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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 230 del 30 giugno pubblica l’ Invito a presentare domande di contributi CONTRIBUTI AI PARTITI POLITICI EUROPEI

L’obiettivo del presente invito è quello di sollecitare i partiti politici europei registrati a presentare domande di finanziamento a titolo del bilancio dell’Unione («domande di finanziamento») e a determinare la natura delle spese rimborsabili.

La finalità del finanziamento è quella di sostenere le attività e gli obiettivi statutari del partito politico europeo beneficiario nell’esercizio finanziario che va dal 1o gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, conformemente ai termini e alle condizioni stabiliti nell’accordo di contributo concluso tra il suddetto partito politico europeo e il Parlamento europeo.

Il contributo assume la forma di rimborso di una percentuale delle spese rimborsabili effettivamente sostenute. L’importo massimo erogato dal Parlamento europeo al beneficiario non deve superare né il 90 % delle spese rimborsabili indicate nel bilancio di previsione né il 90 % delle spese rimborsabili effettivamente sostenute.

L’INVITO COMPLETO IN ITALIANO (PDF)
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La Commissione europea ha adottato il 30 marzo il terzo programma di lavoro annuale nell’ambito del Fondo europeo per la difesa (FES), assegnando 1,2 miliardi di EUR a progetti collaborativi di ricerca e sviluppo nel settore della difesa.Lo annuncia la Commissione europea in un comunicato.

Con questo nuovo programma di lavoro, la Commissione sblocca nuovi finanziamenti per progetti di difesa per sviluppare congiuntamente capacità e tecnologie di difesa strategica. Introduce inoltre una serie di nuove misure per promuovere l’innovazione nel settore della difesa nell’ambito del Programma europeo per l’innovazione della difesa (EUDIS).

Il FES contribuirà a ridurre la frammentazione degli investimenti nello sviluppo delle capacità di difesa europee. Migliorerà inoltre la competitività industriale e promuoverà l’interoperabilità in tutta Europa. Con l’adozione di questo programma di lavoro, la Commissione avrà investito oltre 3 miliardi di EUR dall’entrata in applicazione del regolamento FES nel maggio 2021.

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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C101 del 17 marzo informa che Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione convengono, fatte salve le prerogative dell’autorità di bilancio nel quadro della procedura di bilancio annuale, che il finanziamento del programma dell’Unione per una connettività sicura per il periodo 2023-2027 sarà indicativamente coperto negli anni 2023-2027 come segue:

— “200 milioni di EUR provenienti dai margini non assegnati della rubrica 1 e della rubrica 5;

— 1 450 milioni di EUR provenienti dai contributi a titolo della rubrica 1, della rubrica 5 e della rubrica 6″.
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Poiché le esigenze umanitarie continuano ad aumentare a livello globale, l’UE mantiene il suo impegno a sostenere i bisognosi adottando il suo bilancio umanitario annuale iniziale di 1,7 miliardi di EUR per il 2023. Lo comunica la Commissione europea in una nota stampa.

Le crisi umanitarie indotte dall’uomo, scrive Bruxelles, “”risultanti da guerre con violazioni spesso diffuse del diritto internazionale umanitario, conflitti o esplosioni di violenza sono la principale fonte di bisogni umanitari nel mondo. L’assistenza umanitaria dell’UE aiuta milioni di persone vulnerabili, compresi gli sfollati forzati o le popolazioni intrappolate, nonché le comunità di accoglienza. Le esigenze derivanti da tali crisi sono spesso ulteriormente esacerbate da disastri innescati da calamità naturali, come la siccità o le inondazioni, alimentate dai cambiamenti climatici”.

Gli aiuti umanitari dell’UE nel 2023 saranno assegnati come segue:

207,8 milioni di euro saranno destinati all’Europa sudorientale e al vicinato europeo, affrontando principalmente le conseguenze della guerra di aggressione della Russia in Ucraina, oltre a finanziare progetti per le esigenze in corso nei Balcani occidentali, nel Caucaso e gli effetti della crisi siriana in Turchia.

181,5 milioni di € sosterranno le persone colpite da conflitti, insicurezza, sfollamenti forzati e shock climatici nel Sahel (Burkina Faso, Mali, Mauritania e Niger), nella Repubblica centrafricana e nel bacino del Lago Ciad (Ciad, Camerun e Nigeria), che si traducono in sfollamenti su larga scala, interruzione dei mezzi di sussistenza e mancanza di accesso ai servizi di base.

330,7 milioni di € sono destinati a programmi nell’Africa orientale e australe per rispondere alle esigenze delle persone colpite da un conflitto a lungo termine nella Repubblica democratica del Congo e degli sfollati a causa dei cambiamenti climatici e dei conflitti armati in Sudan, Sud Sudan, Uganda e Corno del Africa (Gibuti, Etiopia e Kenya).

382,2 milioni di euro di finanziamenti umanitari dell’UE saranno stanziati in Medio Oriente e Nord Africa per affrontare la crisi regionale in corso in Yemen, Siria e nei paesi limitrofi, nonché la situazione critica dei rifugiati saharawi.

237 milioni di euro di assistenza umanitaria aiuteranno le popolazioni più vulnerabili in Asia e America latina. In Asia, il finanziamento affronterà le crisi dell’Afghanistan e dei Rohingya (Bangladesh e Myanmar) nonché l’impatto del cambiamento climatico nella regione. In America latina e nei Caraibi l’UE continuerà a sostenere l’impatto della crisi in Venezuela, le conseguenze umanitarie dei conflitti armati in Colombia e la violenza dilagante ad Haiti, in America centrale e in Messico.

141,5 milioni di euro saranno utilizzati per rispondere alle emergenze improvvise nel 2023

122 milioni di euro sono riservati a crisi umanitarie impreviste che possono verificarsi nel corso dell’anno. 108,2 milioni di euro saranno impegnati per attività orizzontali, progetti innovativi e iniziative politiche.

Poiché il cambiamento climatico sta aumentando la vulnerabilità delle comunità alle crisi umanitarie, i finanziamenti serviranno anche a coloro che si trovano nei paesi soggetti a disastri per prepararsi meglio a vari pericoli naturali, come inondazioni, incendi boschivi, terremoti e cicloni.
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