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Durante una cerimonia tenutasi a Strasburgo il 14 dicembre, i rappresentanti del popolo ucraino hanno ricevuto il Premio Sacharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero.

La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, scrive il sito del Parlamento europeo, sta avendo dei costi enormi per il popolo ucraino, che sta combattendo non solo per proteggere le proprie case, la propria sovranità, la propria indipendenza e la propria integrità territoriale, ma anche per la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto e i valori europei.

Nel consegnare il premio, la presidente del Parlamento Roberta Metsola ha citato il coraggio e i sacrifici compiuti dal popolo ucraino: “Il messaggio dell’Europa è stato chiaro: siamo al fianco dell’Ucraina. Non guarderemo altrove. Il popolo ucraino non sta combattendo solo una guerra di indipendenza, ma anche una guerra di valori. I valori che sono alla base della nostra vita nell’Unione europea e che per molto tempo abbiamo avuto il lusso di dare per scontati ogni giorno”.

Intervenendo in collegamento video, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver chiesto un minuto di silenzio a nome di tutti gli uomini, le donne, i bambini, i militari e i civili ucraini uccisi durante la guerra, ha dichiarato: “Dobbiamo agire ora, senza aspettare che la guerra finisca, per consegnare alla giustizia tutti coloro che l’hanno scatenata e per impedire il protrarsi delle aggressioni. Questa costituirà la protezione più efficace della libertà, dei diritti umani, dello Stato di diritto e di altri valori comuni, che sono incarnati in particolare da questo premio del Parlamento europeo”.

Proseguendo in collegamento video, il presidente ucraino ha chiesto il sostegno di un tribunale internazionale per assicurare giustizia per i crimini commessi dalla Russia.

Il Premio Sacharov per la libertà di pensiero è il massimo riconoscimento che l’Unione europea conferisce agli sforzi compiuti a favore dei diritti dell’uomo. Viene conferito a singoli, gruppi e organizzazioni che abbiano contribuito in modo eccezionale alla protezione della libertà di pensiero. Il nome del premio rende omaggio al fisico e dissidente politico Andrei Sacharov, vincitore del premio Nobel per la pace nel 1975. Ogni anno il Parlamento europeo consegna al vincitore del Premio Sacharov una somma di 50.000 euro nel corso di una seduta plenaria solenne che ha luogo a Strasburgo verso la fine dell’anno.

Per saperne di più su come viene scelto il vincitore del Premio Sacharov (infografica)
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Un comunicato stampa del parlamento europeo comunica che I finalisti del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, selezionati il 13 ottobre nel corso della riunione congiunta tra le commissioni per gli affari esteri e per lo sviluppo, sono:

Julian Assange, co-fondatore di Wikileaks

Il coraggioso popolo dell’Ucraina, rappresentato dal loro presidente, dai leader eletti e dalla società civile

la Commissione per la verità della Colombia


Julian Assange
In qualità di co-fondatore dell’associazione WikiLeaks, Assange ha fornito alle principali testate giornalistiche di tutto il mondo, documenti riguardanti crimini di guerra, detenzioni arbitrarie, violazioni e torture. Attualmente recluso in un penitenziario del Regno Unito e in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti per essere processato con l’accusa di spionaggio e uso improprio dei mezzi informatici.

Il coraggioso popolo dell’Ucraina rappresentato dal suo presidente, dai leader eletti e dalla società civile
La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, lanciata nel febbraio 2022, sta infliggendo enormi costi al popolo ucraino, sia in termini di vite perse sia in termini di città e paesi ridotti in rovina. Il popolo ucraino sta lottando per proteggere le proprie case, la propria sovranità, la propria indipendenza e la propria integrità territoriale, ma ogni giorno si batte anche per la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto e i valori europei sul campo di battaglia. La nomina candida il presidente Zelensky come “il volto coraggioso del popolo ucraino, sottolineando il suo coraggio, resilienza e devozione al suo popolo per i valori europei”. Inoltre, si ricordano, tra gli altri, i Servizi di emergenza statali dell’Ucraina, la fondatrice dell’unità di valutazione medica “Angeli di Taira”, Yulia Pajevska, l’attivista per i diritti umani Oleksandra Matviychuk, il Movimento di Resistenza Civile del Nastro Giallo e l’ex sindaco di Melitopol Ivan Fedorov.

La Commissione per la verità in Colombia
La Commissione per la verità in Colombia è un’istituzione creata nell’ambito di un accordo di pace del 2016 per porre fine al conflitto colombiano. Il suo obiettivo è stabilire i fatti sulle violazioni dei diritti umani durante il conflitto e difendere i diritti di milioni di vittime. La candidatura – che cita i nomi di Francisco de Roux, Alejandro Valencia Villa, Marta Ruiz Naranjo, Alfredo Molano Bravo (postumo), Alejandro Castillejo, Saúl Alonso Franco, Lucía Victoria González, Patricia Tobón Yagarí, Alejandra Miller, Leyner Palacios, Ángela Salazar Murillo (postumo) e Carlos Martín Beristain – rende omaggio alle vittime della guerra civile ed è descritto come un’opportunità per sostenere il processo di pace.

Il Parlamento europeo ha selezionato i finalisti da un elenco più lungo di candidature presentate da gruppi politici o da gruppi di almeno 40 eurodeputati.
Ulteriori informazioni sui candidati per l’edizione 2022.

