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La Commissione europea ha celebrato il 17 maggio la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia, la bifobia e l’interfobia (IDAHOBIT), che sensibilizza al problema della discriminazione e della violenza che le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non binarie, intersessuali e queer (LGBTIQ) continuano a subire. La bandiera arcobaleno è stata esposta nella sede centrale della Commissione europea a Bruxelles e negli uffici della Commissione in tutta Europa, come simbolo della lotta contro l’odio e la discriminazione.

Nell’aprile 2023 la Commissione europea ha pubblicato una relazione sull’attuazione della sua strategia per l’uguaglianza LGBTIQ 2020-2025, in cui valuta i progressi compiuti finora. Dalla relazione emerge che la strategia ha contribuito ad accrescere l’interesse degli Stati membri dell’UE per le politiche in materia di uguaglianza delle persone LGBTIQ istituendo nuovi forum di dialogo, e a integrare l’uguaglianza delle persone LGBTIQ nelle politiche, nella legislazione e nei programmi di finanziamento dell’UE. Oltre 100 progetti volti a promuovere l’uguaglianza delle persone LGBTIQ hanno ricevuto finanziamenti dell’UE nell’ambito del programma Erasmus+, del Corpo europeo di solidarietà e del programma “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori” (CERV).
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Gli Stati europei devono prestare attenzione alle specifiche sfide che affrontano i richiedenti asilo LGBTI in fuga dalla guerra, hanno dichiarato la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić, l’attuale Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale italiano Luigi Di Maio e il futuro Presidente del Comitato dei Ministri e Ministro degli Affari esteri irlandese Simon Coveney, in vista della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia (IDAHOT) il 17 maggio.

Lo rende noto un comunicato stampa del Consiglio d’Europa.

“In Europa, siamo ancora lontani dalla completa inclusione delle persone LGBTI, che continuano ad affrontare discriminazioni, stigmatizzazioni e anche violenze. I conflitti armati aggravano la vulnerabilità delle persone LGBTI e le espongono a ulteriori rischi e abusi”.

“Dobbiamo occuparci di tutte le persone che fuggono dagli orrori della guerra. In linea con la Raccomandazione del Consiglio d’Europa sulle misure per combattere la discriminazione basata su orientamento sessuale o identità di genere, invitiamo gli Stati europei a dimostrare solidarietà verso tutte le persone che cercano rifugio nel loro territorio, comprese le persone LGBTI, per proteggerle e provvedere alle loro esigenze specifiche”.

Secondo organizzazioni della società civile, le specifiche sfide che affrontano le persone LGBTI in Ucraina, come anche quelle che fuggono dal conflitto e richiedono asilo, includono l’assenza di documenti di identificazione che corrispondano alla loro identità di genere, il rischio di essere bersagli di omofobia e transfobia da parte del personale dei punti di controllo interni e internazionali, il rischio di molestie nei centri di accoglienza di massa, difficoltà per le persone transessuali e intersessuali di portare avanti le cure ormonali o altri trattamenti medici nei paesi ospitanti e il rischio di discriminazione nell’ottenere accesso a rifugi sicuri e alloggi a lungo termine in quanto famiglie o coppie dello stesso sesso.

Il tema dell’IDAHOT di quest’anno è “Il nostro corpo, la nostra vita, le nostre scelte”.
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