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“Se la democrazia locale verrà rafforzata, se i diritti umani saranno attuati a tutti i livelli, se i giovani riacquisteranno il gusto per il coinvolgimento politico e se le nostre democrazie metteranno in atto nuove forme di partecipazione dei cittadini, ciò significherà che stiamo garantendo un reale seguito rispettare sul campo gli impegni assunti a Reykjavik – e il Congresso è pronto ad accogliere queste grandi sfide”, ha sottolineato il Presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Congresso d’Europa Marc Cools durante il suo scambio di opinioni con i Deputati del Comitato dei Ministri svoltosi nei giorni scorsi a Strasburgo.

Il Presidente ha accolto con favore la maggiore capacità del Congresso di proteggere la democrazia locale monitorando la Carta e osservando le elezioni.

Ha fatto inoltre riferimento al dialogo rafforzato ad alto livello sul decentramento e sulle elezioni locali in Ucraina, nonché alla promozione del Registro dei danni attraverso le sue reti per garantire il contributo delle autorità locali e dei cittadini, che figura anche tra le priorità del Congresso.

Il Presidente ha concluso sottolineando che quest’anno, che segna il 30° anniversario del Congresso e il 10° anniversario dell’iniziativa dei Delegati della Gioventù, si porrà l’accento sull’importanza di un maggiore coinvolgimento di tutte le forze che muovono il livello territoriale: autorità elette, associazioni, società civile, giovani e donne, con l’organizzazione in particolare della conferenza delle associazioni nazionali degli enti locali e regionali per diffondere il lavoro e i valori dell’Organizzazione a tutte le comunità locali e regioni d’Europa.
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Nella riunione del 12 febbraio, il gruppo ad alto livello del Congresso dei Poteri Localie Regionali del Consiglio d’in particolare per quanto riguarda il ruolo delle città e delle regioni nella ricostruzione e nella ripresa dell’Ucraina, sostenendo i diritti umani e lo Stato di diritto a livello locale e garantendo un maggiore impegno democratico dei giovani, a seguito del vertice di Reykjavik del Consiglio d’Europa del maggio 2023.

I partecipanti hanno esaminato lo stato attuale della democrazia locale e regionale e del decentramento in Europa, la guerra della Federazione Russa contro l’Ucraina e le sfide del cambiamento climatico, l’ascesa dell’estrema destra e la polarizzazione delle società.

L’incontro ha esaminato in particolare il lavoro in corso nell’ambito dell’Alleanza europea delle città e delle regioni per la ricostruzione dell’Ucraina e ha individuato potenziali aree di cooperazione per una migliore protezione dei diritti umani e il rafforzamento dello stato di diritto a livello locale.

Il Congresso era rappresentato dal presidente Marc Cools, dal presidente della Camera delle regioni Tunç Soyer e dal presidente della Camera dei poteri locali Bernd Vöhringer, assistiti dal segretario generale del Congresso Mathieu Mori. Il Presidente del CdR Vasco Alves Cordeiro e il presidente della commissione Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni (CIVEX) Patrick Molinoz, assistito dal segretario generale del CdR Petr Blížkovský, hanno rappresentato il Comitato delle regioni.L’incontro ha esaminato in particolare il lavoro in corso nell’ambito dell’Alleanza europea delle città e delle regioni per la ricostruzione dell’Ucraina e ha individuato potenziali aree di cooperazione per una migliore protezione dei diritti umani e il rafforzamento dello stato di diritto a livello locale.

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“Le attività umane e la mancanza di consapevolezza individuale e collettiva sono indubbiamente la causa del cambiamento climatico . L’unica risposta possibile è un’azione politica a tutti i livelli di governo per affrontare questa tripla crisi globale di inquinamento, cambiamento climatico e perdita di biodiversità”, ha dichiarato Cemal Baş, portavoce per l’ambiente e il cambiamento climatico del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa.

Al Vertice di Reykjavik del 16-17 maggio, i Capi di Stato e di Governo hanno affermato che un ambiente pulito, sano e sostenibile è essenziale per il pieno esercizio dei diritti umani da parte delle generazioni presenti e future. Il Congresso ritiene che i rappresentanti eletti locali e regionali svolgano un ruolo chiave nell’affrontare l’emergenza climatica. Devono mettere le loro competenze al servizio di un’azione climatica inclusiva al centro dei processi decisionali locali e regionali.

“Non c’è tempo da perdere. Gli enti locali e regionali sono responsabili nei confronti dei propri cittadini, delle generazioni presenti e future, delle azioni e delle decisioni che prendono per combattere il cambiamento climatico. A questo proposito, una lettura verde della Carta europea dell’autonomia locale è essenziale”, ha concluso il portavoce del Congresso Baş.