Dal 1988 il Premio Sacharov per la libertà di pensiero viene assegnato annualmente a singoli individui, gruppi e organizzazioni che difendono i diritti umani e le libertà fondamentali. Il Premio è intitolato al fisico sovietico e dissidente politico Andrei Sacharov e il premio in denaro è di € 50.000. Nel 2021 il Premio Sacharov del Parlamento europeo è stato conferito ad Alexei Navalny, politico dell’opposizione russa e attivista anti-corruzione.
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Ogni anno il Parlamento europeo conferisce il Premio Sacharov per onorare individui e organizzazioni che si distinguono per la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel mondo. Nel 2021 il Premio è stato conferito a Alexei Navalny per il suo impegno nella lotta alla corruzione e alle violazioni dei diritti umani da parte del Cremlino.

Le candidature possono essere presentate sia da gruppi politici che da gruppi di almeno 40 deputati. Quest’anno le candidature sono state annunciate il 26 settembre 2022 a Bruxelles, nel corso della riunione congiunta tra la commissioni per gli affari esteri, la commissione per lo sviluppo e la sottocommissione per i diritti umani.

I candidati di quest’anno sono:

Il coraggioso popolo ucraino rappresentato dal presidente Volodymir Zelenskyy (nominato dal Partito popolare europeo)

Il popolo ucraino (nominato dal Gruppo Alleanza progressista di Socialisti e Democratici insieme al gruppo Renew Europe )

Sônia Guajajara (nominata dal gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea)

Presidente Zelenskyy (nominato dall’ECR) La Commissione Verità in Colombia (nominata da Left/GUE-NGL)

Shireen Abu Akleh (nominata da Grace O’Sullivan e altri 42 eurodeputati)

Julian Assange (nominato da Sabrina Pignedoli e altri 40 eurodeputati)

Prossimi passi

13 ottobre: le commissioni affari esteri e sviluppo del Parlamento europeo decidono i nomi tre finalisti in una riunione congiunta

20 ottobre: il vincitore viene decretato dalla presidente del Parlamento europeo e dai leader dei gruppi politici

14 dicembre: il Premio Sacharov viene consegnato nel corso di una cerimonia a Strasburgo
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C290 del 29 luglio pubblica la Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sulla guerra in Ucraina e il suo impatto economico, sociale e ambientale.

Nella risoluzione, tra l’altro, viene rivolto un appello all’UE e ai suoi partner internazionali che condividono gli stessi principi a rimanere uniti, a continuare a dar prova di piena solidarietà nel rispondere a questa guerra ingiustificata e non provocata e a individuare un percorso diplomatico per porre fine alle ostilità; sottolinea la necessità di un’azione diplomatica per un cessate il fuoco immediato e la costruzione di un vero e proprio processo di pace con un ruolo attivo delle istituzioni dell’UE. Tali attori dovrebbero inoltre intensificare la pressione sul regime russo, imponendo tempestivamente ulteriori sanzioni, e utilizzare tutti gli altri strumenti a loro disposizione per porre immediatamente fine all’azione militare della Russia sul territorio ucraino, ottenere il completo ritiro di tutte le forze armate russe, ripristinare la pace, la sicurezza e la stabilità nel vicinato orientale dell’UE e sostenere società che condividono i nostri valori.

Il CESE raccomanda di intensificare le azioni volte a rafforzare la posizione e la sovranità dell’Ucraina, nonché le azioni umanitarie che possono aiutare il popolo ucraino attraverso l’accesso a beni essenziali, in particolare acqua, cibo, medicinali ed elettricità; chiede ai governi di fare tutto quanto in loro potere per garantire l’approvvigionamento alimentare e la sicurezza alimentare fornendo cibo e acqua pulita nelle zone di guerra; esorta la Russia a garantire l’accesso umanitario alla popolazione ucraina; avverte che molti lavoratori non percepiranno il loro stipendio e/o non avranno accesso ai loro risparmi; in questo contesto, chiede misure economiche adeguate volte a prevenire il collasso economico.

Il Comitato invita ad applicare pienamente la direttiva sulla protezione temporanea (attivata per la prima volta dal Consiglio europeo il 4 marzo 2022, su proposta della Commissione) in un quadro di solidarietà e di responsabilità condivisa tra gli Stati membri, garantendo agli aventi diritto l’intera gamma di diritti previsti da detta direttiva, tra cui l’accesso al mercato del lavoro, l’alloggio, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e il sostegno sociale, e auspica che vengano adeguatamente affrontate le esigenze dei gruppi vulnerabili, in particolare i minori, le donne, gli anziani e le persone con disabilità; incoraggia i paesi ospitanti ad accogliere favorevolmente la creazione e il rispetto degli stessi corridoi umanitari per tutti i rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina, indipendentemente dalla loro nazionalità.

Il CESE chiede un maggiore sostegno alla società civile ucraina, sia all’interno che all’esterno dell’Ucraina; ritiene che l’UE debba valutare la possibilità di coinvolgere la società civile ucraina in tutte le discussioni relative a questo paese; la società civile ucraina sarà direttamente coinvolta nell’attenuazione dell’impatto della guerra e nella ricostruzione del tessuto socioeconomico del paese; in tale contesto, il CESE chiede di consolidare e rafforzare i regimi di finanziamento esistenti volti a sostenere la società civile in Ucraina.

IL PARERE COMPLETO IN ITALIANO (PDF)
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