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La Gazzetta ufficiale C 293 del 18 agosto ha pubblicato il Parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sul tema «L’impatto della crisi energetica sull’economia europea»

Il CESE ritiene che l’UE non possa limitarsi a risposte di bilancio emergenziali e debba invece concentrarsi sui cambiamenti strutturali che le consentano di sganciarsi più celermente dai combustibili fossili. Per garantirsi uno sviluppo economico armonioso e competitivo, l’UE ha bisogno di forniture energetiche affidabili, sicure e a prezzi accessibili, con alla base un mercato integrato dell’energia che, oltre ad avere un’ampia quota di energia pulita, sia resiliente e in grado di far fronte a perturbazioni e shock.

L’attuazione del Green Deal, continua il CESE, comprese la transizione verso un’economia neutra in termini di emissioni di carbonio e il mantenimento di un’industria competitiva dell’UE, richiede ingenti investimenti da fonti pubbliche e private. Tuttavia, l’UE non dispone di un quadro a lungo termine che consenta di finanziare in maniera consistente l’attuazione del Green Deal. Il CESE invoca pertanto la creazione di un quadro adeguato al fine di sostenere misure che finanzino la transizione verso un’economia climaticamente neutra in modo semplice ed efficiente.

IL PARERE INTEGRALE DEL CESE IN ITALIANO (PDF)
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La Commissione europea ha erogato nei giorni scorsi 1,5 miliardi di € nell’ambito del pacchetto di assistenza macrofinanziaria+a favore dell’Ucraina, del valore massimo di 18 miliardi di €. Con questo strumento l’UE mira ad aiutare l’Ucraina a colmare il suo fabbisogno di finanziamento immediato, con un sostegno finanziario stabile, prevedibile e consistente nel 2023. Con il pagamento odierno, quest’anno l’Ucraina ha ricevuto finora 12 miliardi di € a titolo dell’assistenza macrofinanziaria+.

Il sostegno aiuterà l’Ucraina a continuare a pagare salari e pensioni e a mantenere in funzione i servizi pubblici essenziali, quali ospedali, scuole e alloggi per le persone ricollocate. Consentirà inoltre all’Ucraina di garantire la stabilità macroeconomica e ripristinare le infrastrutture critiche distrutte dalla Russia durante la guerra di aggressione, quali infrastrutture energetiche, sistemi idrici, reti di trasporto, strade e ponti.

Il pagamento arriva in seguito alla constatazione da parte della Commissione, il 25 luglio, che l’Ucraina ha continuato a compiere progressi soddisfacenti nell’attuare le condizioni concordate e a rispettare gli obblighi di rendicontazione, volti a garantire un uso trasparente ed efficiente dei fondi. In particolare, l’Ucraina ha compiuto importanti progressi nel consolidare la stabilità finanziaria, rafforzare lo Stato di diritto, migliorare il sistema del gas, incoraggiare l’efficienza energetica e promuovere un migliore clima imprenditoriale.

Nel complesso, dall’inizio della guerra, il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione ammonta a 76 miliardi di €. Questa cifra comprende il sostegno finanziario, umanitario, di emergenza e militare all’Ucraina da parte dell’UE, degli Stati membri e delle istituzioni finanziarie europee, nonché le risorse messe a disposizione per aiutare gli Stati membri a soddisfare le esigenze degli ucraini in fuga dalla guerra. Maggiori informazioni sono disponibili in questa scheda informativa.

Il 20 giugno la Commissione ha proposto di istituire un apposito strumento al fine di fornire all’Ucraina un sostegno coerente, prevedibile e flessibile per il periodo 2024-2027, per un importo massimo complessivo di 50 miliardi di €.
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La Commissione europea ha proposto nei giorni scorsi un sostegno finanziario di quasi 455 milioni di euro da parte del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) per fornire assistenza alla Turchia in relazione ai terremoti del febbraio 2023 nonché alla Romania e all’Italia in relazione alle catastrofi naturali che hanno avuto luogo in questi paesi nel 2022.

Il pacchetto di aiuti è così composto:

33,9 milioni di euro saranno destinati alla Romania, a seguito dei danni causati dalla grave siccità nell’estate del 2022.

20,9 milioni di euro all’Italia in relazione ai danni causati dalle alluvioni nelle Marche del settembre 2022.

400 milioni di euro alla Turchia a seguito dei danni causati dai due grandi terremoti del febbraio 2023.

L’assistenza del FSUE coprirà parte dei costi delle operazioni di emergenza e di recupero come la riparazione delle infrastrutture danneggiate, la protezione della popolazione, la messa in sicurezza delle infrastrutture preventive e la protezione del patrimonio culturale, nonché le operazioni di bonifica. Le operazioni di emergenza e recupero possono essere finanziate dal FSUE con effetto retroattivo a partire dal primo giorno della catastrofe.


Una volta approvata la proposta della Commissione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, l’aiuto finanziario finale potrà essere versato in un’unica soluzione al bilancio generale dei paesi richiedenti. Poiché la Turchia è un paese candidato, oltre all’approvazione del Parlamento e del Consiglio, la Commissione firmerà anche un accordo bilaterale con la Turchia che specificherà i dettagli dell’utilizzo dell’assistenza.

Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE)
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“Il Consiglio d’Europa mantiene il suo fermo impegno a favore dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Crimea compresa”, ha evidenziato la segretaria generale Marija Pejčinović Burić rivolgendosi al terzo vertice della Piattaforma Crimea.

Menzionando il suo secondo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nella penisola (che sarà discusso al Comitato dei Ministri nelle prossime settimane), il Segretario Generale ha confermato quanto sia importante la Crimea per l’Organizzazione.

“L’aggressione brutale, illegale e continua della Russia contro l’Ucraina ha peggiorato la situazione. Si sono verificati numerosi casi di molestie, procedimenti giudiziari selettivi e tortura, a dimostrazione di una diffusa negazione dei diritti civili e politici fondamentali. Tra i tanti crimini commessi figura anche il rapimento dei tartari di Crimea e degli ucraini”, ha sottolineato Marija Pejčinović Burić.
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