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In una risoluzione adottata il 19 gennaio, il Parlamento europeo (PE) ha chiesto che la leadership politica e militare russa sia chiamata a rispondere del crimine di aggressione contro l’Ucraina.

Nel testo, il PE afferma che le atrocità commesse dalle forze armate russe a Bucha, Irpin e in molte altre città ucraine rivelano la brutalità della guerra e sottolineano l’importanza di un’azione internazionale coordinata per stabilire la responsabilità secondo il diritto internazionale umanitario.

Inoltre, si esorta l’UE a sollecitare l’istituzione di un tribunale internazionale speciale, in stretta cooperazione con l’Ucraina e con la comunità internazionale, che si occupi di perseguire la leadership politica e militare della Russia e i suoi alleati.

L’istituzione di tale tribunale colmerebbe la grave lacuna esistente nell’attuale assetto istituzionale della giustizia penale internazionale oltre ad integrare gli sforzi investigativi della Corte penale internazionale, che attualmente non può indagare sul crimine di aggressione contro l’Ucraina.

Sebbene l’esatta composizione e le modalità di funzionamento del tribunale speciale debbano ancora essere determinate, il tribunale dovrebbe avere la competenza per indagare non solo su Vladimir Putin e sulla leadership politica e militare della Russia, ma anche su Aljaksandr Lukašenka e i suoi alleati in Bielorussia.

I lavori preparatori dell’UE sul tribunale speciale dovrebbero iniziare senza indugio e concentrarsi sulla definizione delle sue modalità in cooperazione con l’Ucraina, oltre a sostenere le autorità ucraine e internazionali nel reperimento delle prove da utilizzare nel futuro tribunale speciale.

Il Parlamento europeo “è fermamente convinto che l’istituzione di tale tribunale speciale invierebbe sia alla società russa che alla comunità internazionale un segnale molto chiaro del fatto che Putin e la leadership politica e militare russa possono essere condannati per il crimine di aggressione commesso in Ucraina, e che non è più possibile per la Russia, sotto la guida di Putin, tornare alla situazione preesistente nei suoi rapporti con l’Occidente”.
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Nel concludere la sua visita a Kiev il 28 giugno, giorno anniversario della Costituzione ucraina, una delegazione multipartitica composta da dieci membri dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) (vedi foto) si è dichiarata sconvolta dalle molteplici prove di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità che ha avuto modo di constatare. I parlamentari hanno condannato la guerra nei termini più decisi e hanno esortato alla determinazione per combattere l’impunità e ottenere un giusto risarcimento per l’Ucraina.

“Siamo rimasti scioccati da quanto abbiamo visto e ci è stato segnalato a Bucha e Irpin”, ha affermato la Sottocommissione della Commissione Questioni giuridiche e Diritti umani dell’APCE. “Abbiamo chiare indicazioni che Bucha è stata teatro di un massacro a sangue freddo e su ampia scala di civili. La distruzione di Irpin ha evidenziato la brutalità dell’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e l’immenso lavoro di ricostruzione necessario. Nel corso della nostra visita, il paese ha nuovamente subito un attacco missilistico contro bersagli civili, che questa volta ha colpito un centro commerciale a Krementchouk, nel centro dell’Ucraina. Esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime”.

“Siamo stati colpiti dal coraggio straordinario dimostrato dai numerosi ucraini di ogni ceto sociale e professione che abbiamo incontrato e dalla loro ferma determinazione a fare in modo che gli autori di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità siano chiamati a rendere conto del loro operato. Il crimine peggiore di tutti è la guerra, l’aggressione brutale e immotivata contro un vicino pacifico, che costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale”, hanno aggiunto i membri della delegazione.

“Molti dei nostri interlocutori hanno indicato che una delle priorità sarà la creazione di un tribunale penale internazionale ad hoc per assicurare alla giustizia gli autori del crimine di aggressione, come è stato proposto dall’Assemblea parlamentare lo scorso aprile. La seconda priorità, è l’istituzione di una commissione di risarcimento autorizzata a confiscare dei beni russi per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Infine e soprattutto, grazie agli sforzi congiunti degli investigatori e dei procuratori ucraini e internazionali, gli autori di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità dovrebbero essere perseguiti e puniti conformemente alla legge. Un’attenzione particolare deve essere rivolta ai procedimenti contro gli autori di violenze sessuali generalizzate, malgrado le difficoltà di raccogliere e conservare le prove”, hanno dichiarato i parlamentari.

“Nell’ambito della nostra attività parlamentare nei nostri rispettivi paesi, siamo risoluti ad adoperarci per contrastare l’impunità e ottenere un giusto risarcimento “, hanno concluso. Oltre alle visite a Bucha e a Irpin, la delegazione dell’APCE ha incontrato alti rappresentanti del Parlamento (Verkhovna Rada), dei ministeri degli Affari esteri e della Giustizia e il Procuratore generale dell’Ucraina, nonché rappresentanti delle principali ONG.

SPECIALE AICCRE SULL’UCRAINA
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L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha chiesto il 28 aprile a tutti gli Stati membri e osservatori dell’Organizzazione di istituire urgentemente un tribunale penale internazionale ad hoc, che dovrebbe ricevere “il mandato di condurre indagini e avviare azioni penali” relativamente al crimine di aggressione che avrebbero commesso i dirigenti politici e militari della Federazione russa.

Tale tribunale dovrebbe “applicare la definizione di crimine di aggressione” stabilita dal diritto internazionale consuetudinario. Con sede a Strasburgo, in vista di possibili sinergie con la Corte europea dei diritti dell’uomo, il tribunale dovrebbe avere il potere di emettere “mandati di arresto internazionali senza vincoli di immunità” dello Stato o dei capi di Stato e di governo e altri rappresentanti dello Stato, ha affermato l’Assemblea.

La risoluzione adottata all’unanimità esprime costernazione per le numerose informazioni sull’utilizzo dello stupro e della tortura come armi di guerra, “entrambi riconosciuti come crimini di guerra nel diritto penale internazionale”.

Gli Stati membri e osservatori dovrebbero sostenere e cooperare con il Procuratore della Corte penale internazionale e avvalersi della giurisdizione universale per indagare su tali crimini e perseguirne i responsabili.

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