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UE: Italia non rispetta regolamento su diffusione contenuti terroristici online

La Commissione europea ha deciso il 26 gennaio di inviare lettere di costituzione in mora a 22 Stati membri, tra i quali l’Italia, per non aver rispettato determinati obblighi previsti dal regolamento sulla diffusione di contenuti terroristici online, quali: l’obbligo di designare l’autorità o le autorità responsabili dell’emissione degli ordini di rimozione e di notificare tali autorità alla Commissione; nominare un punto di contatto pubblico e stabilire regole e misure in materia di sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi di legge.

Lo rende noto la Commissione europea attraverso un comunicato.
La continua presenza di contenuti terroristici sul web, sottolinea la Commissione europea, rappresenta un grave rischio per i cittadini e per la società in generale. I terroristi abusano di Internet per diffondere i loro messaggi per intimidire, radicalizzare, reclutare e facilitare la realizzazione di attacchi terroristici. I recenti attacchi terroristici perpetrati sul territorio dell’UE, come quello perpetrato più di recente a Bratislava il 12 ottobre 2022, ricordano chiaramente come i contenuti terroristici online svolgano un ruolo nella pianificazione e nell’esecuzione di tali attacchi. Per affrontare questa minaccia, la Commissione europea ha presentato una serie di misure e iniziative volontarie e legislative per aiutare a mitigare la minaccia terroristica.

Il regolamento sui contenuti terroristici online (regolamento TCO) fornisce un quadro giuridico per garantire che i prestatori di servizi di hosting, che mettono a disposizione del pubblico i contenuti degli utenti, affrontino l’uso improprio dei loro servizi per la diffusione di contenuti terroristici online.

Il regolamento TCO si applica a partire dal 7 giugno 2022. I prestatori di servizi di hosting sono tenuti a rimuovere i contenuti terroristici dopo aver ricevuto un ordine di rimozione dalle autorità degli Stati membri entro un’ora e ad adottare misure quando le loro piattaforme sono esposte a contenuti terroristici.

Il regolamento TCO si applica a tutti i fornitori di servizi di hosting che offrono servizi all’interno dell’UE, compresi i fornitori di social media, servizi di condivisione di video, immagini e audio. Il regolamento richiede misure specifiche da parte di tali fornitori che sono esposti a contenuti terroristici, prevede sanzioni per le violazioni e include forti salvaguardie per proteggere i diritti fondamentali, in particolare la libertà di espressione e di informazione. Contiene inoltre requisiti chiari per il compenso degli utenti nonché relazioni annuali sulla trasparenza da parte dei prestatori di servizi di hosting e delle autorità nazionali competenti.

Il regolamento TCO impone agli Stati membri di nominare un’autorità responsabile, dotata di poteri e risorse adeguate, compreso un punto di contatto. Gli Stati membri devono garantire che siano disponibili sanzioni per far fronte alle violazioni da parte dei prestatori di servizi di hosting dei loro obblighi ai sensi del regolamento TCO; le sanzioni pecuniarie possono arrivare fino al 4% del fatturato globale del fornitore di servizi di hosting. Gli Stati membri devono comunicare alla Commissione le misure adottate per adempiere a tali obblighi di designare le autorità competenti e prevedere norme in materia di sanzioni. In assenza di un solido quadro di applicazione, l’obiettivo del regolamento TCO sarebbe compromesso. La decisione odierna intende garantire che gli Stati membri interessati adeguino quanto prima le loro norme nazionali alla legislazione dell’UE.

Gli Stati membri interessati dispongono ora di due mesi per rispondere e affrontare le carenze segnalate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione può decidere di emettere un parere motivato.

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