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Ucraina: approvato regime italiano da 2.9 miliardi a sostegno delle imprese

La Commissione Europea rende noto in un comunicato stampa di aver approvato il 29 luglio uno schema italiano da 2,9 miliardi di euro per sostenere il fabbisogno di liquidità delle aziende nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi degli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 23 marzo 2022, riconoscendo che l’economia dell’UE sta attraversando un grave turbamento.

L’Italia ha notificato alla Commissione, nell’ambito del quadro temporaneo di crisi, un regime di 2,9 miliardi di EUR per fornire sostegno di liquidità alle piccole e medie imprese e alle piccole imprese a media capitalizzazione nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina.

Nell’ambito del regime, l’aiuto assumerà la forma di garanzie a copertura di parte dei nuovi prestiti ammissibili concessi dalle banche commerciali; e contributi diretti a copertura dei premi di garanzia.

Alla luce dell’elevato grado di incertezza economica causato dall’attuale situazione geopolitica, il regime mira a garantire che rimanga sufficiente liquidità a disposizione delle imprese interessate, consentendo alle banche di continuare a erogare prestiti all’economia reale.

Il regime, che sarà amministrato dal Fondo di garanzia dello Stato (“ Fondo di garanzia”) , sarà aperto alle imprese di tutti i settori, ad eccezione di quello finanziario, con un massimo di 499 dipendenti e ai lavoratori autonomi che siano colpiti dalla crisi attuale.

I beneficiari ammissibili avranno diritto a ricevere nuovi prestiti coperti da garanzia dello Stato fino al 90% del capitale del prestito con scadenze massime fino a otto anni.

L’importo massimo del prestito per beneficiario che può essere coperto dalla garanzia statale è pari al 15% del fatturato annuo totale medio del beneficiario in un periodo di tempo predefinito; o il 50% dei costi energetici della società sostenuti in un periodo di 12 mesi.

Inoltre, gli importi massimi del prestito possono essere aumentati per coprire il futuro fabbisogno di liquidità per le aziende che subiscono, tra l’altro, gravi interruzioni della catena di approvvigionamento, aumento dei prezzi degli input o maggiori rischi per la sicurezza informatica, a causa dell’attuale situazione geopolitica.

La Commissione ha riscontrato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare, per quanto riguarda le garanzie sui prestiti, l’aiuto riguarderà garanzie sui prestiti con durata e entità limitate; e i premi di garanzia rispettino i livelli minimi previsti dal Temporary Crisis Framework.

Per quanto riguarda gli importi limitati di aiuto sotto forma di sovvenzioni dirette, l’aiuto non supererà 62.000 euro e 75.000 euro per impresa attiva rispettivamente nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura, e 500.000 euro per impresa attiva nel tutti gli altri settori. Il sostegno nell’ambito del regime sarà concesso entro il 31 dicembre 2022.

Inoltre, il sostegno pubblico sarà soggetto a condizioni atte a limitare indebite distorsioni della concorrenza, comprese garanzie per garantire che i vantaggi della misura siano trasferiti nella misura più ampia possibile ai beneficiari finali tramite gli intermediari finanziari.

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