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La Commissione europea rende noto di aver accolto con favore l’accordo raggiunto il 13 novembre tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione sull’Atto per l’Europa interoperabile. Questo regolamento rafforzerà l’interoperabilità transfrontaliera e la cooperazione nel settore pubblico in tutta l’UE. La Commissione ha proposto la legge per contribuire a raggiungere gli obiettivi digitali dell’Europa per il 2030, rendendo i servizi pubblici chiave disponibili online a tutte le persone nell’UE senza discriminazioni. L’accordo raggiunto apre la strada al completamento del mercato unico digitale.

L’Atto per l’Europa Interoperabile porta lo scambio di informazioni nel settore pubblico in tutta l’Unione a un livello superiore e accelera la trasformazione digitale del settore pubblico europeo. Introduce un quadro di cooperazione per le pubbliche amministrazioni di tutta l’UE per favorire lo scambio transfrontaliero di dati. Questa cooperazione garantisce un accordo su soluzioni digitali interoperabili e riutilizzabili, come software open source, linee guida, liste di controllo, framework e strumenti IT. In tal modo contribuisce a rimuovere gli oneri amministrativi, compresi gli ostacoli giuridici, organizzativi, semantici e tecnici alla cooperazione amministrativa.

La legge garantirà un accesso senza interruzioni ai servizi pubblici transfrontalieri per le persone nell’UE, migliorando la qualità della vita per coloro che desiderano lavorare, studiare o andare in pensione in un altro Stato membro, compresi i 150 milioni di cittadini dell’UE che vivono in una regione di confine, o due milioni di pendolari tra gli Stati membri.

Proposta di atto sull’Europa interoperabile
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La Commissione europea ha pubblicato il 30 maggio un nuovo invito per le reti di dottorato Marie Skłodowska-Curie 2023. L’invito dovrebbe finanziare oltre 130 dottorati in tutti i settori scientifici, nonché la formazione e lo sviluppo di competenze di 1 600 dottorandi. Con una dotazione di 434,8 milioni di €, l’invito finanzierà programmi di dottorato attuati da partenariati internazionali tra organizzazioni di diversi settori in tutta Europa e nel resto del mondo. Oltre ai normali dottorati, sono previsti incentivi specifici per istituire dottorati industriali, volti a formare ricercatori e a sviluppare le loro competenze al di fuori del mondo accademico, in particolare nell’industria, nelle imprese e nel settore pubblico, e i dottorati congiunti, che offrono programmi di formazione integrati che prevedono diplomi comuni o multipli. L’invito è aperto fino al 28 novembre 2023.

Le reti di dottorato offrono ai ricercatori opportunità in ambito accademico e non accademico, e forniscono loro una formazione in ambito di ricerca, nonché abilità e competenze trasferibili utili per l’innovazione e l’occupabilità a lungo termine. Vanno inoltre a beneficio delle organizzazioni partecipanti sostenendo programmi di dottorato di eccellenza, che consentono loro di attrarre talenti, aumentare la visibilità globale e promuovere i legami internazionali con altri settori. Maggiori informazioni sull’invito delle reti di dottorato 2023 e su come candidarsi sono disponibili online. I potenziali candidati possono inoltre partecipare alla giornata informativa dedicata il 14 giugno 2023.
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Condizioni di lavoro: la Commissione esorta l’Italia a prevenire l’abuso di contratti a tempo determinato e ad evitare condizioni di lavoro discriminatorie nel settore pubblico La Commissione europea ha deciso il 19 aprile di inviare un parere motivato all’Italia (INFR(2014)4231) per il recepimento non corretto nell’ordinamento nazionale della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, che impone di non discriminare a danno dei lavoratori a tempo determinato e obbliga gli Stati membri a disporre di misure atte a prevenire e sanzionare l’utilizzo abusivo di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato.

La normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico in Italia. Tra questi, insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e del settore operistico, personale degli istituti pubblici di ricerca, lavoratori forestali e volontari dei vigili del fuoco nazionali.

Alcuni di questi lavoratori hanno anche condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, situazione che costituisce una discriminazione e contravviene al diritto dell’Unione. La Commissione ha avviato la procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora alle autorità italiane nel luglio 2019, seguita da una lettera complementare di costituzione in mora nel dicembre 2020.

Sebbene l’Italia abbia fornito spiegazioni sulle proprie norme nazionali, la Commissione le ha ritenute non soddisfacenti e dà ora seguito all’esame con un parere motivato. L’Italia dispone ora di 2 mesi per rimediare alle carenze individuate dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.
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La Commissione europea ha pubblicato il 19 luglio il primo invito a presentare proposte per sovvenzioni nell’ambito dello strumento di prestito del settore pubblico.

Lo rende noto il sito della Dg Politica Regionale della Commissione europea. Le autorità pubbliche possono richiedere sovvenzioni per progetti che andranno a beneficio dei territori in transizione giusta. La sovvenzione è completata da un prestito della Banca europea per gli investimenti. Nelle regioni meno sviluppate può arrivare fino al 25% del prestito BEI, riducendo notevolmente l’onere finanziario per i beneficiari e aumentando l’attrattiva degli investimenti.

Lo strumento di prestito del settore pubblico è uno dei tre pilastri del meccanismo di transizione giusta (JTM), che fa parte del Green Deal europeo per raggiungere la neutralità climatica dell’UE entro il 2050.

Complessivamente, lo strumento dovrebbe mobilitare tra i 18 e i 20 miliardi di euro di investimenti pubblici nei prossimi 7 anni. Il quadro di governance del JTM è incentrato sui Piani Territoriali di Transizione Giusta che gli Stati Membri stanno preparando per identificare i territori maggiormente colpiti dalla transizione verso la neutralità climatica e gli investimenti che aiuteranno il cambiamento socio-economico nei territori.

Gli enti del settore pubblico nelle regioni in transizione giusta sono invitati a consultare la documentazione pertinente e presentare le loro proposte sul portale Finanziamenti e gare della Commissione.

I potenziali beneficiari possono anche richiedere il supporto consultivo del polo di consulenza InvestEU. Maggiori informazioni sono disponibili qui .
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