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Il più grande programma di mobilità culturale dell’UE, “Culture Moves Europe”, ha pubblicato il 2 ottobre un nuovo invito a candidarsi per la mobilità individuale. L’invito è rivolto ad artisti e professionisti della cultura di età non inferiore a 18 anni che siano legalmente residenti in uno dei 40 paesi aderenti al programma Europa creativa e che operino nei seguenti settori: arti dello spettacolo, arti visive, musica, patrimonio culturale, architettura, design, moda e letteratura. È possibile candidarsi fino al 31 maggio 2024.

Il programma offre borse di mobilità che contribuiscono alle spese di viaggio e di soggiorno, integrabili con un sostegno finanziario supplementare volto a promuovere una partecipazione più diversificata delle persone che incontrano ostacoli nella mobilità internazionale. Un sostegno finanziario più cospicuo viene offerto a coloro che viaggiano in modo sostenibile, ai genitori di bambini piccoli o a chi necessita di un visto. Gli artisti con disabilità sono particolarmente incoraggiati a candidarsi, in quanto Culture Moves Europe offre un sostegno speciale a copertura dei costi aggiuntivi che possono derivare dalla disabilità, per consentire loro di partecipare a progetti transfrontalieri.

Ad un anno dall’avvio, Culture Moves Europe ha già sostenuto oltre 1 800 beneficiari che scelgono di collaborare con partner internazionali in un altro paese di Europa creativa, dalla Norvegia alla Tunisia e dal Portogallo all’Armenia, per realizzare i loro progetti culturali. I candidati che non sono stati selezionati nel primo ciclo di inviti possono candidarsi nuovamente. Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina dedicata.
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Un nuovo rapporto del Consiglio d’Europa intitolato Free to Create: Artistic Freedom in Europe (Liberi di creare: libertà artistica in Europa esamina le sfide che gli artisti e gli operatori culturali europei affrontano nella pratica del loro diritto alla libertà di espressione artistica. Tali sfide vanno da leggi che limitano la libertà creativa, attacchi da parte di gruppi non governativi e minacce online, fino a pressioni “nascoste” che contribuiscono all’autocensura.

La libertà artistica è un diritto umano fondamentale che richiede protezione e recentemente ha subito un peggioramento a causa di diverse sfide, come l’estremismo politico, il collasso economico, una pandemia globale, le minacce provenienti dalla digitalizzazione, un’emergente catastrofe ambientale e il ritorno della guerra in Europa, tutte crisi che hanno un importante impatto sui diritti umani dell’intera società.

Questa panoramica completa riflette il lavoro svolto dal Consiglio d’Europa, da altre organizzazioni intergovernative internazionali che promuovono la libertà di espressione e i diritti umani e da organizzazioni non governative, della società civile e culturali che si occupano dei diritti degli artisti e dei diritti culturali, nonché delle esperienze e delle opinioni degli artisti. Si conclude con delle raccomandazioni su cosa possono fare le istituzioni internazionali, il settore culturale e gli artisti stessi per proteggere la libertà artistica.

Il Manifesto sulla libertà di espressione dell’arte e della cultura nell’era digitale è stato lanciato il 10 novembre 2020, redatto dal Comitato direttivo per la cultura, il patrimonio e il paesaggio (CDCPP) come contributo al 70° anniversario della Convezione europea dei diritti dell’uomo e in risposta alle preoccupazioni sui vari e continui attacchi alla libertà di espressione artistica in Europa, nonché come promemoria e incoraggiamento per gli Stati membri a difendere e proteggere questo diritto.

Il lancio del Manifesto è stato accompagnato da una mostra online di opere realizzate da artisti provenienti dagli Stati membri del Consiglio d’Europa, “Liberi di creare, Creare per essere liberi”, una riflessione sulla libertà artistica.
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