E-News, climate change, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea informa sul proprio sito di aver proposto il 22 novembre una legge sul monitoraggio forestale che colmerà le lacune esistenti nelle informazioni sulle foreste europee e creerà una base completa di conoscenze sulle foreste, per consentire agli Stati membri, ai proprietari e ai gestori forestali di migliorare la loro risposta alle crescenti pressioni sulle foreste e rafforzare la resilienza delle foreste.

Le foreste sono un alleato essenziale nella lotta contro il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, scrive la Commissione, e sono fondamentali per la prosperità delle aree rurali e della bioeconomia. Sfortunatamente, le foreste europee subiscono molteplici pressioni, tra cui il cambiamento climatico e le attività umane non sostenibili.

Un migliore monitoraggio, precisa Bruxxelles, consentirà di agire per rendere le foreste più resistenti alle minacce transfrontaliere di parassiti, siccità e incendi che sono esacerbati dai cambiamenti climatici, consentirà nuovi modelli di business come l’agricoltura del carbonio e sosterrà il rispetto della legislazione concordata dall’UE . In definitiva, conclude Bruxelles, contribuirà a rafforzare la capacità delle foreste di svolgere le loro molteplici funzioni ambientali e socioeconomiche , compreso il loro ruolo di pozzi naturali di carbonio.

Proposta di legge sul monitoraggio delle foreste
0

E-News, climate change, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea rende noto di aver pubblicato l’11 ottobre nuovi strumenti di gestione del rischio e di previsione strategica al fine di migliorare la capacità dell’UE di affrontare la siccità e la carenza idrica. I due strumenti, la banca dati europea sull’impatto della siccità e l’atlante europeo del rischio siccità, fanno parte della strategia volta a promuovere le azioni europee nel settore idrico e saranno integrati nell’Osservatorio europeo sulla siccità di Copernicus. Aiuteranno le autorità a prevedere e affrontare i rischi di siccità e carenza idrica a livello europeo, nazionale e locale.

Nel complesso, le previsioni per i prossimi decenni, disponibili nell’Atlante del rischio di siccità, suggeriscono che il rischio disiccità aumenterà notevolmente. Le previsioni indicano che l’impatto sarà avvertito in tutta l’UE, benché a livello diverso nelle varie regioni.

Poiché i cambiamenti climatici incidono sulla frequenza e sull’intensità delle precipitazioni, la carenza idrica può peggiorare in modo significativo in diverse regioni europee. A causa del crescente rischio di siccità, le rese di alcune colture potrebbero diminuire notevolmente.

Dalle previsioni emerge inoltre che l’approvvigionamento idrico pubblico, compresa l’acqua potabile, potrebbe essere compromesso in diverse regioni europee. Nel settore dell’energia, la diminuzione dei livelli di acqua in fiumi più caldi renderà più difficile il raffreddamento delle centrali nucleari, mentre la siccità inciderà notevolmente sulla produzione di energia idroelettrica in alcune parti d’Europa. La pressione sulla navigazione interna rimarrà elevata e aumenterà in alcune regioni.

La carenza idrica e la siccità avranno un impatto negativo considerevole anche sulla natura. Le previsioni suggeriscono che la salute degli ecosistemi acquatici e terrestri sarà notevolmente colpita.

Maggiori informazioni
0

E-News, climate change, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie


La Commissione europea ha adottato il 26 luglio una nuova serie di orientamenti per assistere gli Stati membri nell’aggiornamento e nell’attuazione di strategie, piani e politiche nazionali di adattamento complete, in linea con legge europea sul clima e con la strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici.

Dalle ondate di calore estremo alle siccità devastanti, dai rovinosi incendi boschivi all’innalzamento del livello dei mari, con la conseguente erosione delle coste, gli inevitabili impatti dei cambiamenti climatici incontrollati sono ben noti e stanno ormai iniziando a manifestarsi concretamente. Le ultime conclusioni della relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) sottolineano l’urgenza di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Gli orientamenti pubblicati intendono aiutare gli Stati membri a migliorare i preparativi per questa realtà emergente, caratterizzata da un rapido aumento della frequenza con cui si manifestano tali fenomeni.

