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Il 29 dicembre è entrato in vigore il nuovo regolamento sugli inquinanti organici persistenti (POP), che prevede l’obbligo giuridicamente vincolante di proteggere la salute umana e l’ambiente da alcune delle sostanze chimiche più nocive presenti nei rifiuti. Sebbene in genere i POP non siano più utilizzati in nuovi prodotti, essi sono ancora presenti nei rifiuti derivanti dallo smaltimento di alcuni prodotti industriali e di consumo dopo il termine del loro ciclo di vita.

Il nuovo regolamento introduce, per la prima volta, limiti per alcune di queste sostanze chimiche contenute nei rifiuti e li inasprisce per altre che erano già regolamentate. I limiti esistenti sono stati inaspriti per cinque sostanze, mentre sono stati concordati nuovi limiti per quattro nuove sostanze presenti ad esempio nei tessuti impermeabili, nelle schiume antincendio, nel legno trattato ecc. Limitare la presenza di queste sostanze chimiche nei rifiuti impedirà loro di rientrare nel circuito economico.

Le nuove parlano chiaro riguardo al deciso impegno dell’UE ad affrontare il problema dei POP nei rifiuti e a guidare la strada verso un ambiente privo di sostanze tossiche a livello internazionale. La maggior parte delle disposizioni del regolamento sarà applicabile 6 mesi dopo la data della sua entrata in vigore (il 29 dicembre).

Contribuendo a promuovere l’approvvigionamento di materie prime secondarie sicure e prive di sostanze tossiche, il regolamento svolge anche un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi del piano d’azione per l’economia circolare, del piano d’azione per l’inquinamento zero e della strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili.

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La Commissione europea mediante un suo comunicato stampa informa di aver adottato il 7 novembre una proposta di regolamento per rafforzare la trasparenza nel campo degli affitti di alloggi a breve termine e aiutare le autorità pubbliche a garantire il loro sviluppo equilibrato nell’ambito di un settore del turismo sostenibile.

Sebbene le prenotazioni di alloggi a breve termine offrano vantaggi per host e turisti, puntualizza Bruxelles, possono creare preoccupazioni per alcune comunità locali che lottano, ad esempio, con la mancanza di alloggi a prezzi accessibili. Le nuove regole miglioreranno la raccolta e la condivisione dei dati dagli host e dalle piattaforme online. Ciò, a sua volta, informerà politiche locali efficaci e proporzionate per affrontare le sfide e le opportunità legate al settore degli affitti a breve termine.

Le nuove norme proposte contribuiranno a migliorare la trasparenza sull’identificazione e l’attività degli ospitanti di alloggi a breve termine, e sulle regole che devono rispettare, e faciliteranno la registrazione degli ospitanti. Affronteranno inoltre l’attuale frammentazione nel modo in cui le piattaforme online condividono i dati e, in definitiva, aiuteranno a prevenire gli elenchi illegali. Nel complesso, ciò contribuirà a un ecosistema turistico più sostenibile e supporterà la sua transizione digitale.

Nuovi requisiti per la condivisione dei dati per i noleggi a breve termine Il nuovo quadro proposto:

Armonizzare i requisiti di registrazione per gli host e le loro proprietà in affitto a breve termine quando introdotti dalle autorità nazionali: i sistemi di registrazione dovranno essere completamente online e di facile utilizzo. Dovrebbe essere richiesto un insieme simile di informazioni rilevanti sugli host e sulle loro proprietà, vale a dire “chi”, “cosa” e “dove”. Al termine della registrazione, gli host dovrebbero ricevere un numero di registrazione univoco.

Chiarire le regole per garantire che i numeri di registrazione siano visualizzati e controllati: le piattaforme online dovranno facilitare gli host a mostrare i numeri di registrazione sulle loro piattaforme. Dovranno anche controllare in modo casuale se gli host si registrano e visualizzano i numeri corretti. Le autorità pubbliche potranno sospendere i numeri di registrazione e chiedere alle piattaforme di rimuovere gli host non conformi.

Semplificare la condivisione dei dati tra le piattaforme online e le autorità pubbliche : le piattaforme online dovranno condividere i dati sul numero di notti affittate e di ospiti con le autorità pubbliche, una volta al mese, in modo automatizzato. Sono previste possibilità di reporting più leggere per piattaforme piccole e micro. Le autorità pubbliche potranno ricevere questi dati attraverso “punti di ingresso digitali unici” nazionali. Ciò sosterrà un processo decisionale ben mirato.

