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La Commissione europea rende noto di aver invitato il 28 luglio le parti interessate ad esprimersi su come far sì che l’ecosistema industriale al dettaglio possa realizzare la trasformazione digitale, verde e nel campo delle competenze e diventare più resiliente e competitivo, seguendo principi di giustizia ed equità. Come base per la consultazione la Commissione ha pubblicato un documento in cui si analizzano le principali problematiche e opportunità legate alla transizione.

Le imprese e le associazioni di categoria di tutto l’ecosistema oltre alle amministrazioni pubbliche, le parti sociali, i consumatori, gli istituti di ricerca, il mondo academico e altri interessati potranno rispondere al questionario EU Surveyfino al 26 settembre 2023.

Oltre alla consultazione, la Commissione organizza anche workshop con le parti interessate per comprendere meglio le sfide che l’ecosistema in questione si trova ad affrontare. I risultati della consultazione e dei workshop confluiranno nel processo di co-creazione di un percorso di transizione che prevede interventi e impegni concreti intesi a promuovere la digitalizzazione e la transizione ecologica dell’ecosistema del commercio al dettaglio, percorso che si concluderà all’inizio del 2024.

Con 30 milioni di occupati in 5,5 milioni di aziende e un valore aggiunto di circa 1,5 miliardi di euro, l’ecosistema del commercio al dettaglio, comprendente il commercio al dettaglio e all’ingrosso, è il più importante di tutti gli ecosistemi industriali dell’UE. Visti i legami con la maggior parte degli ecosistemi industriali, il fatto di renderlo più competitivo può avere ricadute positive per l’intera economia dell’UE, che serve 450 milioni di consumatori.

La Commissione ha proposto di istituire percorsi di transizione in vari comparti nell’aggiornamento della strategia industriale del maggio 2021, nell’ambito delle iniziative volte ad accelerare la duplice transizione verde e digitale dell’industria europea. Oltre all’aggiornamento della strategia la Commissione ha presentato la prima relazione annuale sul mercato unico, che analizza le sfide cui devono far fronte i diversi ecosistemi e funge da base per la preparazione dei percorsi di transizione.

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La Commissione europea ha adottato il 25 luglio un elenco di servizi essenziali negli undici settori contemplati dalla direttiva sulla resilienza delle entità critiche (CER), entrata in vigore il 16 gennaio 2023. Le entità critiche forniscono servizi essenziali per sostenere le funzioni sociali fondamentali, sostenere l’economia, garantire la salute e la sicurezza pubblica e preservare l’ambiente.

Gli Stati membri dovranno identificare le entità critiche per i settori stabiliti nella direttiva CER entro il 17 luglio 2026. Useranno questo elenco di servizi essenziali per effettuare valutazioni del rischio e per identificare successivamente le entità critiche. Una volta identificate, le entità critiche dovranno adottare misure per migliorare la loro resilienza.

La Commissione europea ha proposto un elenco non esaustivo di servizi che sono fondamentali per il mantenimento delle funzioni sociali vitali, delle attività economiche, della salute pubblica e della sicurezza o dell’ambiente, per gli undici settori e sottosettori contemplati dalla direttiva, come segue:

Settore energetico, con servizi quali la produzione di energia elettrica e lo stoccaggio di energia;

Settore trasporti, con servizi quali gestione e manutenzione di infrastrutture aeroportuali o ferroviarie;

Settore bancario, con servizi essenziali come la raccolta di depositi e prestiti;

Settore delle infrastrutture del mercato finanziario, con servizi quali la gestione delle sedi di negoziazione e dei sistemi di compensazione;

Settore sanitario, con distribuzione, produzione, fornitura di assistenza sanitaria e servizi medici;

Settore acqua potabile, con approvvigionamento e distribuzione di acqua potabile;

Settore acque reflue, con servizi di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque reflue;

>Settore delle infrastrutture digitali , con servizi quali la fornitura e la gestione del servizio di punto di scambio Internet, sistema dei nomi di dominio, dominio di primo livello, cloud computing e data center; Servizi del settore della pubblica amministrazione;

Settore spaziale, con la gestione dei servizi infrastrutturali a terra;

Produzione, trasformazione e distribuzione del settore alimentare, con la produzione e la trasformazione di alimenti industriali su larga scala, servizi di filiera alimentare e servizi di distribuzione alimentare all’ingrosso.

