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Il CEMR sostiene le priorità locali e regionali nel Manifesto in vista delle elezioni europee del 2024

Il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CEMR) sul proprio sito rende noto che si sta preparando per le prossime elezioni del Parlamento Europeo (PE) nel 2024 lanciando il suo appello all’azione, affrontando le sfide senza precedenti che l’Europa e il mondo si trovano ad affrontare.

In un momento in cui i governi nazionali sono alle prese con questioni complesse, come il cambiamento climatico, la revisione del modello competitivo e i cambiamenti geopolitici, il CEMR e le sue associazioni nazionali sottolineano il loro costante impegno verso valori fondamentali come la governance democratica, i diritti umani, la sussidiarietà e la sostenibilità. . Il CEMR sottolinea il ruolo critico dell’autonomia locale e regionale di fronte alle tendenze di ricentralizzazione e ai tentativi di diminuire il potere a livello locale.

Manifesto UE del CEMR. Quattro punti chiave di sostegno:

Sussidiarietà attiva e cooperazione nella governance multilivello:

I governi subnazionali sono responsabili di oltre il 50% degli investimenti pubblici, e il coinvolgimento degli enti locali e regionali nell’attuazione della legislazione UE a livello nazionale è almeno del 70%. Il CEMR sottolinea la necessità di una maggiore partecipazione degli LRG a qualsiasi livello del processo decisionale per garantire l’efficace attuazione della legislazione dell’UE, in particolare per quanto riguarda il pacchetto Green Deal.

Approcci sistemici per società eque, inclusive e sostenibili:

Gli enti locali e regionali sono fattori chiave della transizione digitale e, pertanto, necessitano di investimenti pubblici e privati ​​sufficienti nelle tecnologie, nelle infrastrutture e nelle competenze dei servizi digitali per raggiungere questo obiettivo. Il CEMR esorta il prossimo Parlamento europeo ad essere coraggioso nel promuovere un ambiente favorevole che supporti l’alfabetizzazione digitale delle pubbliche amministrazioni locali.

Approccio territoriale integrato:

Le aree urbane e rurali dovrebbero essere trattate come risorse reciprocamente complementari, creando una relazione di rafforzamento che definisce il concetto di continuum urbano-rurale. Per realizzare questa sinergia, i prossimi colegislatori dell’UE dovrebbero sostenere la nomina di un commissario dedicato per lo sviluppo territoriale all’interno della prossima Commissione europea, che entrerà in carica nell’autunno del 2024.

Modello aperto e responsabile di cooperazione internazionale:

Gli enti locali e regionali hanno attestato il loro impegno nel promuovere valori condivisi e promuovere l’apertura all’interno delle diverse comunità attraverso partenariati europei, accordi di gemellaggio e cooperazione da città a città. Questa dedizione si estende al contesto dell’allargamento dell’UE. Per amplificare l’impatto della diplomazia territoriale dei LRG, è imperativo che i politici dell’UE stabiliscano dialoghi continui e coinvolgano i rappresentanti eletti a livello locale in riunioni di alto livello, compresi quelli convocati dalle Nazioni Unite e dalle istituzioni europee.

Mentre il tempo stringe verso le elezioni del Parlamento europeo, il CEMR incoraggia i partiti politici a incorporare queste priorità nei loro programmi e nelle loro liste di candidati. Il CEMR ritiene che solo attraverso sforzi di collaborazione con i futuri policy maker europei si possano ottenere risultati significativi sul campo.

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Il 15 febbraio, nell’ambito della piattaforma AggregateEU per l’acquisto in comune di gas, la Commissione europea informa in un comunicato di aver aperto il primo bando a medio termine in cui gli acquirenti potranno presentare la loro domanda di gas per diversi periodi da sei mesi da aprile 2024 a ottobre 2029.



Il bando a medio termine è un nuovo servizio proposto dalla Commissione per avvicinare acquirenti e venditori al di là della crisi a breve termine che abbiamo vissuto negli ultimi due inverni. AggregateEU raccoglierà la domanda dei consumatori di energia dell’UE per un massimo di 5 anni e la metterà a gara allo scopo di garantire nei prossimi anni un approvvigionamento stabile e prevedibile alle aziende partecipanti, basandosi sulle fondamenta del meccanismo di crisi introdotto nel 2023. La piattaforma è stata creata in risposta a contatti approfonditi con le parti interessate.

Questo nuovo bando a medio termine porterà avanti i lavori di AggregateEU volti a garantire e diversificare l’approvvigionamento di gas in risposta alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e deriva dal successo ottenuto dai 4 bandi a breve termine per l’acquisto in comune di gas che si sono svolti da aprile a dicembre 2023 nell’ambito della piattaforma dell’UE per l’energia, e che hanno portato alla fornitura di oltre 42 miliardi di m3 della domanda aggregata di gas in Europa grazie a fornitori affidabili. Nel corso dell’anno proseguiranno anche i bandi a breve termine.

I colegislatori hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sul pacchetto di misure riguardanti il mercato dell’idrogeno e del gas decarbonizzato, che trasformerà l’acquisto in comune di gas in uno strumento permanente.

