Ucraina, diritti persone LGBTI, riduzione spazio società civile: ECRI presenta rapporto

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ASSEMBLEA SOCI Federazione AICCRE Lazio

Il 3 ottobre 2024, presso la Sala Consiliare della Città Metropolitana di Roma Capitale, situata in Via IV Novembre 119/a, ROMA, si terrà l’assemblea dei soci della Federazione AICCRE Lazio.

Affrontare le sfide poste dalla guerra di aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina, affrontare la continua discriminazione, nonostante alcuni progressi, delle persone LGBTI, dei Rom e dei Viaggianti, nonché la necessità di sostenere gli attori della società civile sono stati i principali gruppi tematici delle questioni con cui i governi europei e la società si sono confrontati nell’ultimo anno, ha dichiarato la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa nel suo rapporto annualeù 2022 pubblicato nei giorni scorsi.

La guerra di aggressione lanciata dalla Russia contro l’Ucraina è stata preceduta ed è tuttora accompagnata da un discorso e da una propaganda ultranazionalista. Il falso racconto dei leader russi, dal più alto livello politico, che descrive il governo ucraino democraticamente eletto e gli ucraini che non si considerano “filorussi” come neonazisti, è assurdo, nauseante e un affronto alla memoria dei milioni di vittime del nazismo, afferma l’ECRI.

I flussi migratori dall’Ucraina a seguito della guerra, di dimensioni mai viste dalla Seconda guerra mondiale, hanno posto sfide senza precedenti agli Stati e alle società europee. “Nonostante il modo complessivamente lodevole in cui i paesi di accoglienza hanno ospitato le persone in fuga dall’Ucraina, le condizioni di protezione (…) variano a seconda della cittadinanza delle persone in fuga”, si legge nel rapporto dell’ECRI. Sono state segnalate disparità di trattamento nei confronti dei non ucraini, come delle persone provenienti da paesi asiatici o africani, sia alle frontiere ucraine che nei paesi di accoglienza, con condizioni di protezione che sembrano essere “di livello molto inferiore”. Inoltre, è stata osservata una disparità di trattamento legata all’etnia, ad esempio nei confronti dei Rom con cittadinanza ucraina. L’ECRI ribadisce la sua aspettativa che qualsiasi segnalazione di questo tipo venga indagata in modo efficace. L’ECRI elogia le autorità, gli organismi per l’uguaglianza e la società civile di tutta Europa per la loro solidarietà e sottolinea che tale solidarietà dovrebbe rimanere “la nuova normalità” nella gestione delle crisi umanitarie attuali e future.

La guerra da parte della Russia contro l’Ucraina ha anche spinto centinaia di migliaia di cittadini russi a lasciare la Russia e a stabilirsi negli Stati membri del Consiglio d’Europa nei quali non avevano bisogno di visti d’ingresso. L’ECRI accoglie con favore il fatto che le autorità dei paesi ospitanti e gli organismi per l’uguaglianza hanno agito prontamente per disperdere le iniziali manifestazioni di ostilità e qualsiasi discorso dell’odio a esse collegate, ma sottolinea che è necessaria una maggiore attenzione in questo settore.

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