La Commissione punta a sostenere gli Stati membri nell’adozione di un approccio globale all’elaborazione delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici grazie a un coordinamento e a un’integrazione multilivello, sia sul piano orizzontale che a tutti i livelli degli enti subnazionali. Gli orientamenti comprendono anche un elenco completo delle principali caratteristiche della politica di adattamento. Per migliorare le strategie e i piani di adattamento degli Stati membri, gli orientamenti propongono inoltre nuovi temi e settori strategici di cui tenere conto all’atto di elaborare politiche volte a garantire risultati migliori.

Ulteriori informazioni sono disponibili online
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Il sito della dg Sviluppo regionale e urbano dell’UE inform che nuovi dati sul Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) sono ora disponibili sulla piattaforma Open Data della Commissione europea. La piattaforma mostra i risultati conseguiti dal FSUE nella risposta alle calamità naturali negli Stati membri e nei paesi candidati negli ultimi 20 anni.

Fornisce ai cittadini, in particolare ai ricercatori e ai giornalisti, l’accesso a informazioni sulle prestazioni del FSUE, quali:

il numero di domande pervenute

l’importo dell’assistenza erogata

i tipi più comuni di calamità naturali che colpiscono l’Europa

Inoltre, i lettori possono trovare esempi di precedenti calamità naturali per le quali l’assistenza del FSUE è stata utilizzata per il recupero e la riparazione di infrastrutture danneggiate.

I dati sono presentati in grafici informativi e il set di dati è disponibile per il download per ulteriori ricerche.

Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) sostiene gli Stati membri dell’UE e i paesi in via di adesione offrendo sostegno finanziario dopo gravi calamità naturali e, dal 2020, gravi emergenze sanitarie. Dalla sua creazione nel 2002, il Fondo è stato attivato in 107 eventi catastrofici, coprendo inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità.

Finora, il FSUE ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro in 24 Stati membri (più il Regno Unito) e 3 paesi in via di adesione. Nell’ambito della risposta eccezionale dell’UE alla pandemia di coronavirus nel 2020, l’ambito di applicazione del FSUE è stato esteso per coprire le principali emergenze di sanità pubblica.

Il FSUE sulla piattaforma Open Data della Commissione europea
0

E-News, Ultime Notizie, Notizie
Mentre in Europa si moltiplicano le crisi, come la siccità che sta colpendo il Nord Italia, nei giorni scorsi, durante la riunione della commissione Risorse naturali (NAT), i membri del Comitato europeo delle Regioni (CdR) hanno discusso su come rendere i sistemi agricoli, sanitari e alimentari regionali più resilienti.

I leader locali e regionali hanno sostenuto che l’Unione europea non dovrebbe solo reagire alle crisi, ma anche essere in grado di anticiparle, definendo i criteri di vulnerabilità a livello territoriale e integrandoli nel processo decisionale della stessa UE. Nel corso dell’incontro si è discusso anche dell’etichettatura dei prodotti alimentari e delle bevande alcoliche, con una forte presa di posizione da parte della delegazione italiana del CdR contro iniziative di singoli stati che possono avere un impatto in particolare sull’esportazione e il consumo di vino.

Il progetto di parere sul rafforzamento della resilienza dell’Unione e dei suoi territori, adottato all’unanimità durante la riunione, si basa sulla constatazione che le crisi si moltiplicano e si susseguono o si sovrappongono.

Pertanto, la resilienza non dovrebbe concentrarsi solo sui disastri e sulla risposta alle catastrofi, ma anche sull’identificazione delle vulnerabilità, in particolare quelle sociali. Il parere invita quindi la Commissione europea a creare un quadro di valutazione delle vulnerabilità territoriali che consenta agli enti locali e regionali d’identificare le sfide che devono affrontare e rendere le loro comunità più resilienti. La riduzione di queste vulnerabilità potrebbe essere integrata come asse prioritario nella futura politica di coesione e le regioni più vulnerabili potrebbero ricevere finanziamenti aggiuntivi, sul modello del Fondo per la transizione giusta.

I membri della commissione NAT hanno inoltre adottato un progetto di parere sul quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili, una delle iniziative principali della strategia europea “Farm to Fork” che la Commissione europea prevede di presentare entro la fine del 2023. La nuova normativa getterà le basi per un approccio più coerente per collegare meglio molti settori che hanno implicazioni per l’alimentazione, affrontando gli aspetti ambientali, sociali ed economici della sostenibilità.

