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Sulla Gazzetta ufficiale serie L del 31 ottobre è stata pubblicata la Direttiva 2023/2413 del Parlamento europeo e del Consiglio UE del 18 ottobre 2023 che modifica la direttiva (UE) 2018/2001, il regolamento (UE) 2018/1999 e la direttiva n. 98/70/CE per quanto riguarda la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio.

Le energie rinnovabili svolgono un ruolo fondamentale, dato che il settore energetico contribuisce attualmente per oltre il 75 % alle emissioni totali di gas a effetto serra nell’Unione.
Riducendo tali emissioni di gas a effetto serra, le energie rinnovabili possono anche contribuire ad affrontare sfide ambientali come la perdita di biodiversità, e a ridurre l’inquinamento in linea con gli obiettivi della comunicazione della Commissione, del 12 maggio 2021, dal titolo «Un percorso verso un pianeta più sano per tutti – Piano d’azione dell’UE: Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo».
La transizione verde verso un’economia basata sulle energie da fonti rinnovabili contribuirà a conseguire gli obiettivi della decisione (UE) 2022/591 del Parlamento europeo e del Consiglio, che mira altresì a proteggere, ripristinare e migliorare lo stato dell’ambiente, mediante, tra l’altro, l’interruzione e l’inversione del processo di perdita di biodiversità.
Il fatto che l’energia rinnovabile riduca l’esposizione agli shock dei prezzi rispetto ai combustibili fossili, può portare la stessa ad avere un ruolo fondamentale nel fronteggiare la povertà energetica. L’energia rinnovabile può inoltre apportare notevoli vantaggi socioeconomici, creando nuovi posti di lavoro e promuovendo le industrie locali, rispondendo nel contempo alla crescente domanda interna e mondiale di tecnologie per le fonti energetiche rinnovabili.

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La Commissione europea ha organizzato il 7 novembre una tavola rotonda per consultare i principali portatori di interessi sulla protezione dei consumatori dell’UE nel contesto della crisi energetica.

Lo rende noto il sito della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Alla luce dei prezzi elevati dell’energia e dell’impatto complessivo della crisi sul costo della vita, sia l’UE che gli Stati membri hanno adottato misure per sostenere i consumatori, in particolare quelli vulnerabili, nel pagamento delle bollette energetiche e garantire l’accesso all’approvvigionamento energetico. L’incontro in programma ha riunito i portatori di interessi del settore, quali i regolatori dell’energia, i fornitori di energia, le associazioni dei consumatori e i rappresentanti dell’UE e degli Stati membri, per valutare la situazione e discutere le ulteriori misure da adottare.

Con il pacchetto di strumenti sui prezzi dell’energia, la Commissione europea ha fornito agli Stati membri una guida sulle misure immediate per proteggere i consumatori, quali il sostegno di emergenza al reddito, il differimento temporaneo dei pagamenti delle fatture, le riduzioni fiscali temporanee e mirate nonché le misure di salvaguardia per evitare la disconnessione dalla rete. Di recente ha inoltre presentato un intervento di emergenza sul mercato per raccogliere le eccedenze del settore energetico e ridistribuirle ai consumatori.

Dando seguito alle conclusioni del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre, la riunione ha promosso uno scambio tra i principali portatori di interessi a livello dell’UE, i rappresentanti dei ministeri degli Stati membri, i regolatori dell’energia, i fornitori di energia e le associazioni dei consumatori su ulteriori potenziali misure per attenuare l’impatto dei prezzi elevati dell’energia sulle famiglie.

In effetti, i risultati di un’indagine pubblicata il 7 novembre dalla Commissione confermano che quasi la metà dei consumatori europei (48 %) è preoccupata per il pagamento delle bollette nei prossimi sei mesi. Inoltre dal sondaggio emerge che la maggior parte dei consumatori ha cambiato abitudini per risparmiare energia a casa (71 %).

Maggiori informazioni sui risultati dell’indagine sono disponibili quiù
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La Commissione europea ha recentemente pubblicato le indagini Eurobarometro 2022 dedicate alla politica di concorrenza dell’UE. Le indagini mostrano un forte sostegno tra i cittadini e le piccole e medie imprese (“PMI”) sia per la politica di concorrenza che per la sua applicazione.

