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UE-Africa, futuro in comune

Il futuro dell’Europa è il futuro dell’Africa.
Il futuro dell’Africa è il futuro dell’Europa

Il futuro dell’Europa è il futuro dell’Africa. Il futuro dell’Africa è il futuro dell’Europa. Senza questa consapevolezza non faremo passi avanti per far fronte alle speranze dei nostri cittadini, né raggiungeremo gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Pertanto, dobbiamo esaminare le questioni che devono essere affrontate per accelerare lo sviluppo sostenibile reciproco, basandosi su valori e impegni condivisi”.

Lo ha detto oggi a Bruxelles Stefano Bonaccini (nella foto, al centro) , Presidente dell’AICCRE e del CCRE, nel corso di una riunione  ospitata dal Comitato delle regioni e dei poteri locali (CdR) nell’ambito della quinta edizione delle “Assise della cooperazione decentralizzata” .
La riunione, organizzata da CCRE, PLATFORMA e UCLG-Africa (United Cities and Local Governments),   è stata finalizzata a fissare le prospettive politiche e le priorità per il forum dei governi locale dell’Africa-Europa,  che si svolgerà il 27 novembre ad Abidjan, in Costa d’Avorio.  “Siamo qui, ha continuato Bonaccini, perché stiamo preparando il primo forum dei governi dell’Unione africana e dell’Unione europea che si terrà ad Abidjan.

Questo Forum sarà organizzato per portare successivamente  al V vertice UE-Africa una strategia comune di cooperazione. È importante che l’UE e l’UA ascoltino una varietà di parti interessate e noi rappresentiamo il collegamento, finora assente, tra i cittadini ed i loro governi centrali: i livelli locali e regionali di governo”.

     “Oggi cominceremo  a lavorare per fare  in modo che i  messaggi degli enti locali e regionali ai capi degli Stati dell’UE e dell’AU  non siano trascurati in una prospettiva di  strategia comune”, ha sottolineato il Presidente.  Meglio ancora: “occorre progettare insieme a tutti i soggetti interessati per azioni congiunte verso obiettivi condivisi. L’Europa dovrebbe garantire un passaggio sicuro nel suo continente alle persone che fuggono dai loro paesi. La gestione degli spostamenti umani in Europa è stata dolorosamente improduttiva”, ha denunciato Bonaccini.
Questa competenza chiave degli Stati nazionali in Europa e in Africa “ha impatti molto concreti sulle nostre comunità locali e sul nostro lavoro come amministratori locali: esaurisce energie e parte del potenziale sviluppo nelle comunità di origine dei migranti, mette l’accento sulle risorse pubbliche nelle comunità di transito e di destinazione di cui, non dimentichiamo, la maggior parte sono in Africa e nel Medio Oriente”.
Dovremmo lavorare insieme per massimizzare i vantaggi di sviluppo della migrazione, sia in Africa che in Europa. “In secondo luogo occorre affrontare il tema dell’importanza di stimolare lo sviluppo economico locale. Durante il Vertice UE-Africa, l’UE presenterà un piano per promuovere investimenti privati in Africa, che non dovrebbe trascurare il ruolo strategico che i governi locali dovrebbero svolgere nello sviluppo locale e nell’attuazione degli SDG’s dell’Agenda 2030”, ha evidenziato il Presidente del CCRE.

Mentre il contesto richiederà soluzioni diverse, “sono simili le sfide che i governi locali affrontano in questa economia globalizzata. Possiamo e dobbiamo imparare gli uni dagli altri. Creare opportunità e speranze per i nostri giovani è un’altra sfida condivisa. I giovani assumono un ruolo particolarmente centrale per lo sviluppo sostenibile e per creare opportunità di scambio tra comunità e continenti”. Infine, tra le sfide globali, ha messo in evidenza Bonaccini , “il cambiamento climatico è probabilmente il più impegnativo per i governi locali e regionali di tutto il mondo: dobbiamo affrontare l’emergenza mentre pianifichiamo lo sviluppo urbano e rurale sostenibile. Abbiamo molti esempi di governi locali europei e africani che condividono esperienze ed elaborano piani climatici comuni. Chiaramente non siamo qui solo per attuare ciò che decidono i capi di Stato. I governi locali sono i primi fornitori di servizi pubblici e pertanto hanno bisogno dei mezzi per farlo”. Ma siamo anche le parti politiche interessate, con un mandato politico e democratico per governare i nostri territori: “ciò significa che siamo un partner nella progettazione di politiche pubbliche a tutti i livelli di governo”.

La nostra più forte rivendicazione verso il Vertice di Abidjan, ha annunciato il Presidente “dovrebbe dunque essere la creazione di un Forum dedicato ai dialoghi politici che accompagnino gli strumenti  a sostegno delle azioni del governo locale e regionale sul territorio. È un’occasione per intraprendere un passo avanti nei rapporti tra i governi locali in Africa ed  in Europa”. La tradizionale cooperazione decentrata sta rapidamente evolvendo:  “PLATFORMA sta lavorando duramente e quotidianamente per alimentare il processo di riflessione e revisione di come ci si impegna a livello internazionale tra governi subnazionali. Uno degli assi chiave è che l’azione internazionale dei governi locali deve essere anche politica”.
La ratifica e la successiva attuazione della Carta africana sui Valori e i Principi della Decentralizzazione, della Governance Locale e dello Sviluppo Locale nel contesto dell’Unione africana dovrebbe innescare una riflessione in Europa sull’autonomia locale e sulla sussidiarietà – un principio che, insistiamo, è uno dei pilastri e roccaforti del progetto di Unione europea, ma che non possiamo dare per scontato”, ha ammonito Bonaccini.
La Commissione europea ed il External Action Service Joint Communication sul tema “Un nuovo impulso per il partenariato Africa-UE” sottolinea che la  cooperazione politica deve avvenire a tutti i livelli, richiama al principio di sussidiarietà e riconosce che il dialogo con altri attori, ivi compresi gli enti locali, esige un rinnovato sforzo.
Si impegna a “dialogare con tutti questi attori che saranno incoraggiati nel percorso verso il Vertice e oltre”.