L’atto delegato adottato dalla Commissione entrerà in vigore solo se nessuna obiezione è stata espressa dal Parlamento europeo o dal Consiglio entro un termine di due mesi dalla sua notifica o se, prima della scadenza di tale termine, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno entrambi informato la Commissione che non si opporranno. Tale termine può essere prorogato di due mesi su iniziativa del Parlamento europeo o del Consiglio.
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Secondo una comunicazione della Commissione europea “Pesca sostenibile nell’UE: stato di avanzamento e orientamenti per il 2024”, la sostenibilità complessiva della pesca dell’UE è migliorata e un minor numero di stock è oggetto di sfruttamento eccessivo.

Allo stesso tempo, sono necessari ulteriori sforzi per garantire la resilienza delle attività di pesca e il miglioramento continuo dello stato degli stock ittici. La comunicazione della Commissione si basa su valutazioni scientifiche indipendenti.

La comunicazione delinea gli orientamenti per le proposte della Commissione relative alle possibilità di pesca per il 2024 e avvia un processo di consultazione con gli attori interessati. Le proposte mireranno a mantenere a tali livelli gli stock che hanno già raggiunto livelli sostenibili e ad aiutare altri stock ittici a riprendersi.

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La Commissione europea rende noto in un comunicato stampa di aver pubblicato il percorso di transizione per l’ecosistema tessile, creato congiuntamente dalla Commissione e dagli attori interessati del settore. Il documento definisce azioni specifiche volte a rendere questa industria più verde e più digitale e a garantirne la sostenibilità, la resilienza e la competitività a lungo termine.

Attraverso otto elementi costitutivi, il percorso di transizione delinea circa 50 azioni, tra cui la promozione di pratiche, servizi e modelli aziendali circolari e sostenibili e il sostegno alle PMI per innovare, accelerare la duplice transizione e crescere a livello internazionale. Il percorso comprende anche azioni dirette al miglioramento del livello delle competenze e alla riqualificazione, vale a dire alla promozione di un accesso permanente all’apprendimento e alla formazione e opportunità di formazione per i lavoratori qualificati. Il documento sottolinea la necessità di rafforzare la vigilanza del mercato per l’ecosistema tessile e di avvalersi delle politiche commerciali per promuovere le esportazioni e far rispettare le norme ambientali e sociali.

La Commissione invita ora tutte le parti interessate a contribuire all’attuazione del percorso di transizione presentando proposte di impegni per sostenerlo.

Nel suo aggiornamento della strategia industriale del maggio 2021, la Commissione ha proposto di elaborare, nel quadro degli sforzi volti ad accelerare la trasformazione verde e digitale dell’industria europea, percorsi di transizione in diversi ecosistemi. Finora sono stati pubblicati percorsi di transizione nei settori del turismo, della prossimità e dell’economia sociale, delle sostanze chimiche e dell’edilizia.
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La Commissione europea ha invitato il 25 maggio le imprese, le pubbliche amministrazioni e altre organizzazioni a presentare proposte volte a rafforzare la resilienza dell’UE di fronte alle minacce informatiche e la capacità di proteggere da questi attacchi individuandoli e scoraggiandoli, promuovendo altresì la cooperazione tra gli Stati membri.

La Commissione e il Centro europeo di competenza per la cibersicurezzahanno pubblicato un nuovo invito a presentare proposte, del valore totale di 71 milioni di € nell’ambito del programma di lavoro Europa digitale 2023-2024, a favore di azioni per la cibersicurezza volte a rafforzare a livello dell’UE la cooperazione operativa e le capacità comuni con gli Stati membri.

Di tale importo, 35 milioni di € saranno destinati all’istituzione del meccanismo per le emergenze di cibersicurezza, che sosterrà le azioni di preparazione e di assistenza reciproca degli Stati membri in caso di incidenti di cibersicurezza, come previsto anche dalla proposta di regolamento sulla cibersolidarietà. Al fine di rafforzare la cibersicurezza per le industrie, le giovani start-up e le piccole e medie imprese di tutta l’UE, 30 milioni di € sosterranno l’attuazione della direttiva NIS2ENe della proposta di legge sulla ciberresilienza.

Ulteriori azioni di sostegno da 6 milioni di € favoriranno il coordinamento tra le dimensioni civile e di difesa della cibersicurezza, come anche la partecipazione delle parti interessate in ambito di normazione. L’invito, aperto fino al 26 settembre 2023, è rivolto ai soggetti degli Stati membri dell’UE e dei paesi EFTA/SEE.

L’invito precedente è stato inoltre riaperto fino al 6 luglio 2023 allo scopo di offrire ulteriori possibilità, per uno stanziamento totale rimanente di 36,5 milioni di €. L’invito è incentrato sui seguenti obiettivi tematici: resilienza, coordinamento e poligoni virtuali (3,4 milioni di €), rafforzamento delle capacità dei centri operativi di sicurezza (26,3 milioni di €) e adozione di soluzioni innovative per la cibersicurezza (6,8 milioni di €).

