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Un comunicato stampa della Commissione europea informa che nella riunione del 16 giugno, i ministri dell’Occupazione e degli affari sociali dell’UE hanno presentato i loro obiettivi nazionali per realizzare il piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali entro il 2030. La Commissione europea, scrive il comunicato stampa, “accoglie con favore il forte impegno degli Stati membri a rendere l’Europa equa, inclusiva e ricca di opportunità. Con i loro impegni nazionali, gli Stati membri sostengono gli sforzi congiunti per raggiungere i tre obiettivi principali dell’UE in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà”.

Il piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali definisce l’ambizione dell’UE per un’Europa sociale forte che si concentri su posti di lavoro, competenze e inclusione sociale e comprende tre obiettivi sociali a livello dell’UE da raggiungere entro il 2030:

Almeno il 78% delle persone tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un’occupazione.

Almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare alla formazione ogni anno.

Il numero delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale dovrebbe essere ridotto di almeno 15 milioni, compresi almeno 5 milioni di bambini, rispetto al 2019.

Tutti gli Stati membri si impegnano a raggiungere obiettivi nazionali

Nel piano d’azione, la Commissione ha invitato il Consiglio europeo ad approvare i tre obiettivi principali dell’UE e ha invitato gli Stati membri a definire i propri obiettivi nazionali, come contributo a questo sforzo comune. Tutti gli Stati membri hanno ora presentato proposte per i loro obiettivi nazionali che hanno presentato al Consiglio EPSCO del 16 giugno.

Gli obiettivi nazionali contribuiranno all’ambizione condivisa di raggiungere gli obiettivi principali dell’UE entro il 2030 nei settori dell’occupazione, delle competenze e della riduzione della povertà.

Per maggiori informazioni

Panoramica: obiettivi nazionali che contribuiscono al piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali

Scheda informativa: Piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali

Comunicazione: Piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali

Sito web del piano d’azione
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Il Parlamento europeo ha approvato il 9 giugno una risoluzione che invita il Consiglio europeo ad approvare l’avvio del processo di revisione dei Trattati UE.

Il Parlamento di Strasburgo ha chiesto che i Trattati siano modificati sulla base delle seguenti proposte:

riformare le procedure di voto in seno al Consiglio dell’Unione per migliorare la capacità di azione dell’Unione europea, incluso il passaggio dall’unanimità del voto al voto a maggioranza qualificata in ambiti quali le sanzioni, le cosiddette clausole passerella e le emergenze;

adattare le competenze dell’UE, soprattutto nei settori della salute e delle minacce sanitarie transfrontaliere, nel completamento dell’unione energetica basata sull’efficienza e sulle energie rinnovabili, nella difesa e nelle politiche sociali ed economiche;

garantire la piena attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e incorporare il progresso sociale, collegato a un Protocollo sul progresso sociale, nei Trattati;

rendere l’economia dell’UE più resiliente, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese e ai controlli di competitività, e promuovere investimenti incentrati sulla transizione giusta, verde e digitale;

riconoscere al Parlamentoeuropeo il diritto di avviare, modificare o revocare la legislazione, nonché i pieni diritti di colegislatore sul bilancio UE, e

rafforzare la procedura di tutela dei valori fondanti dell’Unione e chiarire la definizione e le conseguenze delle violazioni (7 TUE e Carta dei diritti fondamentali).

Spetterà ai capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri, in occasione del Consiglio europeo, decidere di istituire una Convenzione, a maggioranza semplice. Molti deputati hanno chiesto che ciò avvenga al più presto, ovvero al vertice dell’UE del 23-24 giugno, per garantire che le aspettative dei cittadini siano soddisfatte e che i risultati della Conferenza sul futuro dell’Europa siano messi a frutto il prima possibile. La Convenzione dovrebbe essere composta da deputati europei, commissari, parlamentari nazionali e i leader dell’UE.

La Commissione europea dovrebbe annunciare come intende dare seguito alla Conferenza a metà giugno. La commissione per gli affari costituzionali del Parlamento continuerà a lavorare sulle modifiche che il Parlamento cercherà di apportare ai Trattati, in previsione di una Convenzione.
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