Violenza contro donne, PE: “UE ratifichi la Convenzione di Istanbul”

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Il Parlamento europeo ha chiesto il 15 febbraio che l’Unione europea ratifichi la Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, in linea con un parere della Corte di giustizia del 2021.

Il testo afferma che la Convenzione di Istanbul rimane lo standard internazionale e uno strumento chiave per sradicare la violenza di genere, compresa la violenza domestica. il PE condanna fermamente i tentativi di alcuni Stati membri di revocare le misure già adottate nell’applicazione della Convenzione di Istanbul e li invitano ad attuarla pienamente.

l’Assemblea di Strasburgo condanna il contraccolpo contro l’uguaglianza di genere, i diritti delle donne e la Convenzione di Istanbul in alcuni Stati membri, ad esempio in Polonia, dove il governo sta cercando di ritirarsi dalla Convenzione e ha introdotto un divieto de facto dell’aborto. Chiede alle autorità nazionali di lottare contro la disinformazione sulla Convenzione.

Sei anni dopo che l’UE ha firmato la Convenzione, non l’ha ancora ratificata a causa del rifiuto di alcuni Stati membri. Tuttavia, il parere della Corte di giustizia dell’UE del 6 ottobre 2021 ha affermato che l’Unione europea può ratificare la Convenzione di Istanbul senza l’accordo di tutti gli Stati membri.

L’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul non esonera gli Stati membri dal ratificarla essi stessi, afferma il PE, che esorta i restanti sei paesi – Bulgaria, Cechia, Ungheria, Lettonia, Lituania e Slovacchia – a ratificare la Convenzione senza indugio.

La giustizia penale dovrebbe essere solo una parte di una risposta globale alla violenza di genere, affermano i deputati europei. La risposta dell’UE dovrebbe comprendere anche la prevenzione, la protezione e l’azione penale. Gli Stati membri dovrebbero garantire formazione, procedure e linee guida sensibili al genere, nonché misure di sostegno e protezione specialistiche con un approccio incentrato sulle vittime per tutti i professionisti coinvolti, comprese le forze dell’ordine, la magistratura e i pubblici ministeri.

Una donna su tre nell’UE, circa 62 milioni di donne, ha subito violenze fisiche e/o sessuali e più della metà delle donne (55%) nell’UE ha subito molestie sessuali almeno una volta dall’età di 15 anni.

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