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La Gazzetta ufficiale serie C del 6 febbraio ha pubblicato il Parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sul tema «Politiche e strategie energetiche nella regione euromediterranea».

La regione mediterranea sarà colpita in modo sproporzionato dalla crisi climatica ed è già stata identificata come uno dei punti nevralgici della crisi climatica globale. La sua drammatica situazione evidenzia l’assoluta necessità di raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. Dato che il settore dell’approvvigionamento energetico è quello che maggiormente contribuisce alle emissioni di gas a effetto serra, è una priorità accelerare la transizione energetica dai combustibili fossili a un settore energetico a zero emissioni di carbonio nella regione del Mediterraneo.

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Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha esortato la Commissione europea e gli Stati membri a sviluppare rapidamente un piano per aumentare la preparazione dell’UE alle emergenze. In particolare, il piano dovrebbe aumentare la sovranità dell’UE nella generazione di energia, nella produzione di cibo e acqua e nell’estrazione di materie prime.

Sebbene i prezzi dell’energia all’ingrosso siano diminuiti dal picco dell’estate 2022, rimangono insostenibili per un numero crescente di europei. Con l’avvicinarsi dell’inverno e il costo dell’energia che preoccupa i cittadini, il CESE auspica che l’UE migliori la propria resilienza alle crisi future.

Un parere di iniziativa adottato nella recente sessione plenaria ha sottolineato la convinzione del CESE che i continui miglioramenti per aumentare la resilienza dei sistemi energetici alle emergenze naturali, politiche o di altro tipo dovrebbero essere integrati in tutte le politiche energetiche.

L‘aumento della sovranità o dell’autonomia dell’UE nel settore dell’energia dovrebbe abbracciare l’intera catena di produzione, compresi la ricerca e lo sviluppo, la lavorazione dei materiali, la progettazione, la fabbricazione, l’installazione, l’avvio e la manutenzione di strutture all’interno del mercato unico dell’UE.

Un tale stato di autonomia contribuirebbe ad eliminare la povertà energetica e la disoccupazione. La preparazione più efficiente alle emergenze si basa sulla resilienza, sia tecnica che sociale.

La politica energetica dell’UE dovrebbe tenere conto degli impatti sul potere d’acquisto dei consumatori, sulla competitività dell’economia europea e sull’ambiente. In ultima analisi, dovrebbe mirare a ridurre la dipendenza dalle importazioni di tecnologia ed energia e ad aumentare il numero di posti di lavoro nel settore dell’alta tecnologia nell’UE.

La Commissione ha recentemente proposto un regolamento di emergenza per affrontare i prezzi elevati del gas nell’UE e garantire la sicurezza e la stabilità dell’approvvigionamento. Ciò avverrà attraverso misure proposte sull’acquisto congiunto di gas, meccanismi di limitazione dei prezzi, uso trasparente delle infrastrutture e solidarietà tra gli Stati membri.

Il CESE chiede inoltre che le forniture essenziali di materiali come rame, litio, cobalto e terre rare siano garantite attraverso nuove strategie di estrazione e riciclaggio del mercato unico. Raccomanda di salvaguardare le fonti di petrolio, carbone, gas, uranio, acqua, cibo e mangimi per animali e di sviluppare piani per il razionamento di energia, cibo, acqua e strutture igienico-sanitarie.
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Sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana n. 223 del 23 settembre 2022 è stato pubblicato il Decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di Politica energetica nazionale, Produttività delle Imprese, Politiche sociali e per la realizzazione del ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’ (‘Pnrr’)” (cd. Decreto “Aiuti-ter”).

Il Decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 settembre 2022, introduce numerose misure a sostegno degli Enti Locali.

Sono introdotte inoltre disposizioni urgenti in materia di “Trasporto pubblico locale e regionale”, Sport ed Enti del Terzo Settore.

IL DECRETO LEGGE
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L’11 ottobre 2022 organizzata a Bolzano la 6a Conferenza sull’energia alpina all’insegna del motto “Energia affidabile, economica e sostenibile nelle Alpi”.

Il convegno è co-organizzato dalle Province Autonome di Bolzano e Trento.

Lo rende noto il sito della DG Politica Regionale della Commissione europea.

Per le sue caratteristiche geografiche, scrive la DG, l’area alpina svolge un ruolo importante nell’approvvigionamento energetico in Europa. Nella macroregione, diversi attori territoriali stanno portando avanti azioni congiunte per promuovere la transizione energetica a livello locale, regionale e transnazionale.

La conferenza riunirà esperti e decisori nel campo della politica energetica per discutere come affrontare la scarsità di energia e l’aumento dei prezzi dell’energia nell’area alpina. Sarà anche l’occasione per presentare le azioni dell’UE intraprese per gestire la scarsità energetica e per rafforzare l’autosufficienza energetica.

Durante il convegno, sarà consegnato il Premio EUSALP Energy alle migliori pratiche alpine che sono riuscite ad attivare i cittadini e coinvolgerli nella transizione energetica attraverso azioni di sensibilizzazione, approcci partecipativi e modelli finanziari innovativi .

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