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UE: in aumento esportazione di rifiuti pericolosi

La Commissione europea, sul sito della Rappresentanza italiana, informa di aver pubblicato il 20 marzo la relazione di attuazione del regolamento sulla spedizione di rifiuti per il periodo 2016-2019, che riporta dati e analisi sul controllo delle spedizioni di rifiuti nell’UE e verso paesi terzi.

La relazione dimostra due tendenze principali.
Innanzitutto, la quantità totale di rifiuti pericolosi spediti all’interno e al di fuori dell’UE è più che raddoppiata, passando da 3,9 milioni di tonnellate nel 2001 a 8,1 milioni di tonnellate nel 2019, nonostante la quantità di rifiuti segnalati sia rimasta stabile durante il periodo preso in considerazione dalla relazione. La grande maggioranza di queste spedizioni avviene entro i confini dell’UE e il volume limitato esportato dall’UE verso paesi terzi riguarda paesi dell’OCSE. In secondo luogo, aumentano le spedizioni illegali individuate dalle ispezioni degli Stati membri.

Ogni tre anni la Commissione stila queste relazioni, basandosi sulle relazioni fornite dagli Stati membri sull’attuazione della convenzione di Basilea sui rifiuti pericolosi, cui l’UE aderisce. Le considerazioni sostengono le conclusioni della valutazione della normativa in vigore, pubblicata dalla Commissione nel gennaio 2020, che ha portato alla proposta della Commissione di rivedere le regole attuali sulle spedizioni di rifiuti. La proposta, in fase di discussione al Parlamento e al Consiglio europeo, ha tre obiettivi principali:
far sì che l’UE non esporti in paesi terzi i propri problemi legati ai rifiuti,
facilitare il trasporto dei rifiuti a fini di riciclo e riuso nell’UE, e
fronteggiare meglio le spedizioni illegali di rifiuti.

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