Guarda anche:

Lavori del Congresso sull’SDG 13: lotta al cambiamento climatico

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“Ci sono buone ragioni per credere che il recente Vertice di Reykjavik verrà ricordato come un punto di svolta”, ha sottolineato la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić rivolgendosi agli studenti, all’accademia diplomatica e a un pubblico più ampio all’Università Comenius a Bratislava.

Nel corso della sua conferenza “Diritti umani, democrazia e Stato di diritto in Europa: minacce e opportunità”, la Segretaria generale ha fornito una panoramica completa dell’esito del 4° Vertice dei capi di Stato e di governo a Reykjavik (16-17 maggio), sottolineando l’istituzione di un Registro dei danni causati dall’aggressione da parte della Federazione russa contro l’Ucraina.

Il Vertice ha rappresentato un’opportunità storica per riaffermare l’impegno comune ai valori fondamentali del Consiglio d’Europa.

“I leader hanno riconosciuto la portata del problema e si sono impegnati in un decisivo cambio di rotta. L’accordo raggiunto è di ampia portata, lungimirante e ambizioso per le persone nel nostro continente. Se verrà messo in pratica, garantirà che i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto siano più profondamente radicati nelle nostre società”, ha sottolineato Marija Pejčinović Burić.

La Segretaria generale ha anche rimarcato la più ampia sfida di invertire la regressione democratica in Europa, la prospettiva dei diritti umani sulle norme in materia di intelligenza artificiale e il diritto politico a un ambiente pulito, sostenibile e sano.

“Gli Stati membri faranno in modo che Reykjavik sia ricordato come il punto di partenza per un rinnovo democratico in Europa. Una risposta chiara, positiva e duratura alle sfide che dobbiamo affrontare ora e negli anni a venire. Questa eredità verrà trasmessa alla vostra generazione. E alle generazioni che verranno dopo di voi. Vi invito a tenerla stretta”, ha affermato la Segretaria generale del Consiglio d’Europa.
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Nel corso del Vertice del Consiglio d’Europa a Reykjavik, Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Katrín Jakobsdóttir, Prima Ministra islandese, Mark Rutte, Primo Ministro olandese, Thórdís Kolbrún Reykfjörd Gylfadóttir, Ministra degli Affari esteri islandese e Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, Denys Shmyhal, Primo Ministro ucraino, e Denis Malyuska, Ministro della Giustizia ucraino, hanno annunciato l’istituzione del Registro dei danni causati dall’aggressione da parte della Federazione russa contro l’Ucraina attraverso un Accordo parziale allargato.

Quarantatré paesi e l’Unione europea hanno aderito o espresso la loro intenzione di aderire al Registro istituito dai partecipanti del Vertice dei capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa, organizzato a Reykjavik il 16 e il 17 maggio 2023.

L’Unione europea, rappresentata dal Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha fornito un notevole contributo per finanziare i costi iniziali. Il Registro avrà sede all’Aia (Paesi Bassi), con un ufficio satellite in Ucraina. Mark Rutte ha sottolineato che “la Russia deve essere ritenuta responsabile, in particolar modo per i danni subiti dall’Ucraina e dal suo popolo. Siamo pertanto fieri che L’Aia, capitale giuridica del mondo, sia stata scelta come sede del Registro dei danni”. Il Registro viene istituito per un periodo iniziale di tre anni e sarà utilizzato per registrare le prove e le informazioni relative alle richieste di risarcimento per danni, perdite o lesioni causate dall’aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina. Il Registro apre la strada a un futuro meccanismo di risarcimento internazionale completo per le vittime dell’aggressione russa.

Denys Shmyhal ha dichiarato che “l’Ucraina accoglie con favore l’istituzione del Registro dei danni. Siamo grati al Consiglio d’Europa e a tutti gli Stati aderenti per il loro prezioso sostegno. Invitiamo altri Stati, di tutto il mondo, ad aderire al Registro dei danni dimostrando così di appoggiare l’importante questione della responsabilità della Russia nella guerra che conduce contro l’Ucraina.

Il Registro è un’importante pietra miliare sulla strada verso la giustizia e il risarcimento dell’Ucraina e degli ucraini che hanno sofferto molto a causa di questa guerra. Il lavoro difficile inizia ora: dobbiamo assicurare che il Registro diventi presto operativo, affinché le vittime dell’aggressione da parte della Russia possano presentare le loro richieste. Sottolineiamo inoltre che l’istituzione del Registro è solo il primo passo verso l’istituzione di un meccanismo di risarcimento completo attraverso il quale verrà garantito che la Russia paghi il pieno risarcimento all’Ucraina conformemente al diritto internazionale, anche attraverso il suo patrimonio distribuito a livello internazionale. Attendiamo con impazienza di collaborare con i nostri partner su questa questione importante”.