Maggiori informazioni sulla presentazione delle proposte nell’ambito del programma Europa digitale sono disponibili qui.
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Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea, ha pubblicato il 15 maggio il quadro riveduto di monitoraggio dell’economia circolare dell’UE.

Il nuovo quadro di monitoraggio include una nuova dimensione sulla sostenibilità globale e la resilienza, che si aggiunge alle quattro dimensioni già esistenti del precedente quadro di monitoraggio (produzione e consumo; gestione dei rifiuti; materie prime secondarie; competitività e innovazione). Il nuovo quadro di monitoraggio include nuovi indicatori, in particolare: impronta materiale, produttività delle risorse, impronta dei consumi, emissioni di gas serra da attività produttive e dipendenza materiale.

Il framework di monitoraggio rivisto presenta un nuovo look, scrive Eurostat, con una presentazione più elegante ed è disponibile anche in inglese, francese e tedesco.

Mostra ad esempio che il numero di brevetti registrati nell’UE sul riciclaggio e sulle materie prime secondarie è aumentato del 14% tra il 2000 e il 2019. O che nel 2021 c’erano 4,3 milioni di posti di lavoro nei settori economici rilevanti per l’economia circolare, un aumento del 11% rispetto al 2015 e che le emissioni di gas serra dell’UE derivanti dalle attività produttive sono diminuite di circa il 25% tra il 2008 e il 2021. Quindi, assicurati di visitare il quadro di monitoraggio e saperne di più sull’economia circolare dell’UE.

Nel gennaio 2018 la Commissione europea ha adottato il primo quadro di monitoraggio dell’UE per l’economia circolare , volto a monitorare i progressi dell’UE e degli Stati membri. A seguito del lancio del nuovo piano d’azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e più competitiva, è stato appena adottato un quadro rivisto per cogliere le aree di interesse dell’economia circolare e le interconnessioni tra circolarità, neutralità climatica e l’ambizione di “inquinamento zero”.

Il quadro di monitoraggio riveduto si basa sulle priorità dell’economia circolare nel contesto del Green Deal europeo, dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente, dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e degli obiettivi dell’UE in materia di sicurezza dell’approvvigionamento e resilienza.

Per maggiori informazioni

Quadro di monitoraggio dell’economia circolare

Sezione tematica sull’economia circolare

Banca dati sull’economia circolare

Statistiche per il quadro di monitoraggio del Green Deal europeo
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E’ in corso a Berna un’importante conferenza parlamentare sulle “elezioni in tempi di crisi”, incentrata su come rendere le democrazie più resilienti di fronte a pandemie, guerre, attacchi terroristici, disastri naturali e nuove tecnologie digitali.

L’evento, organizzato dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) in collaborazione con il Parlamento svizzero, e trasmesso in live streaming in inglese, francese, tedesco e nelle lingue originali.

Si svolge 60 anni dopo l’adesione della Svizzera al Consiglio d’Europa, l’organismo di 46 nazioni che sostiene i diritti umani e la democrazia in tutto il continente, e solo una settimana prima dello storico vertice di Reykjavik che riunirà i capi di Stato e di governo dell’organizzazione.

In una serie di sei dibattiti, moderati dal giornalista e presentatore della BBC David Eades, organizzatori e osservatori elettorali, parlamentari, funzionari eletti locali, specialisti del digitale e della comunicazione ed esperti legali provenienti da tutte le parti d’Europa stanno discutendo i seguenti temi:

La pandemia e i sondaggi: l’impatto del Covid-19 sulle elezioni

Il suffragio universale in mezzo alla sofferenza universale: come i disastri naturali distorcono le elezioni

Come essere giusti in guerra? – l’impatto del conflitto armato sulle elezioni

Digitale significa pericolo? – come il voto elettronico, l’intelligenza artificiale e il cyber stanno trasformando le elezioni.

I relatori stanno esaminando l’ambiente politico e tecnico in cui ora si svolgono le elezioni, nonché argomenti come la fiducia nel voto elettronico, come gli attacchi terroristici possono avere un impatto sulle elezioni, le “false narrazioni” alla vigilia del sondaggio e l’interferenza straniera, e il impatto del data mining e della profilazione. Ci sarà anche un panel sulle sfide specifiche dell’organizzazione delle elezioni nell’Ucraina del dopoguerra. Segui su Twitter e Facebook tramite l’hashtag #ElectionsInTimesOfCrisis.
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