E-News, climate change, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Eurostat stima che nel 2022 i paesi dell’UE abbiano investito circa 69 miliardi di euro in attività essenziali per fornire servizi di protezione ambientale (EP). Questi servizi includevano impianti di trattamento delle acque reflue, veicoli per il trasporto dei rifiuti, acquisizioni di terreni per creare una riserva naturale o attrezzature più pulite per produrre con meno emissioni inquinanti.

Le informazioni provengono dai dati sui conti delle spese per la protezione dell’ambiente pubblicati da Eurostat a seguito della raccolta dati obbligatoria 2022 secondo i requisiti stabiliti dal regolamento delegato 2022/125 della Commissione.

Circa 44 miliardi di euro (il 65% del totale degli investimenti per la tutela dell’ambiente) sono stati spesi dalle imprese, sia fornitori specializzati di servizi per la tutela dell’ambiente (es. società private che si occupano di raccolta e trattamento dei rifiuti e fognature) sia imprese diverse dai produttori specializzati, che acquistano tecnologie e attrezzature che riducono le pressioni ambientali derivanti dal loro processo di produzione (ad es. attrezzature che riducono le loro emissioni atmosferiche).

Le Amministrazioni pubbliche e il settore non profit rappresentano la restante quota (35%).

La quota degli investimenti per la tutela dell’ambiente sul totale degli investimenti è stata di circa il 2,5% nel 2022. In particolare, la quota degli investimenti per la tutela dell’ambiente sul totale degli investimenti delle imprese è stata del 2,0% e della pubblica amministrazione è stata del 4,8%.

L’importo maggiore degli investimenti è stato relativo alle acque reflue e ai servizi di gestione dei rifiuti. Nel 2022 hanno rappresentato rispettivamente il 44,0% e il 25,7% del totale degli investimenti per la protezione dell’ambiente, mentre il 10,5% è andato alla protezione dell’aria, il 7,8% alla protezione dalle radiazioni, alla R&S ambientale e ad altre attività di protezione dell’ambiente, compresa l’amministrazione ambientale generale e istruzione, il 6,0% alla tutela del suolo e delle acque sotterranee, il 4,4% alla tutela della biodiversità e del paesaggio e il restante 1,6% alla riduzione del rumore.

Per maggiori informazioni

Articolo Eurostat sui conti delle spese per la protezione dell’ambiente

Sezione tematica Eurostat sull’ambiente

Banca dati Eurostat sulle spese per la protezione dell’ambiente

Strumento Eurostat di visualizzazione interattiva del Green Deal europeo
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea rende noto in un comunicato di aver intensificato gli sforzi per affrontare le sfide poste dalla transizione demografica che attende l’UE, istituendo la piattaforma per lo sfruttamento dei talenti e invitando le parti interessate ad aderire a nuovi gruppi di lavoro in materia. Queste azioni contribuiranno a rispondere concretamente a questioni quali la riduzione della popolazione in età lavorativa e l’uscita dei giovani da alcune regioni.

In un contesto di crescenti disparità territoriali e divari tra zone urbane e rurali, la popolazione in età lavorativa dell’UE è complessivamente diminuita di 3,5 milioni di persone tra il 2015 e il 2020 e dovrebbe perdere altri 35 milioni di persone entro il 2050. Ben 82 regioni in 16 Stati membri (che rappresentano quasi il 30 % della popolazione dell’UE) sono duramente colpite da questo calo, nonché da una bassa percentuale di laureati e di diplomati dell’istruzione superiore nonché da una mobilità negativa della loro popolazione di età compresa tra i 15 e i 39 anni, che spesso cade nella cosiddetta “trappola dello sviluppo dei talenti”.

La piattaforma fungerà da punto di riferimento per l’azione dell’UE volta ad affrontare tutte queste sfide demografiche. Attraverso la piattaforma, la Commissione promuoverà eventi e migliori pratiche e garantirà l’accesso all’assistenza tecnica e consulenze per le regioni che ne hanno bisogno, fra le altre cose attraverso un helpdesk dedicato. La piattaforma per lo sfruttamento dei talenti garantirà che le regioni colpite ricevano la consulenza e le informazioni di cui hanno bisogno per elaborare e attuare piani globali e mirati per formare, attrarre e trattenere i talenti.

La Commissione europea ha lanciato anche un invito a manifestare interesseper consentire alle parti interessate a livello europeo, nazionale e regionale di aderire a 4 gruppi di lavoro incentrati sulla sanità, il digitale, la ricerca e l’innovazione e lo sviluppo territoriale. Le persone interessate possono candidarsi fino al 15 settembre. Le informazioni raccolte serviranno a orientare le potenziali azioni delle regioni per combattere la fuga di cervelli e sfruttare i talenti.