I sondaggi Eurobarometro mostrano che gli europei sostengono i principali obiettivi della politica di concorrenza, riconoscendone l’importante contributo all’economia europea. In particolare, gli intervistati hanno confermato che, a loro avviso, la politica di concorrenza:

incoraggia l’ innovazione (82% dei cittadini e 89% delle PMI);

consente prezzi migliori (74% dei cittadini e 81% delle PMI) e maggiore scelta (83% dei cittadini e 84% delle PMI);

aiuta le imprese dell’UE a diventare più competitive sui mercati globali (72% dei cittadini e 73% delle PMI).

La stragrande maggioranza dei cittadini e delle PMI che partecipano all’indagine sostiene con forza diverse misure per migliorare ulteriormente la concorrenza. Ritengono che la concorrenza abbia un ruolo chiave per impedire agli attori di tutti i settori di mercato di abusare del loro potere di mercato (87% dei cittadini e delle PMI) e per combattere i cartelli (84% dei cittadini e delle PMI). Il 76% dei cittadini e il 73% delle PMI ritengono importante prevenire fusioni e acquisizioni che riducano la concorrenza. Infine, gli europei ritengono importante trarre vantaggio dai concorrenti sovvenzionati dai governi extra UE (70% dei cittadini e 74% delle PMI) e dai governi dell’UE (69% dei cittadini e 73% delle PMI).

La maggioranza degli intervistati riconosce la politica di concorrenza e la sua applicazione come uno strumento fondamentale per affrontare le sfide future. Ad esempio, il 66% delle PMI concorda sul fatto che una regolamentazione, come il Digital Markets Act, può essere una soluzione efficace nei mercati con problemi sistemici. Per quanto riguarda il raggiungimento delle priorità politiche della Commissione, la maggioranza dei cittadini ritiene che la concorrenza incoraggi la trasformazione digitale dell’economia e della società (73%), nonché l’offerta di beni e servizi più rispettosi dell’ambiente nel mercato unico dell’UE ( 54%).

Per quanto riguarda i cittadini, oltre il 50 per cento (54%) ha riscontrato problemi causati dalla mancanza di concorrenza, come prezzi più alti, meno scelta o qualità inferiore. Alla domanda sui settori in cui ritengono che l’applicazione della concorrenza dovrebbe svolgere un ruolo ancora più forte, i cittadini hanno espresso preoccupazione per la mancanza di concorrenza nel settore energetico (27%), seguito dalla vendita al dettaglio di prodotti alimentari (20%). Nell’ultima indagine Eurobarometro, pubblicata nel 2019, le telecomunicazioni e l’accesso a Internet erano al centro delle preoccupazioni dei cittadini (26%), mentre oggi solo il 18% degli intervistati ha individuato in questo un ambito in cui la concorrenza dovrebbe essere migliorata.

Alla domanda sulle difficoltà incontrate legate alla concorrenza, le PMI hanno menzionato prezzi elevati (57%), così come fornitori e acquirenti potenti in grado di imporre condizioni inique (vissute rispettivamente dal 57% e dal 42% degli intervistati). Per quanto riguarda settori specifici, le PMI hanno espresso il parere che sarebbe essenziale una concorrenza più forte nell’approvvigionamento di materie prime (12%), così come nell’approvvigionamento di energia (8%) e nell’uso di piattaforme digitali per raggiungere clienti (8%).

I cittadini e le PMI europei restano al passo con le notizie in materia di contrasto della concorrenza principalmente attraverso i giornali (anche online) (52% dei cittadini e 51% delle PMI) e la TV (48% dei cittadini e 41% delle PMI). Tuttavia, i social media si sono rivelati una fonte di informazione sempre più rilevante per i cittadini sulla concorrenza (passando dal 24% nel 2019 al 39% nel 2022), nonché per le PMI (37% nel 2022).
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Da dove viene la nostra energia? Quanto dipendiamo dalle importazioni di energia? Che tipo di energia consumiamo nell’UE e quanto costa? Siamo efficienti nel consumo di energia? Quanto gas serra emettiamo nell’UE?

Le risposte a queste domande e a molte altre possono essere trovate nell’edizione 2022 aggiornata della pubblicazione interattiva di Eurostat Shedding light on energy in the EU.

Questa pubblicazione interattiva presenta informazioni sul settore energetico in modo intuitivo e presenta brevi testi e infografiche dinamiche.

Pubblicazione interattiva: Fare luce sull’energia nell’UE

Sezione dedicata alle visualizzazioni interattive dell’energia

Statistiche Articoli spiegati sull’energia

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