Consultare la Risoluzione sull’Accordo parziale allargato

Quaranta paesi hanno aderito all’Accordo parziale allargato sul Registro istituito in seno al Consiglio d’Europa: Albania, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Repubblica di Moldova, Principato di Monaco, Montenegro, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Repubblica slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina e Regno Unito; come anche Canada, Giappone e Stati Uniti. Ha aderito al Registro anche l’Unione europea, mentre altri tre paesi (Andorra, Bulgaria e Svizzera) hanno espresso l’intenzione di aderirvi.
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La Presidenza islandese del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ospiterà un Vertice dei capi di Stato e di Governo dei 46 Stati membri dell’Organizzazione. Il Vertice si terrà a Reykjavik il 16 e 17 maggio. Si tratta del 4° Vertice del Consiglio d’Europa dalla sua istituzione nel 1949.

Il Vertice rappresenta, scrive il sito del Consiglio d’Europa, “un’opportunità storica per i leader europei per riaffermare il loro impegno comune ai valori fondamentali del Consiglio d’Europa e per riorientare la sua missione alla luce delle nuove minacce ai diritti umani e alla democrazia, nonché per sostenere ulteriormente l’Ucraina attraverso misure concrete per aiutare a ottenere giustizia per le vittime dell’aggressione russa”.

Il Vertice dovrebbe anche incoraggiare iniziative volte ad affrontare le sfide emergenti alla democrazia e ai diritti umani, tra cui l’ambiente e l’intelligenza artificiale. Alla fine della riunione, l’Islanda cederà la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa alla Lettonia.

La sessione di apertura (martedì 16 maggio, 17:45-18:45), il dibattito generale e la sessione di chiusura (mercoledì 17 maggio, 9:00-13:00*), nonché la conferenza stampa, saranno trasmessi in diretta streaming.

Maggiori informazioni www.coe.int/summit e
http://www.mfa.is/coe
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“Il sostegno e la solidarietà all’Ucraina sono una delle principali priorità della nostra Presidenza e abbiamo lavorato duramente per garantire che l’esito del Vertice di Reykjavík di maggio rafforzi ulteriormente la nostra determinazione collettiva”, ha affermato Thórdís Kolbrún (nella foto) Reykfjörd Gylfadóttir, Ministra degli Affari esteri dell’Islanda e Presidente del Comitato dei Ministri, rivolgendosi all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.

Poiché la guerra di aggressione su vasta scala della Russia contro l’Ucraina è stata una sfida importante durante la Presidenza islandese, la Ministra ha ricordato l’importanza di istituire un registro dei danni del Consiglio d’Europa affinché la Russia sia tenuta a render conto delle sue atrocità: “Un registro, sotto l’egida del Consiglio d’Europa, ma con l’ampio sostegno delle principali nazioni del mondo, sarebbe un’occasione storica per la nostra Organizzazione, ma soprattutto un passo importante verso la responsabilità per i crimini commessi in questa guerra brutale e un forte messaggio di sostegno all’Ucraina”.

Durante la sua presidenza, l’Islanda si è fortemente concentrata sui diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto mettendo l’accento sui diritti di minori e giovani, la parità di genere, i diritti delle persone LGBTI e l’ambiente.

“Al Vertice, abbiamo la possibilità di unirci attorno ai principi fondamentali del Consiglio e riaffermare il nostro comune impegno nei confronti dei valori che si sono dimostrati una tale benedizione per i popoli del mondo”, ha concluso.
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Il Consiglio d’Europa invita persone e organizzazioni a contribuire, con le proprie idee, alle discussioni del prossimo Vertice dei capi di Stato e di Governo che si terrà a Reykjavik (Islanda) il 16 e 17 maggio.

In particolare esorta le organizzazioni internazionali, le istituzioni nazionali per i diritti umani, la società civile, i ricercatori, i responsabili politici, gli accademici, gli avvocati e i difensori dei diritti umani di fornire contributi su come affrontare le sfide future, garantire la responsabilità per l’aggressione russa in Ucraina, nonché aggiornare e sviluppare nuovi orientamenti strategici.

Chiunque sia interessato può partecipare compilando il modulo al seguente link: https://www.coe.int/it/web/presidency/open-call-4th-summit
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