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Violenza contro le donne e violenza domestica: importanti novità dall’Europa

La Commissione europea ha proposto norme a livello dell’UE per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica. La proposta di direttiva criminalizzerà lo stupro basato sulla mancanza di consenso, le mutilazioni genitali femminili e la violenza informatica, che include: condivisione non consensuale di immagini intime; stalking informatico; molestie informatiche; e cyber incitamento alla violenza o all’odio.

Le nuove regole rafforzano inoltre l’accesso delle vittime alla giustizia e incoraggiano gli Stati membri ad attuare un meccanismo di sportello unico, il che significa che tutti i servizi di supporto e protezione sarebbero ubicati nello stesso luogo.

Le vittime dovrebbero poter chiedere un risarcimento nel corso del procedimento penale. La proposta richiede anche una protezione e un sostegno adeguati e specializzati, ad esempio attraverso linee di assistenza gratuite e centri di crisi per stupri. Prevede inoltre un sostegno mirato a gruppi con bisogni specifici o a rischio, comprese le donne in fuga dai conflitti armati.

Gli elementi chiave delle nuove regole proposte:

Criminalizzazione di stupri, mutilazioni genitali femminili e violenza informatica La Commissione propone di criminalizzare i seguenti reati in tutta l’UE: (i) stupro basato sulla mancanza di consenso; (ii) Mutilazioni Genitali Femminili (MGF); (iii) cyberstalking; (iv) condivisione non consensuale di immagini intime; (v) molestie informatiche; e (vi) incitamento informatico all’odio o alla violenza.

La proposta integra il Digital Services Act (DSA) rendendolo operativo definendo contenuti online illegali legati alla violenza informatica. Consentirà inoltre a procedimenti giudiziari rapidi di rimuovere rapidamente i contenuti online pertinenti.

Procedure sicure di segnalazione e valutazione dei rischi La proposta affronta la sottostima della violenza contro le donne che esiste ancora oggi. Introduce nuovi modi per denunciare atti di violenza, che sono sensibili al genere, più sicuri, più facili, più accessibili – anche online – e a misura di bambino. I professionisti, come gli operatori sanitari o gli psichiatri, non sarebbero più ostacolati dai regimi di riservatezza a segnalare qualsiasi ragionevole sospetto di un rischio imminente di gravi danni fisici. Le autorità sarebbero inoltre obbligate a condurre valutazioni dei rischi individuali quando la vittima entra per la prima volta in contatto, per valutare il rischio rappresentato dall’autore del reato. Su questa base, le autorità dovrebbero fornire protezione immediata attraverso blocchi di emergenza o ordini di protezione.

Rispetto della privacy delle vittime nei procedimenti giudiziari e diritto al risarcimento La Commissione propone che le prove o le domande relative alla vita privata delle vittime, in particolare alla loro storia sessuale, possano essere utilizzate solo quando strettamente necessario. Le vittime avrebbero il diritto di chiedere il pieno risarcimento dai trasgressori per i danni, compresi i costi dell’assistenza sanitaria, dei servizi di supporto, del mancato guadagno, dei danni fisici e psicologici. Dovrebbero anche essere in grado di ottenere un risarcimento nel corso di un procedimento penale.

Sostegno alle vittime attraverso linee di assistenza e centri di crisi per stupri Per rispondere alle esigenze molto specifiche delle vittime di violenza sessuale, la Commissione propone che gli Stati membri forniscano servizi dedicati, compresi i centri di crisi per stupri. Le vittime a maggior rischio di violenza, comprese le donne in fuga da conflitti armati, dovrebbero ricevere un sostegno mirato dagli Stati membri. La linea di assistenza nazionale a sostegno delle vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica dovrebbe essere disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tutto l’anno, ed essere gratuita. Quando una vittima è un minore, le autorità dovrebbero fornire un sostegno adeguato all’età nell’interesse superiore del minore. Le vittime della violenza informatica avranno anche diritto a un sostegno adeguato, compresi consigli su come richiedere assistenza legale e come rimuovere i contenuti online. In caso di molestie sessuali sul lavoro, dovrebbero essere messi a disposizione delle vittime e dei datori di lavoro servizi di consulenza esterna.

Migliore coordinamento e cooperazione
Gli Stati membri dovrebbero scambiarsi le migliori pratiche e consultarsi nei procedimenti penali, anche tramite Eurojust e la rete giudiziaria europea. Per monitorare i progressi e monitorare la situazione in tutti gli Stati membri, la Commissione propone inoltre l’obbligo per gli Stati membri di raccogliere dati sulla violenza contro le donne e sulla violenza domestica da inserire in un’indagine a livello dell’UE ogni cinque anni.

Per maggiori informazioni

Proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica

Scheda informativa sulla promozione dell’uguaglianza di genere

Domande e risposte sulla proposta della Commissione per una direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica

Rapporto 2022 sull’uguaglianza di genere nell’UE

Pagina web sulla fine della violenza di genere

Pagina web sulla strategia per l’uguaglianza di genere

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