Consentire il riutilizzo dei dati, in forma aggregata : i dati generati nell’ambito della presente proposta contribuiranno, in forma aggregata, alle statistiche sul turismo prodotte da Eurostat e alimenteranno il prossimo spazio europeo dei dati sul turismo. Queste informazioni sosterranno lo sviluppo di servizi innovativi legati al turismo.

Stabilire un quadro di attuazione efficace : gli Stati membri monitoreranno l’attuazione di tale quadro di trasparenza e metteranno in atto le sanzioni pertinenti in caso di mancato rispetto degli obblighi del presente regolamento.

La proposta della Commissione sarà discussa in vista dell’adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione.

Dopo la sua adozione ed entrata in vigore, gli Stati membri avranno un periodo di due anni per stabilire i meccanismi necessari per lo scambio di dati.

Proposta di regolamento sulla raccolta e condivisione dei dati relativi ai servizi di affitto di alloggi a breve termine
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 261I del 7 ottobre pubblica il REGOLAMENTO (UE) 2022/1854 del Consiglio dell’Unione europea del 6 ottobre 2022 relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia.

Il Regolamento scrivee che “Gli Stati membri dovrebbero destinare le misure di sostegno finanziario in particolare alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, ossia ai soggetti più colpiti dall’impennata dei prezzi dell’energia. Si manterrebbe in tal modo l’incentivo dato dal prezzo a ridurre la domanda e a risparmiare energia. Le misure rivolte alle famiglie più vulnerabili e soggette a vincoli di liquidità avrebbero anche un effetto positivo sui consumi in generale evitando di inibire eccessivamente la spesa per i beni non energetici, data l’elevata propensione al consumo in base al reddito di tale categoria di famiglie. È inoltre auspicabile, continua il Regolamento, “usare i proventi del contributo di solidarietà per favorire la riduzione del consumo di energia.
Dovrebbero servire, ad esempio, a indire procedure d’asta o di gara per la riduzione della domanda, ad abbassare i costi di acquisto dell’energia sostenuti dai clienti finali per determinati volumi di consumo di energia o a promuovere gli investimenti dei clienti finali, sia famiglie vulnerabili che imprese, nelle energie rinnovabili, nell’efficienza energetica o in altre tecnologie di decarbonizzazione”. I proventi del contributo di solidarietà, continua il Consiglio, “dovrebbero essere usati anche per sostenere finanziariamente le imprese dei settori ad alta intensità energetica, e nelle regioni che dipendono da tali settori. I costi dei settori ad alta intensità energetica, quali l’industria dei fertilizzanti, stanno crescendo vertiginosamente a causa dell’impennata progressiva dei prezzi dell’energia. Occorre subordinare le misure di sostegno finanziario agli investimenti nelle energie rinnovabili, nell’efficienza energetica o in altre tecnologie di decarbonizzazione.
È altresì opportuno sostenere con investimenti, in conformità degli obiettivi stabiliti nella comunicazione della Commissione dell’8 marzo 2022 REPowerEU: azione europea comune per un’energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili («azione europea comune REPowerEU») e nel piano REPowerEU, le misure che concorrono a rendere l’Unione più autonoma nel settore dell’energia, in particolare i progetti con una dimensione transfrontaliera.

SCARICA E LEGGI IL REGOLAMENTO COMPLETO IN ITALIANO (PDF)
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Il nuovo regolamento generale sulla sicurezza dei veicoli, che è entrato in vigore il 6 luglio, introduce una gamma di sistemi avanzati di assistenza alla guida obbligatori per migliorare la sicurezza stradale e stabilisce il quadro giuridico per l’omologazione dei veicoli automatizzati e completamente senza conducente nell’UE.

Lo rende noto il servizio stampa della Commissione. Le nuove misure di sicurezza aiuteranno a proteggere meglio passeggeri, pedoni e ciclisti in tutta l’UE, salvando presumibilmente oltre 25.000 vite ed eviterà almeno 140.000 feriti gravi entro il 2038.

Poiché l’entrata in vigore del regolamento generale sulla sicurezza autorizza la Commissione europea a completare il quadro giuridico per i veicoli automatizzati e connessi, quest’estate la Commissione presenterà regole tecniche per l’omologazione di veicoli completamente senza conducente, rendendo l’UE un pioniere nel settore. Ciò contribuirà ad accrescere la fiducia del pubblico, a stimolare l’innovazione ea migliorare la competitività dell’industria automobilistica europea.
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