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Il Parlamento europeo (PE) ha approvato il 14 febbraio l’inclusione delle misure di REPowerEU nei Pnrr per accelerare la transizione verde e l’indipendenza dai combustibili russi, e affrontare la povertà energetica.

La plenaria del PE ha confermato l’’accordo raggiunto con il Consiglio nel dicembre 2022. In base all’accordo, i Paesi membri che chiedono di ricevere ulteriori risorse mediante una modifica del dispositivo per la ripresa e la resilienza dovranno includere misure per il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, come previsto dal piano REPowerEU.

Le nuove regole si applicano retroattivamente a partire dal 1° febbraio 2022, con qualche eccezione. Il PE ha ottenuto che le misure siano volte a sostenere investimenti mirati a combattere la povertà energetica di famiglie vulnerabili, PMI e microimprese.

Durante i negoziati, il PE ha convinto i Paesi dell’UE a destinare almeno il 30% della loro spesa nell’ambito di REPowerEU a misure multinazionali per eliminare le carenze strutturali esistenti in termini di trasmissione, distribuzione e stoccaggio dell’energia, nonché per aumentare i flussi transfrontalieri, anche se effettuati da un solo paese UE.

Ha anche ottenuto l’introduzione di nuove regole di trasparenza per i 100 destinatari finali che ricevono i finanziamenti di importo più elevato. Queste regole si applicheranno all’insieme dei Piani di ripresa.

Alle misure REPowerEU si applicherà il principio “non arrecare un danno significativo”, che permette la concessione di esenzioni temporanee per i progetti che salvaguardano la sicurezza energetica immediata dell’UE, riducono al minimo il potenziale danno ambientale e non mettono a rischio gli obiettivi climatici dell’Unione europea.

I negoziatori del Parlamento hanno infine ottenuto che, degli ulteriori 20 miliardi di euro in sovvenzioni proposti dalla Commissione, 8 miliardi provengano da una precedente messa all’asta di quote di emissione nazionali nell’ambito del sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS), e 12 miliardi siano prelevati dal Fondo per l’innovazione. Inoltre, nessun gettito derivante dall’ETS potrà essere utilizzato per investimenti in combustibili fossili.

Ulteriori informazioni

Lo strumento di ripresa e resilienza è una misura straordinaria una tantum, in vigore fino al 31 agosto 2026. Le nuove norme relative alle misure REPowerEU contenute nei piani nazionali per la ripresa, entreranno in vigore dopo l’approvazione formale del Consiglio UE e il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
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La Commissione europea rende noto in un comunicato stampa di aver approvato, in base alle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 500 milioni di euro per aiutare le aziende del settore del trasporto marittimo ad acquisire navi pulite e a emissioni zero, nonché per adattare le navi più inquinanti. La misura contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e del pacchetto “Fit for 55” della Commissione europea.

Il regime notificato dall’Italia, con una dotazione di 500 milioni di euro, sarà finanziato attraverso il suo Fondo complementare istituito con risorse nazionali a integrazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza dell’Italia nell’ambito di una più ampia strategia di modernizzazione dell’economia del Paese.

Il programma mira a incoraggiare le compagnie di navigazione a sostituire le navi esistenti con basse prestazioni ambientali e a ridurre l’uso di combustibili fossili nel settore del trasporto marittimo. Il regime sosterrà progetti volti a migliorare le prestazioni ambientali e l’efficienza energetica delle navi che effettuano servizi di lungo, medio e corto mare per il trasporto passeggeri, merci e combinato, nonché di altre navi che operano nei porti italiani.

In particolare, l’aiuto sosterrà l’acquisizione di navi pulite e a zero emissioni, comprese le navi alimentate da elettricità e idrogeno, e l’adeguamento delle navi. L’adeguamento consentirà alle navi di: utilizzare o aumentare l’uso di biocarburanti e combustibili sintetici (ad es. combustibili liquidi rinnovabili, gassosi per autotrazione di origine non biologica) in aggiunta o in alternativa ai combustibili fossili; e utilizzare la propulsione eolica come alternativa ad altri sistemi di propulsione. La misura sostiene un’ampia gamma di tecnologie che vanno dall’installazione di batterie e celle a combustibile ai sistemi di propulsione eolica.

Il regime sarà aperto alle compagnie di navigazione registrate in Italia che forniscono collegamenti di trasporto marittimo tra un porto italiano e porti europei e/o mediterranei, o operano all’interno dei porti italiani. I beneficiari saranno selezionati inuna procedura aperta, non discriminatoria e trasparente.

L’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette. L’importo massimo dell’aiuto per beneficiario è del 40% dei costi ammissibili, che può essere aumentato fino al 60% per le piccole e medie imprese e al 45% per i progetti riguardanti navi a emissioni zero.
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Sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana n. 223 del 23 settembre 2022 è stato pubblicato il Decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di Politica energetica nazionale, Produttività delle Imprese, Politiche sociali e per la realizzazione del ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’ (‘Pnrr’)” (cd. Decreto “Aiuti-ter”).

Il Decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 settembre 2022, introduce numerose misure a sostegno degli Enti Locali.

Sono introdotte inoltre disposizioni urgenti in materia di “Trasporto pubblico locale e regionale”, Sport ed Enti del Terzo Settore.

IL DECRETO LEGGE
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