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Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato nei giorni scorsi un nuovo regolamento che salvaguarderà la libertà e il pluralismo dei media e l’indipendenza editoriale nell’UE.

La legge europea per la libertà dei media (EMFA) istituirà un quadro comune per i servizi di media nell’ambito del mercato interno dell’UE e introdurrà misure volte a proteggere i giornalisti e i fornitori di servizi di media da ingerenze politiche, rendendo nel contempo più agevole per loro operare attraverso le frontiere interne dell’UE.

Le nuove norme garantiranno il diritto dei cittadini di accedere a informazioni libere e pluralistiche e definiranno la responsabilità degli Stati membri di fornire le condizioni e il quadro adeguati per proteggerle.

Il regolamento, sottolinea il comunicato del Consiglio, risponde alle preoccupazioni crescenti nell’UE in merito alla politicizzazione dei media e alla mancanza di trasparenza della proprietà dei media e dell’allocazione di fondi per la pubblicità statale ai fornitori di servizi di media. Mira a porre in atto garanzie per combattere le ingerenze politiche nelle decisioni editoriali per i fornitori di media di servizio sia pubblico che privato, proteggere i giornalisti e le loro fonti e garantire la libertà e il pluralismo dei media.

L’EMFA si basa sulle disposizioni della direttiva sui servizi di media audiovisivi (direttiva AVMS) del 2018. In particolare, introduce un nuovo comitato europeo per i servizi di media in sostituzione del gruppo dei regolatori (ERGA) istituito dalla direttiva. Il comitato sarà composto dalle autorità nazionali per i media, fornirà consulenza e sostegno alla Commissione e promuoverà un’applicazione coerente delle disposizioni fondamentali del nuovo regolamento EMFA e della direttiva AVMS in tutti gli Stati membri, anche fornendo pareri e aiutando la Commissione a elaborare orientamenti.

Il regolamento sarà ora firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.

Legge europea per la libertà dei media – testo del regolamento

Libertà dei media nell’UE (informazioni generali)
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La Commissione europea ha pubblicato il 5 luglio la sua quarta relazione annuale sullo Stato di diritto, prendendo il polso della situazione dello Stato di diritto in ciascuno Stato membro.

Sebbene in alcuni Stati membri dell’UE permangano preoccupazioni sullo Stato di diritto, la relazione è diventata un fattore chiave per il cambiamento e riforme positive. In effetti, il 65% delle raccomandazioni dell’anno scorso è stato accolto, in tutto o in parte, scrive la Commissione.

Ciò dimostra che negli Stati membri sono in corso importanti sforzi per dare seguito alle raccomandazioni dell’anno precedente. Dato che le riforme per migliorare il quadro dello Stato di diritto richiedono tempo, ciò riflette uno sviluppo significativo nell’arco di un solo anno. Allo stesso tempo, in alcuni Stati membri permangono preoccupazioni sistemiche.

Il pacchetto comprende una comunicazione che esamina la situazione nell’UE nel suo insieme e 27 capitoli nazionali che esaminano gli sviluppi significativi in ​​ogni Stato membro dal luglio 2022. La relazione comprende una valutazione delle raccomandazioni dell’anno scorso e fornisce nuovamente raccomandazioni specifiche agli Stati membri.

Il rapporto copre quattro pilastri: i sistemi giudiziari nazionali, i quadri anticorruzione, il pluralismo dei media e altri controlli ed equilibri istituzionali.

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