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Condizioni di lavoro: la Commissione esorta l’Italia a prevenire l’abuso di contratti a tempo determinato e ad evitare condizioni di lavoro discriminatorie nel settore pubblico La Commissione europea ha deciso il 19 aprile di inviare un parere motivato all’Italia (INFR(2014)4231) per il recepimento non corretto nell’ordinamento nazionale della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, che impone di non discriminare a danno dei lavoratori a tempo determinato e obbliga gli Stati membri a disporre di misure atte a prevenire e sanzionare l’utilizzo abusivo di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato.

La normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico in Italia. Tra questi, insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e del settore operistico, personale degli istituti pubblici di ricerca, lavoratori forestali e volontari dei vigili del fuoco nazionali.

Alcuni di questi lavoratori hanno anche condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, situazione che costituisce una discriminazione e contravviene al diritto dell’Unione. La Commissione ha avviato la procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora alle autorità italiane nel luglio 2019, seguita da una lettera complementare di costituzione in mora nel dicembre 2020.

Sebbene l’Italia abbia fornito spiegazioni sulle proprie norme nazionali, la Commissione le ha ritenute non soddisfacenti e dà ora seguito all’esame con un parere motivato. L’Italia dispone ora di 2 mesi per rimediare alle carenze individuate dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.
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Una nota sul sito del Comitato europeo delle Regioni (CdR) ci avverte che è aperta la registrazione a EuroPCom 2023 . La 14a edizione dell’annuale European Public Communication Conference si svolgerà in formato ibrido nel pomeriggio di lunedì 26 giugno e nella mattinata di martedì 27 giugno 2023.

Con lo slogan “Comunicare la democrazia – Comunicare l’Europa”, esperti di comunicazione a livello locale, regionale, nazionale ed europeo condivideranno le loro migliori pratiche in materia di coinvolgimento dei cittadini, in particolare in vista delle elezioni europee del 2024.

Esamineranno anche come la disinformazione sta influenzando la democrazia e come le soluzioni di dati aperti possono responsabilizzare i cittadini, tra le altre questioni di attualità

La comunità EuroPCom rifletterà sulle principali questioni di rilevanza per il tema della conferenza della Democrazia Europea.

La sessione di apertura si svolgerà nell’emiciclo del Parlamento europeo, mentre il resto del programma segue presso la sede del Comitato europeo delle regioni. Le sessioni di lavoro sono trasmesse via web per i partecipanti online. I partecipanti registrati in loco avranno anche l’opportunità di godere di opportunità di networking ed esplorare il mercato EuroPCom , in cui istituzioni e organizzazioni presenteranno una vasta gamma di progetti entusiasmanti e storie di successo.

Per maggiori dettagli, controllare la sezione del programma e dei contributori sul sito web di EuroPCom 2023.

CLICCA QUI PER LA REGISTRAZIONE.

Le iscrizioni per la partecipazione in loco sono aperte fino al 5 giugno 2023 e per la partecipazione online fino all’inizio dell’evento.
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Il Parlamento europeo ha approvato il 19 aprile in via definitiva una legge che prevede che le aziende potranno vendere nell’UE solo i prodotti il cui fornitore abbia rilasciato una dichiarazione di “diligenza dovuta” (due diligence in inglese) che attesti che il prodotto non proviene da terreni deforestati e non ha contribuito al degrado di foreste, comprese le foreste primarie insostituibili, dopo il 31 dicembre 2020.

Come richiesto dal Parlamento, le imprese dovranno inoltre verificare che tali prodotti siano conformi alla legislazione pertinente del paese di produzione, anche in materia di diritti umani, e che i diritti delle popolazioni indigene interessate siano stati rispettati.

Tra i prodotti interessati dalla nuova normativa vi sono capi di bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia e legno, compresi i prodotti che contengono, sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando questi prodotti (ad esempio cuoio, cioccolato e mobili), come da proposta originale della Commissione. Durante i negoziati, i deputati sono riusciti a far includere anche gomma, carbone, prodotti di carta stampata e una serie di derivati dell’olio di palma.

Su richiesta del PE è stata inoltre ampliata la definizione di degrado forestale, che include ora la conversione delle foreste primarie o rigenerate naturalmente in piantagioni forestali o in altri terreni boschivi.

La Commissione europea classificherà i paesi, o parti di essi, come a basso rischio, rischio standard o alto rischio sulla base di una valutazione obiettiva e trasparente entro 18 mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento. Per i prodotti provenienti da paesi a basso rischio è prevista una procedura di diligenza dovuta semplificata. La percentuale dei controlli sugli operatori è in funzione del livello di rischio del paese: 9% per i paesi ad alto rischio, 3% per i paesi a rischio standard e 1% per i paesi a basso rischio.

Le autorità competenti dell’UE avranno accesso alle informazioni fornite dalle società, come ad esempio le coordinate di geolocalizzazione. Effettueranno inoltre controlli con strumenti di monitoraggio via satellite e analisi del DNA per verificare la provenienza dei prodotti.

Le sanzioni in caso di violazione delle nuove regole prevedono un’ammenda massima pari ad almeno il 4% del fatturato annuo totale nell’UE dell’operatore o commerciante.

Il testo dovrà ora essere approvato formalmente anche dal Consiglio. Sarà poi pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, entrerà in vigore 20 giorni dopo e sarà direttamente applicabile in tutti i Paesi UE.

Secondo una stima dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), tra il 1990 e il 2020, 420 milioni di ettari di foreste — un’area più grande dell’UE — sarebbero stati convertiti da foreste in terreni per uso agricolo. I consumi dell’UE sono responsabili di circa il 10% di questa deforestazione globale. Olio di palma e soia sono responsabili per oltre due terzi della deforestazione.

Nell’ottobre 2020, avvalendosi della sua prerogativa prevista dai trattati, il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta legislativa per porre fine alla deforestazione globale causata dall’UE. L’accordo con i paesi dell’UE sulla nuova legge è stato raggiunto il 6 dicembre 2022.
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Si è aperto il 19 aprile oggi a Bruxelles il primo “Projectathon” previsto dal piano di sviluppo del sistema OOTS (once Only Technical System – sistema tecnico ‘una tantum’).

Lo rende noto il sito del Dipartimento per le Politiche Europee.

Il sistema OOTS favorisce il principio “una tantum” o “once only”, secondo il quale i cittadini e le imprese forniranno soltanto una volta i propri dati alle autorità pubbliche e queste ultime potranno dialogare, scambiandosi, su richiesta dell’utente, dati e documenti ufficiali.

Il primo Projectathon, che si chiude venerdì 21 aprile, è un evento in cui la connessione di diversi sistemi consente di eseguire una maratona di interoperabilità ‘peer-to-peer’ e test di conformità in un ambiente strutturato per diversi giorni. I test sono supervisionati e verificati da esperti neutrali che fungono da supervisori.

La Commissione ha organizzato tre Projectathon nel 2023: oltre a quello di aprile, altri due sono previsti a giugno e ottobre, in vista della scadenza del 12 dicembre 2023 – prevista dal Regolamento 1724/2018 – per il lancio del sistema OOTS.

L’Italia, sottolinea il Dipartimento, che partecipa sempre attivamente ai lavori per lo sviluppo dello Sportello Digitale Unico, garantirà anche questa volta la propria presenza con una nutrita delegazione di tecnici e sviluppatori di AgID e di suoi fornitori.
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