Sia la piattaforma che la creazione di gruppi di lavoro costituiscono un seguito concreto alla comunicazione di gennaio sullo sfruttamento dei talenti nelle regioni d’Europa. La Commissione ha presentato le cause e gli effetti delle disparità regionali derivanti dalle sfide demografiche e ha introdotto il meccanismo di incentivazione dei talenti per aiutare le regioni dell’UE colpite dal calo accelerato della loro popolazione in età lavorativa a formare, trattenere e attrarre persone, nonché le capacità e le competenze necessarie per far fronte all’impatto della transizione demografica. Questa importante iniziativa rientra nel quadro dell’Anno europeo delle competenze.
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea continua a sostenere l’Italia nella gestione della migrazione. In considerazione dell’aumento del numero di arrivi via mare registrati in Italia nel 2023 e della particolare frequenza delle situazioni di sovraffollamento presso il punto di crisi di Lampedusa, la Commissione fornirà un sostegno finanziario supplementare di emergenza pari a oltre 14 milioni di € per migliorare le condizioni di accoglienza dei migranti sbarcati nell’isola.Lo annuncia un comunicato della Rappresentanza italiana della Commissione europea.

Il sostegno finanziario della Commissione verrà assegnato all’Organizzazione internazionale per le migrazioni, che opererà in stretto coordinamento con le autorità italiane e con l’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo. Sarà data priorità ai migranti vulnerabili, in particolare ai minori non accompagnati, alle donne incinte, alle donne sole con bambini piccoli e alle persone con disabilità. Laddove necessario si provvederà a coprire le esigenze di base dei beneficiari, quali il vestiario, il cibo e l’assistenza sanitaria di base, nonché a fornire alloggi temporanei.

Saranno garantiti anche trasferimenti sicuri da Lampedusa ad altre strutture di accoglienza in Italia.
0

E-News, coesione, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie


Annunciati i 30 finalisti del concorso REGIOSTARS 2023 per i migliori progetti della politica di coesione dell’UE. 228 candidati hanno partecipato a 6 categorie: “Un’Europa più competitiva e intelligente”, “Europa verde”, “Europa connessa”, “Europa sociale”, “Europa più vicina ai cittadini” e il tema specifico dell’anno 2023 “Anno europeo delle competenze”.

Una giuria indipendente ha selezionato cinque finalisti per categoria tra le 228 candidature pervenute. Tutte le aree geografiche sono rappresentate nell’elenco dei finalisti, tra cui una serie di progetti Interreg. Repubblica Ceca, Polonia, Spagna sono riuscite ad assicurarsi presenze multiple nella lista dei finalisti, ma anche Italia, Francia, Portogallo, Germania, Bulgaria e altri 6 paesi hanno progetti significativi in ​​finale.

Prossimi passi:

14 settembre, con l’avvio della votazione pubblica sulla piattaforma del concorso.

11 ottobre, con la tornata finale di proposte di progetti durante la Settimana delle regioni dell’UE

16 novembre, cerimonia Regiostars e annuncio dei vincitori a Ostrava, Repubblica Ceca.

Maggiori informazioni


I 30 finalisti delle REGIOSTARS 2023
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea ha pubblicato il 18 luglio i risultati di un’indagine Eurobarometro sull’alfabetizzazione finanziaria nell’UE. L’indagine ha analizzato sia le conoscenze finanziarie che il comportamento finanziario (considerati congiuntamente come alfabetizzazione finanziaria) dei cittadini dell’UE. I risultati mostrano che solo il 18 % dei cittadini dell’UE è dotato di un elevato livello di alfabetizzazione finanziaria, il 64 % di un livello medio e il restante 18 % di un livello basso. Esistono tuttavia notevoli differenze tra gli Stati membri. Sono appena quattro infatti gli Stati membri in cui oltre il 25 % delle persone ottiene un punteggio elevato in termini di alfabetizzazione finanziaria: Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Slovenia.

I risultati evidenziano inoltre la necessità che l’educazione finanziaria sia mirata su gruppi particolari, tra cui le donne, i giovani, le persone con redditi più bassi e le persone con livelli di istruzione inferiori, che tendono a essere mediamente meno alfabetizzate sul piano finanziario rispetto ad altri gruppi.

Nel suo piano d’azione per l’Unione dei mercati dei capitalidel settembre 2020, la Commissione ha ribadito che una solida alfabetizzazione finanziaria è al centro del benessere finanziario delle persone. Sulla scorta di tale piano ciò, nel gennaio 2022 la Commissione e l’OCSE hanno elaborato congiuntamente un quadro di competenze finanziarie per gli adulti.

Inoltre, il 23 maggio la Commissione ha adottato una strategia di investimento al dettaglio. L’obiettivo è quello di consentire agli investitori al dettaglio (ossia gli investitori “consumatori”) di prendere decisioni di investimento in linea con le loro esigenze e preferenze, garantendo che siano trattati in modo equo e debitamente tutelati.

Ciò rafforzerà la fiducia degli investitori al dettaglio per investire in sicurezza nel proprio futuro e trarre pieno vantaggio dall’Unione dei mercati dei capitali dell’UE. La strategia imporrà inoltre agli Stati membri di promuovere misure di apprendimento a sostegno dell’educazione finanziaria dei consumatori per quanto concerne gli “investimenti responsabili”. Per maggiori informazioni sui risultati dell’Eurobarometro, si veda qui.

0