertanto che ai fini della democrazia partecipativa dell’UE sia necessario sostenere i cittadini non organizzati e promuoverne l’accesso alle opportunità elettorali e di partecipazione nell’ambito dei canali messi a disposizione dall’UE e al di fuori di essi.

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