Per partecipare a questo primo bando a medio termine, gli acquirenti e i venditori devono registrarsi e iscriversi alla piattaforma AggregateEU. Per questa prima tornata la domanda deve pervenire entro il 21 febbraio e sarà messa all’asta dal 26 al 27 febbraio. Non appena la domanda e l’offerta saranno state abbinate mediante la piattaforma, le singole aziende negozieranno i loro contratti bilateralmente.

AggregateEU è l’iniziativa faro della Commissione per l’aggregazione della domanda e l’acquisto coordinato di gas a livello europeo nell’ambito della piattaforma dell’UE per l’energia, nata nell’aprile 2023 per rendere l’approvvigionamento energetico dell’UE più diversificato, sicuro e coordinato.

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Sostenere la prosecuzione del piano di ammodernamento dei circa 3mila chilometri della rete gestita da Autostrade per l’Italia (ASPI) per renderla più moderna, sempre più sicura e resiliente a fronte di futuri eventi climatici estremi. Questi sono fra gli obiettivi principali dell’accordo da 1,2 miliardi di euro siglato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e Autostrade per l’Italia, uno dei principali concessionari del settore delle autostrade a pedaggio in Europa. Delle risorse investite dalla BEI, almeno 800 milioni di euro sono sostenuti da InvestEU, il programma di investimenti della Commissione europea di cui il Gruppo BEI è il principale partner esecutivo.

Lo rende noto la Commissione europea in un comunicato stampa.
In particolare, il finanziamento per 800 milioni di euro ha una durata di 15 anni (allineata dunque alla scadenza della concessione) e contribuirà al programma di rigenerazione della rete, rendendola più sostenibile e resiliente, anche nell’eventualità di futuri eventi climatici. L’impegno della BEI comprende anche ulteriori 400 milioni di euro volti a supportare l’avanzamento del piano di ammodernamento di ASPI.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, le risorse della BEI contribuiranno a promuovere la mobilità sostenibile, supportando l’utilizzo di energie alternative e l’adozione di soluzioni tecnologiche nel segno di un risparmio energetico sempre più consistente. In particolare, le risorse messe a disposizione dalla BEI contribuiranno a sostenere l’istallazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, di pannelli fotovoltaici, e sistemi di illuminazione a LED lungo la rete.

Il progetto è allineato con la Climate Bank Roadmap e la Politica per il Trasporto della BEI, rappresentando un passo avanti significativo nella modernizzazione delle rete autostradale, adattandola alle sfide legate al cambiamento climatico, senza espanderne la capacità. Il corridoio centrale TEN-T beneficerà direttamente da questa iniziativa.

Inoltre, il progetto genererà importanti ricadute economiche, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro in tutto il Paese. La BEI stima che l’implementazione del progetto sosterrà 13.000 posti di lavoro, consolidando ulteriormente l’impegno della BEI nel supportare la crescita economica del territorio.

La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l’istituzione finanziaria di lungo termine dell’Unione Europea ed è di proprietà dei suoi Stati Membri. Eroga finanziamenti a lungo termine per investimenti validi al fine di contribuire agli obiettivi strategici dell’UE. La Banca finanzia progetti in quattro settori prioritari: infrastrutture, innovazione, clima e ambiente, piccole e medie imprese (PMI). Tra il 2019 e il 2022 il Gruppo BEI ha erogato finanziamenti a favore di progetti in Italia per oltre 45 miliardi di euro.

Il programma InvestEU fornisce all’Unione europea un finanziamento cruciale a lungo termine, facendo leva su ingenti fondi pubblici e privati a sostegno di una ripresa sostenibile. Inoltre, contribuisce a mobilitare gli investimenti privati per le priorità politiche dell’UE, come il Green Deal europeo e la transizione digitale. InvestEU riunisce sotto un unico tetto la moltitudine di strumenti finanziari dell’UE precedentemente disponibili per sostenere gli investimenti nell’Unione europea, rendendo il finanziamento di progetti di investimento in Europa più semplice, efficiente e flessibile. Il programma è costituito da tre componenti: il Fondo InvestEU, l’InvestEU Advisory Hub e il Portale InvestEU. Il Fondo InvestEU viene distribuito attraverso partner esecutivi che investiranno in progetti utilizzando la garanzia di bilancio dell’UE di 26,2 miliardi di euro. L’intera garanzia di bilancio sosterrà i progetti di investimento dei partner esecutivi, aumentando la loro capacità di rischio e mobilitando così almeno 372 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi.

Autostrade per l’Italia (ASPI) Il Gruppo Autostrade per l’Italia è tra maggiori concessionari di autostrade a pedaggio in Europa e nel mondo con circa 3.000 km di rete in gestione. ASPI opera nel Paese come operatore integrato di mobilità, anche attraverso le sue società controllate: Amplia per le costruzioni, Movyon per le soluzioni tecnologiche, Tecne per l’ingegneria, Free To X ed Elgea per l’elettrificazione della rete e la produzione di energia rinnovabile. Nel Gruppo lavorano oltre 9.000 persone per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Industriale per una mobilità sempre più sicura e sostenibile.
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