Il dibattito e il voto hanno permesso di affrontare anche la questione dell’etichettatura degli alimenti, comprese le avvertenze sanitarie sui prodotti alcolici che potrebbero essere introdotte in Irlanda nei prossimi mesi. I membri hanno concordato – approvando un emendamento sul tema – che sistemi di etichettatura obbligatoria o volontaria, anche sperimentali, di prodotti alimentari e di bevande alcoliche, adottati a livello nazionale e senza un coordinamento a livello europeo, possono provocare effetti distorsivi e negativi all’interno del mercato unico, che sarebbero particolarmente penalizzanti per i produttori medio-piccoli.

Clicca Qui per rivedere il dibattitoù al quale hanno partecipato diversi membri della delegazione italiana e l’europarlamentare Herbert Dorfmann, relatore della strategia europea “Farm to fork” (Dal produttore al consumatore).
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Le prime stime degli indici dei prezzi agricoli per il 2022 indicano che erano sostanzialmente più alti rispetto al 2021 per quasi tutte le principali categorie di prodotti, nonché per i principali input agricoli.

C’erano tre grandi driver di prezzi più alti. Il primo è stato lo sconvolgimento dei mercati agricoli globali causato dall’invasione russa dell’Ucraina. La Russia e l’Ucraina sono stati i principali esportatori di cereali, frumento, mais, semi oleosi (in particolare girasoli) e fertilizzanti. Il secondo driver è stata la diffusa siccità, che dovrebbe avere ridotto i raccolti sui raccolti, comprese le colture foraggere come il fieno utilizzato come mangime per il bestiame. Il terzo riguardava altre pressioni inflazionistiche, non ultimo il costo dell’energia poiché le azioni intraprese per eliminare gradualmente la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi hanno anch’esse fatto salire i prezzi dell’energia.

I dati Eurostat indicano che il prezzo medio dei prodotti agricoli nel loro complesso (produzione) nell’UE è aumentato del 24% tra il 2021 e il 2022. Gli aumenti di prezzo più marcati sono stati per i cereali (+45%), le uova (+43%) e il latte ( +31%). Si sono infatti registrati aumenti di prezzo per tutti i gruppi merceologici, ad eccezione della frutta (-3%).

Vi sono stati anche forti aumenti dei prezzi medi di beni e servizi attualmente consumati in agricoltura (ossia input non correlati agli investimenti). C’è stato un aumento del 30% per lo stesso ‘paniere’ di input, rispetto al 2021. All’interno di questo paniere si sono registrati notevoli aumenti di prezzo per fertilizzanti e ammendanti (+87%) ed energia e lubrificanti (+59%).

Queste informazioni provengono dai dati sull’agricoltura pubblicati il 12 gennaio da Eurostat.

Sezione tematica Eurostat sull’agricoltura

Banca dati Eurostat sull’agricoltura
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea in un comunicato stampa informa di aver pubblicato il 3 agosto orientamenti volti ad aiutare le autorità nazionali e le imprese competenti ad applicare le norme dell’UE sul riutilizzo sicuro delle acque reflue urbane trattate per l’irrigazione agricola. In un’Europa che soffre sempre più di siccità, scrive la Commissione, l’acqua riutilizzata acquisisce sempre maggiore importanza quale fonte idrica sicura e prevedibile e quale mezzo per ridurre la pressione sui corpi idrici e aiutare l’UE ad adattarsi ai cambiamenti climatici.

Il regolamento sul riutilizzo dell’acqua, applicabile dal giugno 2023, stabilisce prescrizioni minime in materia di qualità, gestione dei rischi e monitoraggio delle acque affinché il riutilizzo dell’acqua sia sicuro. Il riutilizzo dell’acqua contribuisce a limitare la pressione sulle acque superficiali e sotterranee e a promuovere una gestione idrica più efficiente, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Analogamente, anche la recente proposta della Commissione di rivedere la direttiva sulle emissioni industriali promuove un consumo idrico più efficiente in tutti i processi industriali, tra l’altro attraverso il riutilizzo dell’acqua.

L’imminente proposta della Commissione di rivedere la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane mirerà anch’essa a facilitare il riutilizzo dell’acqua.

Ulteriori informazioni sono disponibili qui
0